Ieri a Torino è andata in scena l’ennesima lunga giornata di resistenza contro il tentativo di Questura e Procura torinese di gettare discredito e soffoccare le lotte di Askatasuna, del Movimento No Tav e dello Spazio Popolare Neruda.
Lo scorso ottobre il governo greco presieduto dal partito di destra Nea Demokratia ha votato una serie di modifiche al codice penale nazionale sotto spinta dell’UE e della Corte Europea.
Nell’anno del record di suicidi in galera (78 fino ad ora) anche il carcere cittadino Lorusso e Cutugno ha pagato il suo contributo di sangue: sono 4 le persone che si sono tolte la vita e molte di più quelle che ci hanno provato.
Riceviamo e pubblichiamo volentieri questa lettera aperta rivolta al corpo accademico della Sapienza da parte della componente studentesca sul regime di detenzione del 41-bis.
Sono 45 gli indagati tra appartenenti alla polizia penitenziaria, medici, funzionari e direttori pro-tempore del carcere di Ivrea nell’ambito di una nuova inchiesta, coordinata dalla procura, in merito ai pestaggi subiti dai detenuti della casa circondariale.
La violenza istituzionale assume le forme di vendetta e tortura nei confronti degli anarchici. Il primo dicembre il tribunale di sorveglianza si pronuncerà sul regime detentivo al 41bis a cui è sottoposto Alfredo.
I governi passano i disagi restano le parole e le intenzioni volano i guai aumentano come la tendenza di farci scontare la pena in un sistema illegale. Una contraddizione che non viene risolta …
Nel giro di due giorni un uomo si è tolto la vita ed un altro ha tentato il suicidio nel carcere Lorusso Cotugno di Torino. Si tratta del quarto caso in un anno.
Di seguito pubblichiamo l’ultima lettera che ha inviato Giorgio dal carcere che approfondisce le condizioni di vita dei detenuti e le mobilitazioni che ci sono state negli ultimi mesi.
Dalla repressione nel mondo studentesco alla criminalizzazione dei giovani.