Piacenza: tolto l’obbligo di firma ad Arafat (Si Cobas) – Un’altra vittoria contro il teorema della procura
Un altro passo vittorioso per sindacato di conflittuale e di base Si.Cobas: è stata infatti revocata la misura di obbligo di firma al coordinatore provinciale Mohamed Arafat.
A darne notizia, in una nota, è il coordinamento provinciale del sindacato che torna in questo modo agli arresti effettuati la scorsa estate a Piacenza su ordine della Procura. La nota riferisce come “sia stato riconosciuto che il lavoro sindacale svolto dopo l’annullamento degli arresti domiciliari (a suo tempo motivati dall’accusa di ‘associazione a delinquere’, poi ritenuta non sussistente dal Tribunale del Riesame di Bologna) rientri appieno in quella che è normale attività sindacale“. “Il Si Cobas – conclude la nota – esprime la sua soddisfazione per la decisione della magistratura e nei prossimi giorni inoltrerà tramite i suoi legali medesima istanza di revoca per gli altri tre sindacalisti ancora sottoposti a questa misura”. Ne parliamo con Tiziano, del Si.Cobas Emilia Romagna. Ascolta o scarica
Di seguito la nota diffusa dal sindacato:
Abbiamo da poco appreso che a seguito del ricorso depositato dai legali del SI Cobas, il Tribunale di Piacenza ha revocato la misura cautelare dell’obbligo di firma per il coordinatore provinciale di Piacenza, Mohamed Arafat. Si tratta di una vittoria pesantissima, non solo per la revoca di questa odiosa misura con la quale il tribunale di Bologna, all’esito del riesame, aveva ritirato e quindi “mitigato” gli arresti domiciliari previsti a luglio dal Gip di Piacenza per Aldo, Qrafat, Bruno e Carlo, ma anche e soprattutto per le motivazioni addotte dal provvedimento odierno.
Il Gip afferma infatti chiaramente che “l’impegno sindacale dell’indagato… non può di per sé essere ritenuto foriero di occasione per una recidiva specifica…” e che “tale attività ha avuto un esito assolutamente fisiologico e coerente con gli scopi sindacali”.
Non solo: gli stessi scioperi organizzati in questi mesi dal SI Cobas a Piacenza hanno di per sé “valore neutro”, sia perché rientranti “nell’ambito di attività sindacale…” sia “non è chiaro quale sia il nesso specifico e concreto tra tali eventi e il rischio di una recidiva…”.
In pratica il Tribunale di Piacenza assesta un altro colpo sia al teorema accusatorio col quale si è inteso criminalizzare le lotte del SI Cobas, sia al più generale disegno politico teso a rendere l’intera attività sindacale del tutto innocua ed inoffensiva per la controparte padronale.
Ancora una volta abbiamo dimostrato che chiunque intenda mettere fuorilegge gli scioperi, troverà nella nostra organizzazione un osso duro, pronto a vendere cara la pelle in tutte le sedi (giudiziaria, sindacale e politica) e a non accettare nessuna mediazione o mercanteggiamento di sorta sulle spalle dei lavoratori e dei proletari.
Avanti SI Cobas!!!
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