La grande rivolta giovanile nelle università degli Stati Uniti non smette di crescere e mostra una meraviglia di organizzazione e l’incredibile diversità di coloro che vogliono fermare il genocidio a Gaza, arrivando a contagiare anche l’Europa.
La notizia del drastico calo del traffico nel Canale di Panama e in quello di Suez, provocati rispettivamente dal cambiamento climatico e dalla guerra, non è sotto i riflettori mediatici.
Con il trionfo di Javier Milei si chiude un ciclo della politica argentina, quello che si aprì nel dicembre del 2001 con l’insurrezione popolare che abbatté il governo di Fernando de la Rúa e le sue politiche neoliberali senza anestesia.
All’inizio di marzo dello scorso anno, appena pochi giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina – mentre gran parte degli analisti di geopolitica mondiale si mostrava stupefatto dal tumultuoso precipitare degli eventi con il ritorno della guerra aperta nell’Europa dell’Est a più di 25 anni dalla fine di quella che mandò in pezzi la Jugoslavia – dalle lontane montagne del sud-est messicano, arrivò un pronunciamento netto.
Stanno uscendo nuovi dati che confermano il ruolo delle forze armate nell’assalto di domenica 8 gennaio al parlamento, al palazzo del governo e alla Suprema Corte di Giustizia a Brasilia. Non ci si sbilancia con il sospetto che gli assaltatori (terroristi secondo media e autorità) contarono sulla simpatia o un puntuale appoggio dei militari, ma loro sono stati gli organizzatori dell’evento.
Che la maggioranza della popolazione mostra un per nulla sorprendente disprezzo per la politica elettorale. Ma i dati crudi parlano di un contundente rifiuto dell’ultradestra, molto maggiore che in altri quartieri della città.
Raúl Zibechi “Quello che abbiamo appreso per anni nella scoletta di educazione popolare transumante ci ha nutriti per affrontare questa situazione”, afferma Mari, del quartiere 12 de Julio nella periferica di Córdoba. Un quartiere occupato nel quale vivono 300 famiglie, che hanno aperto le strade e hanno messo la luce e l’acqua lavorando collettivamente. Funzionano […]
L’aspra caduta dei prezzi delle commodities è stata interpretata come un fenomeno passeggero, ma con il tempo ha mandato all’aria bilanci che erano stati elaborati con il barile di petrolio a più di cento dollari.Un disastro economico lungamente annunciato, perché nel decennio progressista i governi hanno aumentato la dipendenza dalla soia, dagli idrocarburi e dai […]
Pubblichiamo questo articolo scritto da Raúl Zibechi nel quale tratta le ultime lotte studentesche a San Paolo. Zibechi oltre a descrivere i passaggi che hanno portato alla vittoria degli studenti sulla riorganizzazione dell’insegnamento, pone l’attenzione sul soggetto giovanile in lotta e sulle sue potenzialità per un’inversione di tendenza nella società paolina. La capacità di resistenza […]
Da molti anni Raul Zibechi, giornalista militante e studioso dei movimenti sociali, porta avanti un coerente lavoro di vera e propria conricerca con e sui movimenti dell’America Latina. L’attenzione alla composizione sociale e di classe dei movimenti, alle modificazioni della soggettività, l’assidua frequentazione delle realtà in lotta, il confronto sitematico con la letteratura accademica e […]