Si cerca così una soluzione diplomatica, anche se sul piatto restano le opzioni militari: i golpisti accusano la Francia e l’Ecowas, la Comunità dell’Africa Occidentale guidata dalla Nigeria, di volere invadere il paese.
Come incidere in questo scenario? Come porre una rigidità nei confronti delle dirigenze occidentali, a partire dal nostro governo, per frenare l’escalation bellica alla quale stiamo assistendo? Assumendosi il compito di non voler fare parte di chi può essere sacrificabile e, con noi, la nostra parte.
Decine di migliaia di agenti di polizia, gendarmi e guardie di sicurezza private saranno presenti nelle strade. Sulle facciate degli edifici, nelle cavità dei lampioni, tra le pale dei droni, telecamere di videosorveglianza, che catturano immagini analizzate in tempo reale da intelligenze artificiali incaricate di rilevare qualsiasi comportamento “sospetto”.
Dopo l’apertura di un’inchiesta nei confronti di sei agenti della BAC di Marsiglia che hanno partecipato al linciaggio totalmente gratuito di un giovane che stava tornando a casa da lavoro oltre 700 poliziotti si sono messi in malattia in segno di protesta. E’ il caos istituzionale.
Riportiamo di seguito la trascrizione in italiano dell’intervista a Mathieu Rigouste compagno e ricercatore indipendente francese. Ha studiato il ruolo della polizia all’interno delle periferie francesi a partire dal rapporto violento e predatore della Francia con le sue colonie.
Sabato 22 luglio ore 16 al presidio di Venaus durante il campeggio di lotta notav con interventi di Mathieu Rigouste, Emilio Quadrelli e Atanasio Bugliari Goggia.
Médine, pseudonimo di Médine Zaouiche, è un rapper francese di origini algerine. I suoi nonni emigrarono in Francia dopo la seconda guerra mondiale ed è cresciuto nel quartiere popolare di Caucriauville a Le Havre.
Per questa puntata abbiamo intervistato Benzz, militante femminista e antifascista che vive da anni a Marsiglia. Un’intervista molto interessante che ci offre diversi spunti rispetto al nodo della colonialità e a come questo si intreccia con il tentativo di colpevolizzare le famiglie, ed in particolare le donne da parte dello Stato.
Vi proproniamo in questa terza puntata dello Speciale Banlieue una chiacchierata con Nadia, militante dei quartieri popolari di Parigi, che ci offre un ulteriore punto di vista sul quadro politico e sociale in cui si sono mosse le rivolte.
Un’intervista molto stimolante, con una prospettiva dall’interno dei quartieri popolari francesi, che ci offre una visione articolata delle premesse che hanno portato alla rivolta, della sua politicità intrinseca, delle relazioni con altri soggetti e delle peculiarità di questo ciclo.