La Corte internazionale di giustizia (ICJ) dell’Aja ha concluso venerdì le sue udienze pubbliche di due giorni sul caso di genocidio presentato dal Sud Africa contro Israele e sulla sua richiesta di un intervento urgente per fermare l’operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza.
Con Alberto Negri, storico corrispondente di guerra e analista del Medio Oriente, facciamo il punto sull’operazione genocidaria israeliana a Gaza, come conseguenza di un progetto coloniale perseguito fina da prima della fondazione dello stato sionista.
Mai così tanti giornalisti sono stati uccisi in un conflitto come quello in corso nella Striscia di Gaza.
L’appello delle comunità palestinesi in Italia: l’appuntamento è sabato 20 gennaio alle 14 alla stazione FS di Vicenza.
Un sito di notizie israeliano riporta che Israele ha offerto aiuti e armi al Ruanda e al Ciad come incentivo per accogliere i rifugiati palestinesi
Il mondo intero sta guardando, ascoltando, leggendo e diventando ogni giorno più arrabbiato per il ruolo diretto degli Stati Uniti nel facilitare il bagno di sangue di Gaza.
Una compagna dalla Palestina ci parla dello sciopero generale per l’assasinio di Saleh al-Arouri, alto dirigente di Hamas, avvenuto martedi 2 gennaio 2024, con un attacco dell’esercito israeliano, effettuato con un drone nell’area meridionale nella città di Beirut.
L’omicidio mirato di Saleh Al-Arouri, alto dirigente di Hamas, a Beirut e l’attentato che è avvenuto in Iran durante la manifestazione per il generale Soleimani, con almeno 95 vittime, parlano chiaro rispetto alla stategia del governo di Netanyahu: la destabilizzazione del Medio Oriente al fine di coinvolgere USA ed UE in un conflitto regionale.
Se le forze di Hezbollah si stavano compattando ed organizzando in vista di un possibile conflitto nel sud del Libano, l’assassinio di Al Arouri (e di altre 5 persone) ha sicuramente dato una spinta decisiva verso l’escalation nell’area.
Ho fatto tutto il possibile per organizzare a mio figlio Qais la festa di compleanno che meritava, anche dopo aver assistito a un sanguinoso massacro lo stesso giorno in cui ha compiuto un anno.