Il 25 novembre di quest’anno si inserisce in una cornice particolare: a poco più di un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, a pochi giorni dalle affermazioni del ministro Valditara e in un contesto di movimento in cui, anche in Italia, inizia a farsi strada con determinazione il discorso decoloniale.
Il “Comitato 23 settembre” – in lotta con le donne di tutto il mondo contro l’oppressione, lo sfruttamento e il razzismo – ha rilanciato sui propri canali social un appello diffuso dalle compagne palestinesi in Italia “anima delle manifestazioni contro l’ennesimo attacco sionista, in tutto il mondo”.
Sono più di 200 le giovani ragazze e ragazzi che sono rimasti uccisi durante quella che appare essere una diffusa sollevazione delle generazioni Z, che da un primo carattere di denuncia della “polizia morale” e mosse dalla richiesta nei confronti delle istituzioni che venga fatta “giustizia”, ora assumono un contorno composito.
Nell’ultima settimana in Iran le manifestazioni per la morte di Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni morta a Teheran dopo essere stata arrestata dalla polizia religiosa per non aver indossato correttamente il velo, si sono trasformate in qualcosa di diverso: ci sono state proteste contro la stessa polizia religiosa, contro le oppressioni del regime […]
Ormai da due anni stiamo vivendo una pandemia mortale. Due anni da quando il lavoro che facciamo è stato dichiarato essenziale, mentre le nostre vite rimangono sacrificabili. In questo contesto, la sfida per il nostro 8 marzo 2022 transnazionale è mostrare i legami tra i piani neoliberali e ultraconservatori che sono alla base e al contempo […]
Da sempre, le femministe palestinesi hanno denunciato, resistito e modellato un mondo al di là della violenza etero-patriarcale che è alla base del progetto coloniale israeliano chiedendo, a livello globale, che la lotta palestinese sia una questione di giustizia femminista e riproduttiva. Fonte: english version Nadine Naber, Truthout – 15 Luglio 2021 Immagine di copertina: […]
Mentre in Italia impera il dibattito sul ddl Zan e le ingerenza della Chiesa Cattolica nell’attività legislativa italiana, il 20 marzo Erdogan ha ritirato con un decreto esecutivo l’adesione della Turchia alla Convenzione di Istanbul, trattato internazionale nato in seno al Consiglio d’Europa per promuovere la prevenzione e la lotta contro la violenza di genere […]
di WoMin African Alliance da ECOR Network L’attività mineraria è accompagnata da violazioni dei diritti umani, degrado ambientale, delocalizzazione delle popolazioni, perdita della terra e dei mezzi di sussistenza, frammentazione della comunità e conflitti. È una storia di armi, potere e politica in cui la violenza si svolge in ogni punto lungo la catena […]
Migliaia di donne sabato in piazza contro l’uscita del governo di Ankara dal trattato di Istanbul. La ministra della famiglia: «La carta contro la violenza di genere non ci serve». Ma i numeri dicono altro. E la polizia carica di Chiara Cruciati Roma, 22 marzo 2021, Nena News – Le donne turche e le associazioni […]
Femministe in prima fila nelle manifestazioni: chiedono giustizia sociale, lotta alla corruzione, l’applicazione delle riforme rimaste sulla carta. E avanza #EnaZeda, il #Metoo tunisino, “che ha rotto un tabù importante”, ci spiega la docente Renata Pepicelli di Melissa Aglietti Roma, 8 marzo 2021, Nena News – Le donne tunisine tornano in piazza, affamate di diritti e di libertà. […]