InfoAut
Immagine di copertina per il post

Pisa: “effetto valanga”. Dall’assemblea riprende lo stato di agitazione per le case popolari

Sabato 15 aprile si è tenuta una nuova assemblea pubblica del percorso “casa, la priorità di Pisa”. Come di consueto, la piazza del quartiere di sant’ermete si è riempita di persone, circa un centinaio, che hanno animato una discussione appassionata e rabbiosa con 20 interventi. Di seguito il resoconto.

da Riscatto

Lucia, della comunità di quartiere di sant’ermete, ha introdotto la riunione facendo il punto della vertenza sulla riqualificazione, ed in particolare sul progetto di autorecupero. I lavori comunitari di risistemazione delle case vanno avanti da quattro mesi e nonostante il sopralluogo di Apes e la definizione del progetto da parte della comunità di quartiere, il sindaco non ha ancora dato alcuna risposta, sorpassando abbondantemente i dieci giorni di tempo dall’ultimo incontro tenuto durante l’ultimo consiglio comunale di fine marzo. “Non si vive di speranze, ma di certezze, e questo quartiere rinascerà per volontà della gente”. Le dichiarazioni dell’attuale assessore ai lavori pubblici Latrofa e quelli per conto dell’assessore regionale Spinelli, in merito alla “ripartenza” dei lavori di ultimazione dei 33 alloggi – il cui cantiere è abbandonato da quasi due anni – si scontrano con l’attualità delle condizioni del quartiere. Una situazione segnata dall’abbandono, dalla fatiscenza e dallo spopolamento. Il cambiamento del masterplan per la realizzazione dei 33 più 20 alloggi nuovi, se partirà (aspettiamo ancora l’esito della gara di appalto) nelle più rosee previsioni non terminerà prima del 2026! Ad ogni votazione si ripresenta quindi la “soluzione” per sant’ermete, scordandosi del ruolo determinante delle lotte di chi vive in queste case popolari e soprattutto omettendo le risposte a quelle soluzioni che la comunità da tempo pretende. E’ necessario che subito il quartiere sia riqualificato tramite l’auto-recupero del progetto di comunità, e il nostro compito adesso è ottenere una risposta dalle Istituzioni continuando a ri-costruire il diritto ad abitazione dignitose nel quartiere.

Rosetta, della Piattaforma Soluzioni Abitative, ha messo in luce i dati sull’emergenza nazionale- segnalati recentemente anche dell’Anci, l’associazione dei sindaci italiani: i 7 milioni di immobili sfitti; l’assenza di alloggi per la fuoriuscita di violenza domestica; il milione di famiglie di nuovi indebitati tra famiglie sotto sfratto, insolventi dal mutuo, estromessi dal reddito di cittadinanza, orfani dei contributi all’affitto e della morosità incolpevole.“Chiediamo è una parola che appartiene al passato”!A livello nazionale viviamo una precipitazione delle questioni sociali e dai territori devono nascere immediatamente delle risposte di lotta per invertire questa tendenza!

Andrea e Tina, abitanti del quartiere, hanno messo in luce quanto il vuoto abitativo pubblico lasciato dalle amministrazioni, sia l’altra faccia della medaglia della turistificazione imperante. I soldi vengono dirottati per affittacamere, bed and breakfast e infrastrutture per la città vetrina. “I lavori di riqualificazione, ci sono, ma per chi? Per la Zona turistica. Le zone delle case popolari sono invisibili e anche i progetti del PNRR (pinqua) si sono volatilizzati lasciando impalcature e manutenzioni come promesse tradite. Per questo dopo dieci anni di progetti fantasma e assenza di soluzioni, abbiamo lanciato l’auto-recupero delle case popolari prendendo in consegna gli stabili sfitti”.

La discussione ha coinvolte, come un fiume in piena gli abitanti del Villaggio cento fiori, gli inquilini delle case Erp di Calambrone e i rappresentantidi via di padule e delle case di Pisanova, toccando numerose questioni. Il Villaggio nasce dall’Occupazione del 1979 di quelli che erano appartamenti privati. Oggi la scarsità di finanziamenti e di cura nelle case popolari acuisce una tendenza alla ghettizzazione che si approfitta della cultura dell’accoglienza degli abitanti dei quartieri scaricando tutto su di loro la mancanza di politiche sociali. “La legge regionale, impone figure mediatori culturali ma Apes non lo fa! Dobbiamo fare istituire una Commissione di “consulta degli abitanti delle case popolari che deve riunirsi minimo 5 volte l’anno. I numeri di cui si vantano gli amministratori sono di 200 appartamenti erp assegnati in 5 anni, ma sono una goccia, se si considera che se ne liberano 80\100 l’anno. I soldi ci sono, mille miliardi di lire sottratti allo IACP per guerra Somalia e Iraq e mai ridati. L’edilizia residenziale pubblica ha bisogno di rinascere e per questo servono subito i finanziamenti!”

Gli abitanti di Calambrone vivono nelle case erp realizzate nel 2016. Il problema è quello del raddoppio delle bollette da 120 euro mensili per “servizi” inesistenti. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’ingiunzione al pagamento di “arretrati senza comunicazione” relativi al periodo 2016-2021, con stime di consumi non verificati: “l’acqua è carissima (3euro metro quadro). Ora 7 euro al metro quadro fredda e quella calda un metro quadro a 28 euro. 1200 euro di acqua all’anno”. Continua il discorso un assegnatario di via Padule (pisanova), che descrive Apes come “potere occulto”, e bollette e spese condominiali come “taglieggiamenti”. L’assenza di trasparenza è sistematica e deriva dalla gestione privatistica che vede gli inquilini come clienti da spennare. La sfiducia della gente è tanta nei cambiamenti e deriva dall’isolamento in cui veniamo relegati. Per questo c’è esigenza di collegamenti tra le realtà e le battaglie che facciamo. La proposta è di fare assemblee in ogni quariteri per radicare una piattaforma comune di lotta delle case popolari. Seguono gli assegnatari di via Bandi. “I problemi che crea Apes agli inquilini derivano dai contratti che firmano con le società di gestione fornitrici di servizi perchè avvengono su “stime” e no su effettivi consumi. La dispersione che viene fuori dagli impianti non viene sanata e registrata.”

L’Unione Inquilini sottolinea come il controllo di Apes da parte del comune non sia regolamentato correttamente. “L’abitabilità è scritta nel codice civile ed è un dovere della proprietà”! Di fronte allestremo bisogno di far case pubbliche dal governo centrali si indicano le soluzioni opposte “i partiti di Meloni e Salvini, invece di nuovi piani casa, propongono il carcere da 6 a 9 anni per occupanti, abusivi e senza titolo, tagliando i fondi morosità incolpevole sarà una carneficina sociale! Dobbiamo rispondere insieme facendo pressioni a livello locale con proposte e mobilitazioni!”

Sono intervenuti anche abitanti delle case INPS, sottoposte ad un vergognoso piano di vendita da decenni. Più di ventimila apparentamenti in tutta Italia costruiti con i soldi dei lavoratori e delle lavoratrici che una società,la romeo gestioni spa, pluri-indagata per fondi neri e frode fiscale, sta cercando di mettere all’asta. A Pisa sono decine le case vuote e nel frattempo gli inquilini e le famiglie che son senza titolo rischiano di essere mandati in mezzo alla strada. E’ necessario salvaguardare e dare nuovo valore e futuro a tutto quel patrimonio pubblico che viene dalle lotte passate. La necessità di un affitto equo è la principale esigenza di massa per la popolazione impoverita. “Se chi governa vuole trasformare le città in un parco giochi per turisti, tutte le persone che si trovano a subire lo stigma di non essere in pari o in regola con l’affitto devono ribellarsi e ottenere l’auto-recupero anche per questi alloggi!”

Vari esponenti di forze politiche e sindacali hanno sottolineato: “i 190 milioni di soldi pubblici previsti per la base militare gridano vendetta. Vogliamo far pagare il massimo di tasse a chi le lascia sfitte, così che i grandi immobiliaristi debbano affittare gli alloggi a veri contratti concordati!Il caso della ex residenza Paradisa dimostra che anche l’Università e il Dsu garantiscano più la rendita dei privati che il diritto allo studio!” Infine: “APES oggi è una società per azioni: deve cambiare lo Statuto e ridiventare ente pubblico”. Prosegue Una Città in Comune: “laMattonaia è ancora vuota. E questo dimostra come centro-sinistra e centro-destra abbiamo dato continuità alla speculazione edilizia, al fine di turistificare città a danno di chi ci vive e lavora. Sono gli affitti brevi che drogano mercato, vogliono prendere esempio da Bologna e Firenze, dove una stanza costa 550 euro! Da sant’ermete c’è un prezioso insegnamento nel fare comunità, per questo è importante esserci ad ogni passaggio della mobilitazione per ottenere una vera riqualificazione pubblica delle case popolari. Da questo quartiere deve attivarsi un “effetto valanga” che travolga le speculazioni e affermi il diritto alla città. Giovedì prossimo discuteremo al circolo l’Alberone con le realtà di “alta tensione abitativa” per ottenere la regolamentazione degli affitti brevi.” Un’altro compagno di Ucic insiste “non si possono aspettare le risposte, perchè queste non arrivano volutamente: gli unici cambiamenti istituzionali progressisti sono arrivati dal cambiamento dei rapporti di forza sociali. Per questo appoggiamo la lotta e la vogliamo estendere anche a chi la casa ce l’ha ma è critico verso questa società opportunista”. Usb di Pisa allarga lo sguardo dalla gestione delle case a tutte le privatizzazioni del welfare e dei servizi, “con il ddl concorrenza sarà il pubblico che dovrà giustificare se vuole gestire un servizio altrimenti questo verrà automaticamente dato a società esterne che ci faranno business. Se continuano a vincere i privati, saremo privati di tutto.”

L’assemblea nella finale discute delle proposte e rilancia. “Questo percorso dura da molto tempo; adesso la situazione sociale impone un cambiamento effettivo, perchè tutti si sono accorti che trovare casa è un’impresa, che intere città sono diventate piattaforme per turismi di vario tipo e che l’edilizia pubblica in tutto questo deve avere un ruolo. Sta a noi, alle persone che soffrono il disagio abitativo, praticare le soluzioni. Ampliare drasticamente la platea di alloggi pubblici. Questo è il nostro programma minimo e l’esigenza inderogabile. Come? Con l’auto-recupero, a partire dal quartiere di sant’ermete, dalle case INPS, dagli immobili in disuso. Ma la campagna elettorale non ferma il disagio abitativo, non blocca gli sfratti, non limita i problemi di sovraffollamento di chi abita da anni in una stanza di albergo. Ci vuole realismo, e questo noi lo intendiamo come quello che ci interessa e che possiamo fare noi, da subito, non quello che chi comanda ci lascia fare.. E quello che possiamo fare noi è mettere le tende, fare capire che pretendiamo le risposte e che se chi comanda trasforma le città in un monopoli, chi subisce il problema della casa non lo farà in silenzio.Da maggio, se prima non ci saranno risposte sull’assegnazione delle case vuote, faremo una tendopoli sotto i palazzi del potere. E il 19 e 20 maggio, terremo a sant’ermete la conferenza nazionale delle case popolari, in occasione dei dieci anni dalla nascita della comunità di quartiere.”

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

case popolaridiritto alla casapisasant'ermete

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Piemonte: una “marea bianca” in difesa della sanità?

Sabato 27 maggio si è tenuta a Torino una grande manifestazione per difendere la salute e la cura. Il corteo ha visto la partecipazione di oltre 12mila persone ed è stata organizzata dal Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure sotto lo slogan “Quando tutto sarà privato, saremo privati di tutto”. […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Roma: manifestazione “Ci vuole un reddito” contro il decreto lavoro e l’abolizione del RDC

Nella giornata di sabato 27 maggio 2023 a Roma una manifestazione promossa da  circa 140 tra associazioni, spazi sociali, movimenti ecologisti e per l’abitare e sindacati ha percorso le vie della capitale, partendo da Piazza dell’Esquilino a partire dalle 14 e 30.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Salute ribelle e movimenti anticapitalisti

Più di mezzo secolo fa il partito delle Pantere Nere fu, probabilmente, una delle prime organizzazioni a mettere in moto un sistema di salute alternativo al sistema egemonico.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ci vuole un reddito!!! 27 maggio Manifestazione nazionale a Roma

Sulle nostre spalle c’è tutto il peso della fatica quotidiana, di chi porta avanti il nostro Paese lavorando nei bar, nei magazzini, nei campi, nelle fabbriche.
Sulle nostre spalle la difficoltà di mettere insieme il pranzo con la cena per via del carovita, di affitti sempre più cari.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: campagna di supporto attivo ai territori alluvionati

Nelle scorse ore è stata lanciata a Bologna una campagna di soccorso attivo in seguito all’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sul futuro delle case popolari

Il 19 e 20 maggio si terrà nel quartiere di Sant’Ermete a Pisa una conferenza intitolata “Il futuro delle case popolari. Diritti, contrasti, progetti”. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Nasce da Napoli una convergenza sociale a difesa del reddito e contro le politiche di sfruttamento e cancellazione dei diritti del Governo Meloni

Diverse centinaia di persone hanno partecipato all’assemblea popolare a difesa del reddito di cittadinanza e per la sua estensione che si è tenuta venerdì nel pieno centro storico di Napoli presso il cortile di Santa Chiara vicino Piazza del Gesù.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Caro-affitti, si allarga la protesta: a Bologna tende davanti al rettorato, poi l’occupazione di lettere con un “Camping al 38”

Dopo Milano, Pavia, Padova, Venezia, Bologna, Perugia, Firenze, Cagliari e Roma, proprio nella capitale le tende di protesta contro il caro affitti e la mancanza di case per studenti e studentesse sbarcano anche davanti al Miur.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Diritto allo studio: da Milano a Roma universitari in lotta contro il caro-affitti

Diritto allo studio e diritto alla casa. Dopo il politecnico di Milano sbarca alla Sapienza di Roma la protesta di universitari e universitarie. Diverse tende sono state montate all’esterno del Rettorato della Sapienza per denunciare il “caro affitti” che affligge anche la capitale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La proprietà privata come modello di espulsione in campagna o in città

Abbiamo tradotto questo interessante articolo sulla sacralizzazione della proprietà privata per quanto riguarda l’abitare e i territori. L’articolo fa riferimento alla situazione argentina, ma si possono trovare molti punti in comune con il modo in cui questo paradigma viene applicato anche in Europa. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare l’escalation – Nessuna base per nessuna guerra!

Ieri si é conclusa la tre giorni No Base con una grande assemblea nazionale (e oltre!), che ha visto più di trecento persone attraversare il Bastione Sangallo. da Movimento No Base Coltano Nei prossimi giorni pubblicheremo il report dettagliato, intanto – oltre a ringraziare tuttx per la partecipazione e la complicità – vogliamo condividere i […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Assemblea nazionale a Pisa: Fermare l’escalation – Nessuna base per nessuna guerra

Il 4 giugno dalle ore 10.00 il Movimento No Base – Né a Coltano né altrove promuove un’assemblea nazionale, insieme ad altre realtà, che si svolgerà dalle ore 10.00 al Bastione Sangallo a Pisa. Qui il sito del Movimento e il programma della tre giorni in cui è inserita l’assemblea. È passato un anno dalla […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Pisa: “Una piccola parte di quello che ci spetta”, comunicato sull’accordo dell’auto-recupero

Il 5 maggio 2023, alle ore 15, dopo 24 ore di presidio permanente in piazza XX settembre, viene firmato l’accordo tra il comitato di sant’ermete, l’Apes e il Comune, sulla base delle dichiarazioni del sindaco Michele Conti. Lo riportiamo per intero.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Casa la priorità di Pisa: il sindaco riconosce l’autorecupero di Sant’Ermete

Dieci anni di lotta di tutta Sant’ermete. 5 mesi di lavori comunitari. Manifestazioni, presidi, proteste, occupazioni. Da un giorno 35 famiglie con le tende puntate sotto il comune di Pisa, a 9 giorni dalle elezioni.

Immagine di copertina per il post
Culture

1 maggio 2023: Associazione a Resistere per la libertà delle lotte

1 maggio 2023 a Pisa: per la libertà delle lotte contro guerra, criminalizzazione del dissenso e violenza patriarcale!

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sciopero dei rider di Deliveroo a Pisa

Nella serata di sabato 8 aprile a Pisa, davanti alla stazione centrale, un numero non inferiore a 35 rider di Deliveroo ( quasi il 90 %) ha proclamato uno sciopero spontaneo per protestare contro il continuo abbassamento delle tariffe legate alle tratte.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La casa è diventata un lusso per pochi: l’emergenza abitativa in Italia

Inflazione, caro bollette, calo del potere d’acquisto dei salari. E mancanza di alloggi a prezzo accessibile. Sono questi gli ingredienti dell’emergenza abitativa che si sta verificando oggi in Italia: sono sempre di più le famiglie sotto la soglia di povertà, sotto sfratto o in attesa di una casa popolare.

Immagine di copertina per il post
Culture

Pisa: Libreria popolare Paulo Freire, perché e come funziona

Pubblichiamo di seguito il testo di presentazione della Libreria Popolare Paulo Freire che verrà inaugurata venerdì 24 marzo allo Spazio Antagonista Newroz. da Riscatto Da qualche tempo gli spazi del Newroz sono in trasformazione, e chi ha avuto modo di attraversarli ha potuto notare un nuovo utilizzo e una nuova conformazione delle stanze. Pareti imbiancate, […]