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Rivolta di migranti al Cara di Mineo

I migranti hanno eretto barricate con grossi massi raccolti nelle campagne adiacenti alla strada statale e alla provinciale che porta al paese di Mineo. La protesta contro i tempi dilatati e le lungaggini burocratiche per l’ottenimento dello status di rifugiato, in questo specifico caso in attesa di risposta per la loro richiesta d’asilo da circa quattro mesi, è iniziata ieri sera all’interno del centro ed è sfociata in un’evasione di massa dei migranti nelle campagne attorno al centro in cui in questo momento sono detenuti più di 4000 migranti.

Il centro, un ex-villaggio per i marines della vicina base NATO di Sigonella, è situato in una zona disabitata, isolata e senza alcun collegamento con i vicini centri abitati. La rabbia dei migranti si è quindi riversata sin da stamattina contro un’auto della polizia trovata lungo la strada e uno di quei pullman di linea che passano nelle strade vicine al centro senza mai fermarsi a concedere passaggio.

Sin da stamattina un migliaio di richiedenti asilo si trova dunque sulla statale Catania-Gela, il cui traffico è stato interrotto, e mette ancora una volta al centro delle cronache l’invivibilità delle situazioni a cui sono costretti dalle leggi e dalle autorità italiane.

Intanto l’unica risposta istituzionale all’insofferenza di questi migranti trasformata in lotta e protagonismo, arriva dalle questure a dal ministero dell’interno: rinforzi al contingente d’istanza a Mineo sono in arrivo da Reggio Calabria.

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