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Keratsini: nuovo attacco di Alba Dorata

25 gennaio, un centinaio di neofascisti di Alba Dorata si sono presentati nella frazione di Keratsini, non lontano da dove, nemmeno cinque mesi fa, è stato ucciso Pavlos Fyssas. I militanti di Alba Dorata hanno percorso via Tsaldari, passando per il luogo dell’omicidio e profanandolo con scritte e insulti fascisti. Non contenti di ciò, hanno cancellato tutte le dediche a Pavlos e hanno spaccato un pannello dell’associazione locale degli insegnanti “Ploubidis”. In seguito, un gruppo di essi ha bloccato via Costantinopoli per permettere agli altri di raggiungere indisturbati con canti e slogan nazionalisti e fascisti come “Sangue, onore, Alba dorata!” il centro sociale Resalto per attaccarlo, cercando di forzare l’ingresso e lanciando pietre. Questi figuri, erano talmente presi dalle loro razzie, che non si sono nemmeno accorti di bersagliare le finestre di una casa, nonostante i residenti gridassero di smetterla dato che nella stanza si trovava una bambina. Le foto fanno vedere pietre di considerevoli dimensioni e schegge di vetri sparsi in tutta la stanza, persino sul letto. Gli occupanti del centro Resalto, dopo un po’ sono riusciti a cacciare i fascisti, i quali sono stati prontamente scortati dalla polizia, la quale è arrivata solo all’ultimo, per garantire loro una ritirata sicura. Questa strana coincidenza dimostra ancora una volta lo stretto legame tra Alba Dorata e la polizia. Proprio come denuncia la trascrizione, pubblicata il 15 gennaio, della conversazione tra l’unità di agenti presenti sul posto la sera del 18 settembre mentre Pavlos Fyssas veniva accoltellato. I poliziotti informano il commissariato della presenza di 20 individui di Alba Dorata con bastoni e mazze da baseball che inseguono un gruppetto di persone. L’ordine dal commissariato è : “Rimanete a distanza. Altre squadre verranno spedite sul posto.”. Sei minuti dopo Pavlos riceve un coltellata al cuore.

Il giorno dopo all’assalto di Resalto, un corteo cittadino ha attraversato le vie per ricordare ancora una volta che Keratsini è antifascista. Moltissimi striscioni, presente anche il Comitato dei lavoratori di Keratsini: il corteo è stato animato da slogan e canti in ricordo di Pavlos, lungo il percorso sono state cancellate tutte le scritte fasciste. La manifestazione ha ricordato ancora una volta che nei quartieri di resistenza, di dignità e di solidarietà, i neofascisti non sono solo non desiderati, ma sono dei nemici, degli assassini e si farà di tutto per ricacciarli da dove sono venuti.

Il video dell’aggressione


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