Senegal: 16 morti e 350 feriti da giovedi’ durante le manifestazioni a favore di Sonko e per le dimissioni del presidente Macky Sall
16 morti e 350 feriti è il bilancio degli scontri di piazza in corso da giovedì, dopo che il leader dell’opposizione Ousmane Sonko è stato condannato a due anni di reclusione: era a processo per presunta violenza sessuale, ma è stato condannato per un altro reato, “corruzione della gioventù.”
I sostenitori di Sonko definiscono la decisione del tribunale come “politica”, al pari di quelle che, nel recente passato, hanno coinvolto un po’ tutti gli oppositori del presidente Macky Sall, in vista delle elezioni presidenziali 2024 per gestire così tra Londra, Parigi e Berlino i maxiproventi sullo sfruttamento dei giacimenti trovati pochi anni fa in mare, che hanno catapultato il Senegal al terzo posto africano per risorse energetiche. Manifestazioni hanno riguardato anche la diaspora senegalese: ieri manifestazione all’esterno della stazione di Brescia con il Pastef (il partito di Sonko) mentre oggi ci sono state tensioni al Consolato di Milano: qui i dimostranti proSonko sono entrati negli uffici, buttando documenti e mobilia in strada, dove sono arrivati Celere e Polizia locale. Queste divisioni esistenti nella comunità senegalese in Italia riguardano anche persone che qui a Brescia fanno parte degli stessi percorsi di lotta dell’Associazione Diritti per tutti.
In questa trasmissione speciale le interviste a due donne, Mareme e Mame che hanno partecipato alla manifestazione di ieri e un uomo, Makam, molto critico verso Sonko, con un confronto in studio tra Ibou, a favore di Macky Sall e Mame Maty contro l’attuale presidente. Ascolta o scarica
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