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28/10/11- 28/10/12. Modena non dimentica. Contro ogni fascismo

Un anno è passato dalla decisa contestazione di fronte all’Hotel Europa, in pieno centro a Modena, contro il convegno di una formazione neofascista che ricordava la marcia su Roma.

 

Un anno che ha messo in luce diversi aspetti all’interno della cittadina geminiana medaglia d’ora alla resistenza. Da una parte le fragilità della governance locale, incapace d’impedire manifestazioni di stampo neo fascista; dall’altra la definitiva scelta di campo della forza pubblica modenese, che ha deciso di stare con i fascisti e mettere in piedi una forte repressione contro gli antifascisti modenesi. Un attacco a chi ha difeso e difende nella quotidianità i valori dell’antifascismo che ha portato a 4 arresti e a una decina di restrizioni tra i compagni del Guernica e rifondazione comunista; da questo punto di vista la lotta continua vista la scelta di una parte di questi compagni di continuare i dibattimenti processuali per far decadere la tesi accusatoria addossata a quei episodi.

 

Un anno in cui le formazioni neofasciste appoggiate dall’estrema destra locale (vedi documento Guernica pubblicato a margine dell’articolo) continuano a provare a imbastire lavoro politico all’interno della città di Modena e nei prossimi giorni di Novembre metteranno in piedi un nuovo convegno x parlare di crisi. Ed è proprio qui che ci si deve soffermare, perché è chiaro il tentativo di portare una sorta di Alba Dorata greca in Italia; usano i nostri contenuti, cambiano le parole ma non i concetti, cercando di lavorare sull’ignoranza e paura della gente. Diventa fondamentale il ruolo dei compagni nella quotidianità del proprio agire politico e sociale all’interno dei nostri territori d’appartenenza.

 

Chiudere ogni spazio ai rigurgiti neo fascisti nei quartieri, vie e città all’interno delle scuole e nei posti di lavoro, chiudere ogni spazio per cacciare i fascisti.

 

Modena deve mantenere la sua tradizione di opposizione al riemergere del neo fascismo, una opposizione militante, che negli anni è sempre stata snobbata della sinistra istituzionale, ma che col tempo si è rivelata importante e che ora è fondamentale rimarcare.

 

Come redazione riteniamo fondamentale continuare ad agire come descritto, smettendo di considerare l’antifascismo solo un’emergenza sul che fare ad ogni tentativo dei neo fascisti di affacciarsi a Modena. Per questo già dalla prossima comparsa dei neo fascisti a Modena, il 9 novembre, sarà fondamentale essere quel soggetto che nella quotidianità toglie ogni spazio ai fascisti.

 

Redazione Infoaut Modena

Documento Guernica distribuito per l’antifaday:

LA STORIA CI INSEGNA …

Nei momenti di forte crisi, come quello che stiamo vivendo ora, le forze reazionarie di stampo nazional-populista, tentano di far fortuna, cercando di mettere piede nelle nostre città , vie e quartieri, utilizzando le paure e le incertezze dei ceti meno abbienti. L’esperienza del fascismo prima e del nazismo poi, saliti alla guida di Italia e Germania con la spinta dei poteri forti per timore dell’ipotesi sovietica e da una forte crisi economica che aveva preparato e che era succeduta alla prima guerra mondiale fino a sfociare nella crisi del ’29,  dimostrano come nei periodi di difficoltà in cui le classi padronali riducono sul lastrico le classi subalterne, è utile chi cerca un capro espiatorio su cui scaricare rabbia e disperazione. La destra si candida sempre a questo ruolo: rimescolando parole d’ordine trite e ritrite di tipo razzista, ripescando i valori della famiglia per ripristinare la subalternità della donna, si arriva direttamente a verificare come ai giorni nostri emergano in Grecia formazioni come Alba Dorata, tipica e vecchissima risposta da destra alla crisi.

Seppur in tono meno esplicito in Italia, stiamo vivendo fenomeni analoghi, con intrecci che vedono lo stare insieme di esponenti di destra con elementi di spicco della economia malavitosa (lo scandalo delle tessere ne è una pallida testimonianza) e con la presenza di uomini e donne di estrazione chiaramente fascista che ricoprono le più alte cariche dello stato.

Da qualche anno a questa parte si sono intensificate le apparizioni dei neo fascisti anche a Modena, una città che fino ad oggi ha avuto una tenuta significativa; tuttavia gli avvenimenti del 28 ottobre 2011 hanno fatto da cartina di tornasole per meglio comprendere l’atteggiamento locale in merito all’antifascismo.

Giusto per chi non ricordasse cosa avvenne il 28 ottobre dello scorso anno, gli antifascisti militanti hanno portato in città una accesa contestazione contro una conferenza di una delle tante formazioni neofasciste, che andava a ricordare la marcia su Roma. Una giornata che ha visto un alto tasso di conflittualità con scontri e cortei spontanei, ma che soprattutto ha messo in luce alcuni dati di fatto: una politica locale che a sinistra è molto debole rispetto a questi argomenti, che si trincea sempre dietro alla costituzione anche in modo improprio come in questo caso, alla legalità e alla magistratura, la stessa che poi fa arrestare 4 antifascisti e pone restrizioni per altrettanti 10, in un processo per altro ancora in corso; una sinistra che pubblicamente ha condannato  i fatti di quella giornata evitando di prendere posizione sugli arresti. La destra istituzionale locale  continua a stringere l’occhiolino ai neo fascisti, da sempre candidati ad essere il braccio operativo dei politici “perbene”;  infatti la destra di palazzo non rinuncia a partecipare alle iniziative delle formazioni estreme, che attraverso associazioni come “Pensieri in Azione” e “Terra e identità”, tentano di mettere in piedi un’operazione culturale spesso sponsorizzata dalla governance di sinistra. E’ chiaro a chi osserva con attenzione questo arcipelago che è anche attraverso il consenso della circoscrizione 1 con a capo Ricco del Pdl che queste formazioni tentano la loro fortuna http://www.infoaut.org/index.php/blog/metropoli/item/4427-problemi-di-%E2%80%9Clegalit%C3%A0%E2%80%9D-atto-iii ; dall’altro lato la  governance “di sinistra” attraverso le circoscrizioni direttamente controllate, impedisce al Guernica di mettere in piedi iniziative. Infine la forza pubblica locale che ha definitivamente fatto una scelta di campo: proteggere i fascisti. Non siamo noi a dirlo, sono i fatti che parlano e la scusa del mantenimento dell’ordine pubblico dopo un po’ decade a fronte delle manganellate date agli antifascisti, delle restrizioni e delle foto pubbliche di ispettori a braccetto e a fianco di alcuni leader della destra neofascista.

E’ comunque da registrare che il riemergere dei neofascisti in città ha messo  in evidenza una frattura nei rapporti tra giunta e questura e lo si è potuto vedere proprio nei giorni successivi i fatti del 28/10/2011, quando la giunta modenese non è riuscita ad impedire che queste formazioni riuscissero a fare banchetti di propaganda mascherati da banchetti politici. La questura, in barba alle pressioni “delle forze democratiche”, ha lasciato mano libera ai neofascisti.

Ma quale deve essere il nostro ruolo per contrastare questi fenomeni?

E’ nostro compito continuare a lavorare nella quotidianità nei nostri territori, a partire dalle singole case, nelle vie, nei quartieri e nelle nostre città, nei luoghi di formazione e in quelli di produzione. Perché il fascismo non sono solo bracci tesi o camice nere, è il modo di agire quotidiano del potere e del capitalismo (il tentativo di una scuola classista, il progetto Marchionne in fiat solo per citare degli esempi). Dobbiamo mantenere alta la tensione su questi argomenti, mantenere un lavoro costante e militante andando a chiudere ogni spazio ai neofascisti e al loro tentativo di andare a lavorare sulle paure delle classi subalterne. Dove siamo noi, con il nostro agire e modi di fare non ci saranno mai i fascisti; dove noi saremo in grado di creare zone autonome rispetto alle quali riusciamo a dare risposte alle persone, non daremo legittimità e spazi ai neofascisti.

Di tutto questo vogliamo parlare all’interno dell’antifa day, il 27 ottobre, perché non sia solo il ricordo ad un anno dai fatti del 28 ottobre 2011, ma perchè sia l’inizio di uno scambio e una collaborazione costante sui fenomeni fascisti in città, che non rimangano legati a sole urgenze-emergenze di un singolo evento, come quello del 9 novembre prossimo, ma che ci permetta di realizzare una rete Antifa del livello necessario a cacciare definitivamente dalla città ogni rigurgito fascista.

 

Sao Guernica

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