Poliziotti Usa cercano marijuana tra i genitali delle donne
Così come è inutile protestare per la strana ricerca. Gli ultimi casi si sono verificati tra maggio e giugno dell’anno scorso in Texas. La notizia però comincia a circolare solo ora, dopo che alcune delle vittime hanno intentato cause giudiziarie contro i poliziotti. In un caso Angel Dobbs e sua nipote Ashley, sono riuscite ad essere ascoltate da un giudice. L’agente che le ha perquisite è stato accusato di violenza sessuale ed è stato licenziato. Ma il magistrato l’ha processato anche per aver rubato una bottiglia di Vicodin dalla macchina di Angel, costringendolo a pagare un risarcimento per 184 mila dollari. Nel secondo caso la polizia ha perquisito una donna di ritorno dalla spiaggia. «Fondamentalmente è stata violentata vicino alla strada», ha dichiarato al The New York Daily News Allie Booker, l’avvocato della vittima.
Booker spiega che non si stratta di casi isolati, ma per le strade degli Stati Uniti si sono verificati moltissimi episodi simili. Le storie venute alla luce sono ancora poche, perché «molte persone hanno paura di denunciare», continua l’avvocato. Anche se «aumentano le persone che ci stanno contattando, per denunciare gli abusi della polizia statunitense». Eventi come quello occorso alla sua cliente sono stati registrati anche in Florida. E Booker riferisce di un altro caso a Milwaukee, dove otto poliziotti sono stati indagati per aver messo le mani tra i genitali delle loro vittime, abusando del proprio potere. Gli avvocati e i difensori dei diritti civili, che stanno approfondendo la questione, hanno commentato: «non si tratta solo una pratica disgustosa, ma viola anche la Costituzione degli Stati Uniti».
da PopOff
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