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Una Facebook action per chiedere coerenza

In tante sul web ne hanno parlato. E su Facebook è partita anche una proposta di mail action nei confronti delle redazioni di Repubblica e l’Unità per chiedere coerenza. Come campagna IO NON CI STO agli stereotipi non possiamo che concordare e proporre a nostra volta una FACEBOOK ACTION.

Copincollate la lettera sottostante, pubblicatela come nota facebook taggando la pagina de La Repubblica, l’Unità (e/o altre testate che desiderate) oppure mettetela fra i commenti dei post nelle loro pagine facebook:

CHIEDIAMO COERENZA

Siamo grate alla vostra testata per la visibilità data alla reazione di tutti noi e delle donne in particolare. Tuttavia, se davvero vogliamo che questo impegno abbia delle conseguenze reali, occorre avere il coraggio di fare delle scelte editoriali coerenti.

A parte pochissime testate, tutta la galassia mediatica – compresi i giornali femminili – non gioca quasi mai a favore delle donne. Dai contenuti alle pubblicità, alle innumerevoli incongruenze.

Se da una parte si cavalca l’indignazione delle donne facendosi paladini della loro dignità, dall’altra ci si comporta come chi la calpesta, continuando a pubblicare corpi di donne per la svendita, fotogallery inutili, video terrificanti senza informare, riflettere, analizzare. Quale sarebbe la coerenza editoriale?

Gli scandali sessuali sono anche il prodotto di una sottocultura diffusa negli ultimi anni proprio dai media, che hanno basato una parte considerevole dei contenuti usando corpi di donne.

Le conseguenze di questa sottocultura le paghiamo noi, nella nostra vita quotidiana.

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pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

13 febbraioberlusconicaso Silviodonne

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