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Francia nel caos istituzionale sulla brutalità poliziesca

Dopo l’apertura di un’inchiesta nei confronti di sei agenti della BAC di Marsiglia che hanno partecipato al linciaggio totalmente gratuito di un giovane che stava tornando a casa da lavoro oltre 700 poliziotti si sono messi in malattia in segno di protesta. E’ il caos istituzionale.

I sei sarebbero responsabili del pestaggio di Hedi. La vittima è sopravvissuta con più di 60 giorni di prognosi, un trauma cranico e ferite multiple dopo essere stata colpita alla testa con una granata LBD e una serie di percosse violente.

Gli agenti sono stati tenuti in custodia dalla polizia e quattro sono stati portati davanti a un giudice con l’accusa di violenza di gruppo.

È stata aperta un’inchiesta e per una volta un agente di polizia è stato indagato e messo in custodia cautelare, mentre gli altri tre sono stati messi sotto controllo giudiziario e interdetti dall’esercizio della professione.

E’ scoppiato una sorta di sciopero che ha visto oltre 700 poliziotti mettersi in malattia. La richiesta è la sostanziale impunità delle forze dell’ordine. Con la benedizione di Gérald Darmanin, i due principali capi della polizia francese hanno denunciato il trattamento giudiziario dei loro agenti. Il capo della polizia, al comando di 150mila agenti, ha dichiarato domenica: “Prima di qualsiasi processo, un agente di polizia non può stare in prigione, anche se può aver commesso gravi errori”. Il capo della polizia ha anche detto di “comprendere l’emozione e la rabbia” dei poliziotti in rivolta e ha chiesto di “considerare le difficoltà del lavoro e il contesto generale in cui i poliziotti devono operare”. Il messaggio del capo della polizia è stato ritwittato dall’account ufficiale “Porte-parole de la police nationale”. Un’ora dopo, il prefetto di Parigi, Laurent Nunez, ha scritto: “Sono d’accordo con la DGPN. Orgoglioso di essere stato prefetto della polizia delle Bouches-du-Rhône”.

Macron dopo aver celebrato lunedì la “separazione dei poteri” tace su quanto sta avvenendo e si è rifiutato di commentare le parole dei vertici di polizia. Persino Marine Le Pen è spiazzata dalla situazione ed ha twittato: “Cosa fa il Capo dello Stato quando lo Stato sta cadendo a pezzi, giustizia contro polizia e polizia contro giustizia?”

Quanto sta accadendo in Francia mostra il progressivo autonomizzarsi del potere poliziesco, sul modello statunitense. Un effetto della delega della gestione delle questioni sociali interamente all’ordine pubblico per il mantenimento di una pseudo-democrazia senza il consenso. I sindacati di polizia diventano vere e proprie lobbies in grado di influenzare la politica nazionale francese.

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