#NoTav e #Marta: te la sei cercata ché tu vai in giro col cervello in minigonna!
Insomma, Marta, dai, ma chi te l’ha fatto fare a te, femmina, di partire dalla tua lieta cittadina, abbandonare il calore del focolare, l’armonia della famiglia, per andare a fare la “guerra” (che strana maniera ha il senatore di chiamare una manifestazione… potere della semantica della demonizzazione). Perché se muovi il culo dalla tua collocazione di cura, non solo perdi in femminilità (che modi… dai… neppure un’unghia smaltata… non puoi fare così…) ma prendi “giustamente, qualche manganellata“, perché se vai in giro con il cervello in minigonna, i pensieri in shorts, le rivendicazioni di diritti troppo nude e in mostra, chiaramente te la sei cercata.
Le donne, tu lo sai, devono farsi desiderare, è molto meglio un vedo/non-vedo, un pensiero velato, di quando scuoti la tetta e tra una risatina e l’altra molli lì una frase sorprendentemente intelligente dove coniughi perfino un perfetto congiuntivo, e allora si che saresti da sposare. Invece sei una cagacazzi in trasferta, se ti facessi almeno solo le “guerre” di casa tua sarebbe meglio, perché si sa che le “guerre” si lavano in famiglia, al massimo in condominio e proprio volendo in quartiere. Ma tu, mannaggia, hai osato dire in pubblico codesta cosa e non resta che dirti che sei una bugiardona. Come tutte le altre. Insomma: quelle palpatine erano perquisizioni, perché sai mai che non avessi nascosto un missile termonucleare a forma di tampax nella figa o un’arma di distruzione di massa tra le tette. Ché poi, le tette, effettivamente, sono un’arma di per se’ e potrebbero liberare davvero di tutto. Mia nonna nel reggiseno metteva soldi, documenti e fotografie. Sono convinta che fosse ancora viva troveresti lì pure un arsenale.
Dai Marta, in fondo a dirti queste cose è uno del partito che “aiuto! c’è l’emergenza violenza sulle donne“, già pronti con proposte di legge per armare nuove truppe militari in difesa del tuo ruolo di madre e moglie e per ripararti dall’oppressione di un manifesto pubblicitario con un culo di femmina in bella mostra. Cosa vuoi che sia una manganellata e una strusciata a fronte della estremissima violenza di una immagine sessista? Tu pensa che il Pd per un manifesto sessista prevede pure la galera e milioni di euro di multa. Per le manganellate ai e alle #NoTav invece ‘sti cazzi. Sono cosa giusta, dai. Te lo sei meritato come se l’è meritato Stefania a Roma, tante altre in molti cortei, quelle ragazze con le teste spaccate a Genova nel 2001, le arrestate a Bolzaneto. E se dici quello che dici alla fine ti becchi pure altre denunce.
Bisogna dirsele con chiarezza, certe cose, anche per farle sentire giusto a quelle signore che si indignano per la repressione solo quando la parola “molestia” unita a “donna” fa riattivare il loro neurone antiviolento. Bisogna dirle alle signore Si Tav che poi vanno a ballare one billion rising. Avete ragione voi, ma si. Noi militanti che osiamo andare in piazza siamo delle sdisonorate senza fine e quel che ci succede lì ce lo meritiamo e non vi riguarda…
Come scrivevo:
Le donne, in questa nazione, incluso l’uso che ne fa il Pd, servono solo in quanto vittime/vittimizzate. Se autodeterminate, a decidere richieste, rivendicazioni, vengono mortificate, ridimensionate, punite. La violenza di genere è effetto di abuso e prevaricazione dell’espressione di autodeterminazione. Come può uno Stato dirsi adeguato a difendere l’autodeterminazione delle donne in casa se non fa altro che offenderle e mortificarle quando diventano soggetti attivi, critici, dissenzienti, della società?
Ps: Ciao compagna… un abbraccione forte!
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