Mentre cresce la presenza militare russa, in Africa si estende il rifiuto di quella occidentale, considerata un indesiderabile retaggio storico del colonialismo pur giustificata dalla necessità di contrastare un tempo i movimenti guerriglieri e oggi le organizzazioni jihadiste.
Da molti mesi il Senegal è in preda a una grave crisi politica e sociale, culminata negli ultimi giorni.
Africa. Tensione altissima in Senegal, dove il parlamento di Dakar ha rinviato le elezioni presidenziali, previste per il 25 febbraio, al prossimo 15 dicembre.
Lunedì mattina sono scoppiati scontri tra i gendarmi e i giovani dei comuni di Khossanto e Mama Khono, che protestavano contro la modifica dell’ordinanza del prefetto del dipartimento di Saraya sull’assunzione di manodopera locale non qualificata da parte di un’azienda mineraria.
Per il febbraio del 2024 sono previste le elezioni presidenziali in Senegal, ma il paese africano è sommerso nel caos e la repressione delle proteste.
16 morti e 350 feriti è il bilancio degli scontri di piazza in corso da giovedì, dopo che il leader dell’opposizione Ousmane Sonko è stato condannato a due anni di reclusione: era a processo per presunta violenza sessuale, ma è stato condannato per un altro reato, “corruzione della gioventù.”
Scontri e tafferugli sono scoppiati nella capitale senegalese Dakar, ieri (17 giugno ndr), nel corso della manifestazione di protesta indetta da Yewwi Askan Wi (Yaw), lista nazionale della coalizione di opposizione che ha mantenuto il suo appello alla mobilitazione nonostante il divieto decretato dal prefetto. La principale coalizione di opposizione contesta la bocciatura della sua […]
In Senegal continuano le tensioni contro il governo di Macky Sall. Le proteste, che hanno causato 14 vittime tra i civili, sono partite dalla capitale Dakar e hanno coinvolto tutto il paese. Si sono svolte in parallelo all’arresto, il 3 marzo, di Ousmane Sonko, oppositore e leader di Pastef (Patriots of Senegal for Ethics, Work […]