Sono rientrate-i nelle scorse ore in Italia le-i corrispondenti di Radio Onda d’Urto dal Rojava, i territori del Nord e dell’Est della Siria da una decina d’anni amministrato secondo i principi rivoluzionari del Confederalismo Democratico, che prova a unire dal basso e nell’autogoverno popolazioni curde, arabe, cristiane, assire, circasse e di tante altre realtà, in […]
In questi giorni il Kurdistan è di nuovo sotto attacco dell’offensiva turca. Diversi sono stati gli appelli alla mobilitazione e molta è stata la solidarietà giunta da tutto il mondo.
Sesta corrispondenza, di domenica 27 novembre 2022, dai territori della Siria del Nord e dell’Est con inviate e inviati di Radio Onda d’Urto, presenti in Rojava, l’area dell’Amministrazione autonomia secondo i principi del confederalismo democratico che la Turchia di Erdogan ha nuovamente aggredito militarmente a partire dalla notte tra sabato 19 e domenica 20 novembre 2022.
Gli sforzi militari di Ankara al momento continuano a concentrarsi sulle aree che Erdogan due giorni fa ha indicato come primo obiettivo di questa nuova invasione del Rojava, nella parte occidentale della regione.
Quarta corrispondenza, giovedì 24 novembre 2022, dai territori della Siria del Nord e dell’Est con inviate e inviati di Radio Onda d’Urto, presenti in Rojava, l’area dell’Amministrazione autonomia secondo i principi del confederalismo democratico che la Turchia di Erdogan ha nuovamente aggredito militarmente a partire dalla notte tra sabato 19 e domenica 20 novembre 2022.
Bloccato ieri mattina il check-in Turkish-Airlines a Fiumicino. Una iniziativa di sostegno e solidarietà al Rojava sotto attacco.
Gli aerei da guerra dello Stato turco hanno bombardato la parte occidentale della Siria settentrionale e orientale: Kobanê e il villaggio di Belûniyê a Shehba, a sud-ovest di Kobanê. E’ stato colpito anche il villaggio di Teqil Beqil, vicino a Qereçox a Dêrik, nella parte orientale del Rojava e i magazzini di grano di Dehir Ereb, a nord-est di Zirgan.
Dopo l’attentato di ieri ad Istanbul che ha provocato sei morti e decine di feriti il governo di Erdogan ha immediatamente accusato il PKK e le Ypg/Ypj di essere responsabili dell’attentato. Il movimento curdo ha respinto con forza queste accuse e ha denunciato un piano oscuro del dittatore turco per colpire Kobane.
Il regime turco di Recep Tayyp Erdogan finanzierà la produzione di droni-elicotteri e droni-kamikaze per il mercato nazionale e l’esportazione, decisione che non potrà non essere accolta con favore anche in Italia.
Riprendiamo la dichiarazione del KCK (Congresso Nazionale del Kurdistan) che invita alla mobilitazione contro i crimini di guerra dello stato turco.