Ventimiglia ovunque: la solidarietà è un’arma, la libertà è senza confini! [ITA] [FR]
La libertà di chi viaggia, così come di chi sta al suo fianco, costruisce spazi di libertà e autorganizzazione che chi governa cerca di distruggere. Lo abbiamo visto a Ventimiglia, dove la politica dell’assedio e dell’emergenza non può accettare la costruzione di un luogo, come il Presidio Permanente No Borders, che nega il suo senso d’essere. La Fortezza Europa non può avere traditori, chi aiuta i neri va punito e intimidito.
Alle detenzioni e le deportazioni illegittime dei migranti a cui assistiamo da mesi, qualche giorno fa si è aggiunto l’arresto di un nostro compagno. Aggredito e picchiato dalla polizia di frontiera francese (PAF) per aver solidarizzato con i migranti rinchiusi nei container di Ponte San Luigi, Fouad ora è rinchiuso nel carcere di Nizza, dove dovrà rimanere per un mese in attesa di un processo che lo vede accusato di oltraggio e resistenza. Altri compagni avevano subito i fermi della polizia francese, e mentre scriviamo attendiamo notizie di Andrea, che da questa mattina è si trova in stato di fermo al commissariato di Menton.
Anche l’interdizione da determinati territori, ovvero la costruzione di nuovi confini al fine di attaccare i solidali, sta diventando uno strumento di intimidazione. Dopo i sei fogli di via e le 18 denunce a piede libero di inizio mese, qualche giorno fa Pasquale, un compagno del territorio, è stato fermato per strada da una volante che gli ha notificato il foglio di via dal comune di Ventimiglia. Per quanto i provvedimenti amministrativi si rivelino poco efficaci al fine di fermare la lotta No Borders, questi dispositivi rimangono comunque detestabili e da combattere al pari delle barriere che cercano di bloccare i migranti nel loro viaggio.
In nome del loro ordine cercano di spaventare chi solidarizza coi migranti invocando una legalità fatta di soprusi. Così come chi viaggia è sempre esposto all’arbitrio delle forza di polizia disposte sul territorio a disegnare sempre nuovi confini, allo stesso modo chi solidarizza coi migranti deve sapere di essere potenzialmente un “illegale”, un soggetto la cui libertà è condizionata.
Noi a tutto questo vogliamo opporre la forza della solidarietà e la determinazione a restare liberi, al di là dei muri che il potere costruisce intorno a noi. Costruire geografie alternative e solidali per noi è un bisogno materiale, un’esigenza pratica, non qualcosa su cui riflettere astrattamente. E’ per questo che invitiamo tutte le collettività e i singoli che condividono la nostra lotta a partecipare a questa costruzione collettiva attraverso una giornata di iniziative benefit e azioni di solidarietà diffuse sui territori.
Domenica 6 settembre vogliamo esprimere, attraverso pranzi, cene, partite di pallone, striscionate, battiture, concerti ecc. la nostra vicinanza a quanti scontano con la detenzione, la deportazione e l’allontanamento le politiche europee fatte di discriminazione, sfruttamento ed emarginazione.
La solidarietà è un arma, Ventimiglia è ovunque!
Libertà per i migranti, libertà per i solidali!
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