La Terra Indigena dei sopravvissuti del popolo Juma – perseguitati e quasi estinti a causa delle ondate di massacri durante il periodo coloniale e nei conflitti agrari – è circondata da pascoli, incendi, deforestazione, accaparramento delle terre e caccia illegale.
Il 23 settembre, centinaia di attivisti hanno occupato i tubi del gasdotto sull’isola di Rügen, nel Mar Baltico. Il governo intende installarvi dei terminali per il gas, suscitando l’ira dei residenti locali e dei rappresentanti eletti.
Il progetto di transizione energetica verso le fonti rinnovabili minaccia di investire il territorio sardo.
Questo nuovo rapporto, intitolato “Distruttori del Pianeta: come i piani di estrazione di petrolio e gas di 20 paesi rischiano di bloccarci nel caos climatico”, viene pubblicato pochi giorni prima del vertice del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, “Climate Ambition Summit”, a New York, dove più di 10.000 persone marceranno per protestare contro l’inazione verso i combustibili fossili.
Ieri, alle 7 del mattino, due attivisti di Extinction Rebellion sono stati perquisiti nelle loro abitazioni da diversi agenti di polizia. Perquisizioni corporali, sequestro di cellulari e pc, e la notifica della denuncia per imbrattamento: tutto questo per aver incollato alcuni mesi fa, con acqua e farina, alcuni volantini alla sede di RAI Pubblicità SpA.
A L’Aia, nei Paesi Bassi, 10.000 persone si sono riunite per bloccare un’autostrada che conduce alla città.
Migliaia di persone si sono radunate sulle spiagge tra Albissola e Spotorno per dire no all’arrivo della Golar Tundra che nel 2026 dovrebbe essere trasferita da Piombino a 4 km dalla costa di Vado e a 2,9 da quella di Savona, per 17 anni.
Bill Gates sta ricevendo un’elemosina dal governo degli Stati Uniti (cioè dai contribuenti americani) per il suo sogno nucleare, nonostante sia un miliardario.
Mentre si innesca la battaglia contro l’ennesimo mostro di cemento, un invito alla discussione.
Nel mese di agosto si sono sviluppati diversi incendi devastanti – estinti completamente solo pochi giorni fa – che hanno distrutto l’isola di Maui, causando ad oggi (ufficialmente) 115 morti fra gli umani e innumerevoli fra gli animali, migliaia di ettari bruciati, territori naturali e centri abitati rasi al suolo.