InfoAut
Immagine di copertina per il post

Rojava: quarta corrispondenza di Radio Onda d’Urto. La Turchia bombarda mentre si estendono la resistenza e la solidarietà internazionale

Quarta corrispondenza, giovedì 24 novembre 2022, dai territori della Siria del Nord e dell’Est con inviate e inviati di Radio Onda d’Urto, presenti in Rojava, l’area dell’Amministrazione autonomia secondo i principi del confederalismo democratico che la Turchia di Erdogan ha nuovamente aggredito militarmente a partire dalla notte tra sabato 19 e domenica 20 novembre 2022.

Di seguito, la corrispondenza. Ascolta o scarica

“Un aggiornamento dai territori liberati del Rojava riguardo l’escalation militare che la Turchia sta mettendo in atto con l’obiettivo di preparare l’invasione via terra dei territori dell’Amministrazione autonoma della Siria del Nord-est.

Le 24 ore della giornata di ieri, mercoledì 23 novembre, hanno visto attacchi aerei colpire ancora diverse zone. Il bilancio degli ultimi cinque giorni pubblicato dalle Forze Siriane Democratiche informa di 47 raid aerei, 20 bombardamenti tramite droni e 3761 attacchi di artiglieria pesante nelle aree di Qamislo, Asake, Kobane, Derik, Deir-ez-zor e Shehba che hanno provocato la morte di almeno 6 combattenti e 15 civili confermati. I numeri, comunque, potrebbero aumentare.

La tattica che la Turchia sta adottando è quella di mettere in crisi il Rojava al suo interno distruggendo le infrastrutture fondamentali. Tra i luoghi colpiti infatti vi sono diverse centrali di gas e petrolio nelle zone di Hasake e Tirbespiy. Questo comporta che la popolazione civile, in molte aree, ha accesso alla corrente elettrica solo per poche ore giornaliere. Bombardati anche i silos di grano di Qamishlo, ospedali e uffici.

Un altro aspetto di questa tattica consiste nel minare la sicurezza interna della Siria del nord-est. Sono stati infatti bombardati, e colpite le postazioni di guardia, il campo di al-Hol, dove l’Amministrazione Autonoma tiene in custodia circa 60.000 persone affiliate all’Isis, e la prigione per miliziani dei Daesh di Qamishlo. Sono stati colpiti con il chiaro obiettivo di permettere la fuga dei detenuti e impegnare le forze di sicurezza rivoluzionarie in questo senso. Le SDF hanno comunque dichiarato che la situazione è tornata sotto controllo nell’arco di 24 ore. E ancora: a Kobane tra gli edifici colpiti c’è anche il quartier generale delle YPG, le Unità di protezione popolare.

La tattica del presidente turco Erdogan dimostra come la coesione della popolazione e la sua capacita’ di autodifesa sia un importante ostacolo per l’invasione del Rojava, cosi per l’esercito turco diventa centrale creare delle condizioni che costringano la popolazione a spostarsi. Ricordiamo che decine di centri abitati sono stati colpiti più volte nell’arco di questi giorni.

Negli attacchi di oggi, le bombe lanciate da droni e aviazione turca hanno colpito le vicinanze di una base militare nella quale sono di stanza anche militari di unità speciali Usa, impegnati nelle operazioni della Coalizione internazionale anti-Isis. In un comunicato, il Dipartimento di Stato Usa ha dichiarato che la guerra mossa dalla Turchia nel nordest della Siria sta minacciando la sicurezza delle proprie forze militari dispiegate sul campo e sta intralciando le operazioni anti-Daesh. La presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola ha dichiarato testualmente che “quello che succede in Siria è inconcepibile e intollerabile” e che ‘servono provvedimenti severi per fermare le operazioni militari da parte della Turchia”. La stessa Russia si è esposta affermando che spera che Erdogan si astenga dal ricorrere all’uso eccessivo della forza sul territorio siriano per evitare l’escalation di tensione.

Il comandante generale delle Forze Siriane Democratiche, Mazlum Abdi, con una dichiarazione, ha però ricordato le responsabilità di Stati Uniti e Russia per quanto sta avvenendo, ma anche la determinazione del popolo del Rojava a resistere.

“Si tratta della prima volta che le zone Nord Est della Siria vengono colpite con questa intensità e distanza. Il nemico mira ad infliggere un duro colpo alle nostre forze di difesa, specialmente ai nostri e alle nostre comandanti ed ai centri di comando, per disperdere le nostre forze, distruggere il futuro della resistenza e far perdere la speranza alle persone. In questo modo, prepara il terreno per l’offensiva. Tuttavia visto l’esito dell’aggressione è chiaro che il nemico non ha riportato alcuna vittoria o progresso nel corso degli ultimi tre giorni di continua aggressione, grazie al sistema di difesa sviluppato ed intrapreso dalle nostre SDF, le nostre misure ed i nostri preparativi, oltre alla vigilanza dei nostri combattenti”. Continua poi dichiarando che “la Turchia ha diretto la sua aggressione contro il popolo di Derik, le aree di Tall Tamir e Al Makman, in Deir es Zor, commettendo massacri contro i civili che hanno causato il martirio di quindici persone e molti altri feriti, […} provando a rendere le vite delle persone nel nord-est della Siria il principale obiettivo del suo terrorismo”. “I raid aerei turchi hanno usato lo spazio aereo controllato dalla Russia e dalla coalizione internazionale – continua Mazlum Kobane Azdi – il 22 novembre la Turchia ha lanciato un attacco alla base dell’unita anti-terrorismo e delle forze di coalizione internazionale, uccidendo due persone e provocando altri tre feriti. Il 23 ha sferrato un altro attacco aereo a una base appartenente sia alle forze russe che alle nostre, uccidendo una persona e provocando altri tre feriti. La nostra richiesta alle potenze più rilevanti nella guerra e con cui collaboriamo è di dichiarare al nostro popolo una loro chiara posizione, la quale non sembra concorde con lo spirito di alleanza e cooperazione. A questo punto, le nostre forze hanno pienamente assolto senza esitazione ai loro obblighi di difesa e di protezione sia contro l’organizzazione terroristica dell’Isis sia dell’occupazione turca”.

Il comandante delle Forze Siriane Democratiche ha segnalato anche l’uccisione di 25 soldati dell’esercito siriano sulla linea del fronte e l’inquietante silenzio del governo di Damasco di fronte a questi attacchi. Nella giornata di ieri le SDF hanno inoltre dichiarato che sono stati colpiti 116 villaggi.

Erdogan sembra non preoccuparsi delle richieste dei suoi alleati e dichiara che “le operazioni militari assicureranno l’integrità territoriale dell’Iraq e della Siria, che verrà completata la linea di sicurezza” e che “le operazioni portate avanti con artiglieria, aerei e droni sono solo l’inizio”.

Il popolo del Rojava qui si sta organizzando di fronte all’invasione turca. Il movimento dei giovani, il movimento delle donne, l’amministrazione autonoma e tutta la società si stanno mobilitando per difendere il confederalismo democratico e la libertà. In migliaia scendono nelle piazze e dimostrano il loro coraggio, sono determinati a resistere e a difendere la rivoluzione, e allo stesso tempo invitano l’Europa e tutto il mondo a non restare in silenzio di fronte a questi gravi attacchi, a mobilitarsi e a dimostrare quanta più solidarietà alla rivoluzione in Rojava”.

#20rojava22

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

bombardamentiRojavaturchia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

To Kill a War Machine. Un documentario su Palestine Action

Palestine Action è un collettivo che da anni porta avanti una campagna di sabotaggi ed iniziative in solidarietà con il popolo palestinese. Di recente il collettivo è stato dichiarato organizzazione terroristica da parte dello stato britannico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello per un campeggio No Base territoriale: 5-6-7 Settembre al presidio di Pace “Tre Pini” San Piero a Grado

Mentre crescono le connessioni tra le nostre lotte, sentiamo l’urgenza di continuare ad organizzarci insieme in un nuovo campeggio al Presidio di pace “Tre Pini”, per trasformare il diffuso rifiuto della base militare e della guerra in opposizione concreta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Si prepara a partire verso Gaza la Global Sumud Flotilla, con il pensiero a Vittorio Arrigoni

Decine di barche con centinaia di persone a bordo, provenienti da 44 Paesi, salperanno da diversi porti del Mediterraneo tra agosto e settembre per raggiungere insieme la Striscia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Strage di giornalisti a Gaza: Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea assassinati da Israele

Questa notte i giornalisti Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea sono stati assassinati da Israele in un attacco con drone che ha colpito una tenda di giornalisti davanti all’ospedale Al-Shifa nella città di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: armamenti e mezzi cingolati al porto. Procura apre inchiesta, presidio dei portuali

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per atti relativi alla nave Bahri Yanbu, il cargo saudita su cui sono stati trovati armamenti e mezzi militari cingolati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”: dopo l’assemblea nazionale in Val di Susa inizia un percorso di mobilitazione sui territori verso e oltre l’8 novembre a Roma

Riportiamo di seguito gli interventi introduttivi dell’assemblea nazionale tenutasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità in modo da sottolineare le caratteristiche del percorso di mobilitazione contro guerra, riarmo e genocidio in Palestina proposto in tale occasione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

No Muos: spropositato dispositivo di polizia contro chi si oppone a Muos e guerra

Ci teniamo a raccontare cosa è successo il giorno della manifestazione per rendere noto a tutti/e come in Contrada Ulmo si vive in uno stato di polizia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anche con l’avvenuto scioglimento del Pkk, la fine del conflitto curdo-turco appare lontana

Nonostante il PKK si sia auto-dissolto con il XII Congresso, da parte di Ankara non si assiste a comportamenti speculari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pkk annunciato lo scioglimento della struttura organizzativa e la fine della lotta armata

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il Pkk, ha annunciato di avere tenuto a inizio maggio il 12/mo congresso, che ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa e porre fine alla lotta armata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Collaborazione tra industrie delle armi italiane e turche: lunedì mobilitazione a Torino contro il “Forum Turchia”

Lunedì 12 maggio a Torino si terrà il forum “Turchia: un hub verso il futuro”, promosso dalla Camera di Commercio con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la cooperazione economica” tra Italia e Turchia nei settori dell’aerospazio, dell’automotive e della digitalizzazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: l’arresto di Imamoglu scatena nuove proteste contro Erdogan

In Turchia sono scoppiate massicce proteste dopo che le autorità giudiziarie – all’interno di una vasta operazione contro centinaia di persone –  hanno arrestato Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul, pochi giorni prima che venisse scelto come candidato del partito di opposizione laico CHP alle presidenziali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tregua finita, Israele attacca Gaza. Centinaia di palestinesi uccisi

Non conosce soste la massiccia offensiva aerea lanciata da Israele nella notte  a sorpresa contro Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

PKK: rispetteremo l’appello del leader Öcalan, dichiariamo il cessate il fuoco

Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan” e dichiariamo un cessate il fuoco a partire da oggi. Tradotto da ANF Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan così com’è, e dichiariamo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: appello storico di Ocalan. “Tutti i gruppi devono deporre le armi e il PKK deve sciogliersi”

cL’atteso appello del leader e cofondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, Abdullah Ocalan, è stato diffuso oggi pomeriggio, giovedì 27 febbraio 2025, ma senza l’atteso video-messaggio, evidentemente bloccato da Ankara. A parlare quindi deputate-i del partito della sinistra curda e turca Dem che si sono recati recata sull’isola-carcere di Imrali, dove Ocalan è detenuto da 26 anni. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Intervista esclusiva all’Accademia della Modernità Democratica e Foza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del Partito di Unione Democratica (PYD)

Abbiamo avuto l’occasione di realizzare questa intervista all’Accademia della Modernità Democratica con al suo interno un contributo (citato tra virgolette) di Forza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del PYD..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

TURCHIA: IL LEADER DEL PKK OCALAN INCONTRA PER LA SECONDA VOLTA UNA DELEGAZIONE DI DEM

Riprendiamo da Radio Onda D’urto: Dopo anni di completo isolamento, nel giro di poche settimane una delegazione del partito della sinistra curda e turca Dem, terza forza del Parlamento turco, ha potuto incontrare oggi, mercoledì 22 gennaio e per la seconda volta Abdullah Ocalan, leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan – Pkk, imprigionato dal […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’escalation di Erdogan contro il Rojava

La Turchia e le milizie islamiste filo-turche, in particolare l’Esercito nazionale siriano (SNA), stanno sfruttando lo spostamento di potere a Damasco per colpire le aree di autogoverno controllate dai curdi nella Siria settentrionale e orientale. Ankara giustifica queste azioni sostenendo che i gruppi che operano nella regione, in particolare le Unità di difesa popolare curde […]