Senegal: opposizione scende in piazza, scontri e vittime
Scontri e tafferugli sono scoppiati nella capitale senegalese Dakar, ieri (17 giugno ndr), nel corso della manifestazione di protesta indetta da Yewwi Askan Wi (Yaw), lista nazionale della coalizione di opposizione che ha mantenuto il suo appello alla mobilitazione nonostante il divieto decretato dal prefetto. La principale coalizione di opposizione contesta la bocciatura della sua lista nazionale guidata da Ousmane Sonko per le elezioni legislative previste per il 31 luglio.
Secondo i primi bilanci tre persone sono morte negli scontri a margine delle proteste a Dakar e in Casamance, nel sud del Paese. La Croce Rossa ha annunciato il ritrovamento del corpo senza vita di un adolescente carbonizzato in un’abitazione di fortuna a Colobane (Dakar) e il presidente del consiglio dipartimentale di Bignona, nel sud del Paese, Yankhoba Diémé ha annunciato la morte di un giovane colpito da un proiettile. Una terza persona è deceduta per le ferite riportate a Ziguinchor dopo essere stata colpita alla gola, secondo quanto riportato dai media.
L’incendio che ha causato la morte della vittima registrata a Dakar sarebbe stato causato da una granata lacrimogena lanciata dalla polizia, ha dichiarato un testimone citato dal sito Dakaractu.com. Ma Nfally Sadio, responsabile del dipartimento di comunicazione e marketing della Croce Rossa senegalese, in un’intervista telefonica con Aps, ha in un pirmo momento ha detto di non sapere “cosa abbia causato l’incendio”.
Undici persone sono inoltre state colpite anche a Ziguinchor, secondo le informazioni trasmesse dalla coalizione Yaw. Una manifestazione di Yewwi Askan Wi si è infatti contemporaneamente svolta anche a Ziguinchor, in Casamance, nel sud del Paese. Anche in questo caso, la manifestazione era stata vietata dalla prefettura.
Per stroncare sul nascere la manifestazione, le forze di difesa e di sicurezza (Fds) avevano dispiegato importanti dispositivi di sicurezza intorno alle abitazioni dei principali leader di Yaw, il deputato e leader della coalizione Ousmane Sonko e il sindaco di Dakar Barthélémy Dias soprattutto, costringendoli a rimanere a casa.
Dai media locali si apprende che un numero non definito di manifestanti è anche stato arrestato. Tra questi, ci sarebbero anche il rappresentante di Yaw Déthié Fall, il deputato Mame Diarra Fam e il sindaco di Guédiawaye (sobborgo di Dakar) Ameth Aidara.
In merito agli scontri, i giornali senegalesi riferiscono che a Cité Keur Gorgui, vicino alla casa dell’oppositore Ousmane Sonko, i suoi sostenitori sono stati dispersi con i gas lacrimogeni dopo la preghiera del primo pomeriggio.
Radio France Internationale riferisce che tafferugli sono stati registrati anche nei pressi di Place de la Nation, dove la manifestazione dell’opposizione era stata annunciata a partire dalle 15.00. Sono stati bruciati pneumatici, sono stati incendiati cassonetti della spazzatura e sono stati lanciati gas lacrimogeni.
“Vogliamo, come cittadini senegalesi, dire al Presidente della Repubblica che non si tratta di scegliere i suoi avversari perché il campo politico è libero e accessibile a tutti coloro che lo desiderano. Se continua a bloccare la strada alle liste di Yewwi Askan Wi e ad altre liste, i senegalesi usciranno in strada a manifestare”, ha detto un giovane manifestante a Rfi.
“Abbiamo appena vissuto una giornata in linea con quella che abbiamo vissuto solo un anno e mezzo fa”, ha dichiarato venerdì sera Ousmane Sonko, riferendosi alle rivolte mortali del marzo 2021. L’oppositore ha denunciato le violazioni del diritto di manifestare, della libertà di movimento e della libertà di culto.
Da parte sua, la coalizione di governo Benno Bokk Yaakaar ha accolto in un comunicato la “maturità democratica” del popolo senegalese “che non ha risposto all’appello insurrezionale della coalizione Yewwi Askan Wi”, accusata di “irresponsabilità e immaturità”. Benno Bokk Yaakaar si è congratulato per “l’efficacia dell’azione pubblica per far rispettare la legge e mantenere l’ordine”. “Il popolo senegalese si recherà alle urne, in modo normale e sicuro”, secondo la maggioranza.
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