Riflessioni a caldo di un attivista del Comitato di Solidarietà sul 1° giorno di occupazione.
Durante la prima giornata circa 300 persone hanno trovato alloggio in 2 palazzine. L’attribuzione degli alloggi è durata circa 12 ore per il continuo afflusso di migranti e per stabilire, secondo le indicazioni dei migranti stessi, la logistica della convivenza. Ad ogni gruppo nazionale è stato assegnato un compartimento indipendente consistente in 1 piano per i gruppi più rappresentati o, comunque, di un appartamento dotato di 3/4 camere più servizi per i gruppi più esigui. 1 piano per ogni palazzina è stato assegnato ai nuclei familiari, alle famiglie con bambini è stato assegnato, inoltre, un materasso e una coperta. Durante la giornata sono stati parzialmente ripristinati gli impianti elettrici e sono state distribuite candele agli occupanti ancora al buio. La fornitura di acqua è quasi totalmente ripristinata. Un momento assembleare giornaliero è stato fissato per le ore 17.00.
Le difficoltà più evidenti derivano dalla totale assuefazione all’assistenza dei migranti che dovranno imparare a riscoprirsi “partecipanti” e non “fruitori”. A tale scopo sarà opportuno coinvolgerli fin da subito in ogni attività: sicurezza, approvvigionamento di beni, gestione degli spazi interni etc.
E’ certamente da monitorare la situazione di circa 50 migranti (il numero pare destinato a salire) che pur non avendo trovato un alloggio per fine disponibilità hanno fortemente manifestato l’esigenza e l’aspettativa di una soluzione abitativa.
Non mancano le frizioni di matrice più etnica/culturale che andranno comprese e stemperate tramite l’elaborazione di un regolamento comune, più in generale appare evidente che un prevedibile e fisiologico individualismo mini fortemente l’affermarsi di uno spirito collettivo su cui bisognerà investire tempo ed energie.
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Un anno dopo le imponenti manifestazioni di Roma e Messina, ieri le manifestazioni nazionali organizzate contro la violenza patriarcale da Non una di meno! erano a Roma e a Palermo.
L’osservatorio nazionale femminicidi, lesbicidi e trans*cidi di Non Una Di Meno porta avanti dal 2019 un progetto che vuole combattere la violenza di genere
Sabato 23 novembre saremo a Roma anche perché desideriamo e pretendiamo una scuola diversa. da NUDM Torino E’ morta un’altra studente, non ne possiamo più. Aurora aveva 13 anni quando, il 25 ottobre, è stata uccisa dal fidanzato di 15 anni, che non accettava la fine della loro relazione.Lo stesso giorno, Sara è stata uccisa […]
Lo scorso 9 agosto la comunità lametina si è stretta attorno alla piccola bara bianca contenente i resti di Anàs, bimbo di sei anni annegato in un naufragio e ritrovato nel nostro mare.
Sabato 28 settembre, in occasione della giornata internazionale per l’aborto sicuro, in Piemonte in tant3 ci mobiliteremo su tutto il territorio contro le politiche regionali che da anni sposano obiettivi antiabortisti, retrogradi e lesivi della libertà di scelta.
Dov’è stato lasciato il “prendere e fare” a favore del “chiedere e aspettare”? Gli oppressi hanno iniziato un ciclo politico in cui si costituiscono come vittima senza agency che cerca di essere protetta. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Charlie Moya Gómez pubblicato in castigliano su Zona de Estrategia il 27/06/2024. […]
Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un approccio intersezionale.
Il termine “Barbari” viene utilizzato da Louisa Yousfi nel suo libro “Rester barbares” allo scopo di mettere in luce una trappola: da una parte il paradigma del razzismo proclamato, quello dell’estrema destra che definisce barbari i soggetti razzializzati e dall’altro lato il razzismo integrazionista, quello per cui occorre essere dei “buoni selvaggi”educati per essere all’altezza dei bianchi.
Giovedì 11 luglio alle ore 12 si terrà una conferenza stampa davanti all’Ospedale Sant’Anna a Torino (ingresso via Ventimiglia) organizzata dal Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure – Piemonte.
La decisione del governo italiano di collaborare con l’Albania per la gestione dei migranti si inserisce in un processo di esternalizzazione delle frontiere, oltre che di chiusura delle frontiere, che da decenni va avanti concorrendo a una vera e propria guerra contro i migranti.
L’audizione ha contribuito a far emergere i secondi fini e la assoluta mancanza di credibilità dei testimoni su cui l’accusa ha costruito l’intero caso.
Il primo dicembre la Guardia di Finanza ha perquisito la struttura per acquisire documentazione. Il reato ipotizzato per l’ente gestore Martinina è frode in atto pubblico. Un’inchiesta di Altreconomia aveva svelato le “false promesse” della società alla prefettura di Milano
Ieri la presidente del consiglio dei ministri Meloni ha sottoscritto con il primo ministro albanese Rama un protocollo per la gestione in territorio albanese dei migranti ripescati in mare dalla Marina Militare e dalla Guardia di Finanza.
Il 28 settembre il consiglio dei ministri del governo Meloni ha approvato un nuovo decreto sull’immigrazione che con una mano prosegue l’opera di criminalizzazione delle persone migranti e con l’altra aumenta ulteriormente i fondi per le forze dell’ordine e la militarizzazione dei territori.
Il 20 settembre si è tenuta l’ultima udienza, dedicata alla difesa di Mimmo Lucano: gli avvocati difensori, Giuliano Pisapia e Andrea Daqua, che da anni lo difendono a titolo gratuito, hanno illustrato le loro valutazioni critiche della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Locri ormai quasi due anni fa
Casa, documenti, salute e lavoro: questi i temi che saranno portati in piazza da braccianti e migranti che sabato 19 agosto si raduneranno in una manifestazione solidale ad Alba in provincia di Cuneo.