L’assemblea di giornaliste e giornalisti del quotidiano italiano Repubblica e quelli di Gedi Visual (che cura video, dirette, podcast e contenuti social del gruppo Gedi) ha indetto uno sciopero di due giorni dal 25 al 26 settembre per protestare contro le “gravi ingerenze nell’attività giornalistica da parte dell’editore, delle aziende a lui riconducibili e di altri soggetti privati”.

Cos’è successo? Oggi (mercoledì 25 ottobre) alle Officine Grandi Riparazioni di Torino si apre la quarta edizione della Italian Tech Week. Grande protagonista è John Philip Jacob Elkann, nipote di Gianni Agnelli, la cui holding – Exor – ha organizzato l’evento. Media partner il gruppo di famiglia, Gedi.

Come ricostruisce un altro giornale, Il Fatto Quotidiano, “i giornalisti del quotidiano romano hanno però scoperto il trucchetto: tutto il lavoro da loro prodotto fino a oggi, più quello che dovrà essere svolto nella tre giorni torinese, è stato venduto alle stesse aziende del tech che vi partecipano”.

Ai nostri microfoni Matteo Pucciarelli, giornalista di Repubblica ed esponente del Comitato di redazione del quotidiano. Ascolta o scarica

John Elkann è, tra le altre cariche, anche presidente di Stellantis, gruppo automobilistico in cui è confluita l’ex Fiat, che il 18 ottobre si fermerà per sciopero nazionale dei lavoratori di tutti i settori dell’automotive, indetto da Fim, Fiom Uilm.

“Il 18 ottobre incrociamo le braccia perché noi siamo davanti a un fallimento, il fallimento è a Bruxelles, a Roma e nei quartier generali delle multinazionali dell’auto. Noi scioperiamo e manifestiamo a Roma perché il rischio che si sta aprendo è che il fallimento delle classi dirigenti si scarichi sui lavoratori e le lavoratrici”, così Michele De Palma, segretario generale Fiom, specificando che “a essere colpito non è solo Stellantis ma tutto il settore dell’automotive”. Con noi Samuele Lodi della segreteria nazionale Fiom-Cgil, con la delega sull’automotive. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto