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Blood and Honour Italy

D’altronde l’evento era di quelli da non perdere, I venticinque anni del VFS cioè del più antico e organizzato gruppo neonazista di questo Paese, la succursale italica della più grande e pericolosa rete di estrema destra internazionale (Blood and Honour), un netework i cui attivisti si sono resi protagonisti di disordini e violenze a sfondo razziale, anche omicide (in particolare nell’europa dell’est ed in sud america) e che conta gruppi affiliati in più di trenta paesi.

Ma quest’anno, in quel di Revine Lago – nei pressi di Vittorio Veneto -, oltre al consueto raduno del white music e alla reimpatriata con camerati spagnoli e tedeschi (ricordiamoci che il VFS è stato spesso lo spezzone straniero più numeroso nei grandi eventi neri, a livello europeo, come la Marcia per Rudolf Hess) c’è qualcosa di più.

Lo spaesamento, quando non la completa decadenza, della galassia naziskin italiana negli ultimi anni è stato significativa: troppo forte, a destra, l’appel mediatico di gruppi come Casa Pound, troppo poco significative l’entrismo nella compagine del PDL di esperienze come la scissione dalla FiammaTricolore e l’ingresso ne La Destra di Storace, operata da Piero Puschiavo , non a caso il vecchio leader-fondatore del VFS, l’anno scorso.

Se a questo poi si aggiungono i problemi giudiziari e l’isolamento della componente naziskin romana e il continuo frazionismo interno del vecchio bastione milanese (la galassia Hammer Skin), una istantanea della scena bonheads italiana è alquanto deludente. Un palco e un ruolo il VFS lo dà ancora a Maurizio Boccacci (ex leader di Movimento Politico, poi di Base Autonoma ed ex dirigente di Fiamma Tricolore), ora ispiratore di Militia, microrganizzazione la cui unica attività è stata quella di affiggere per Roma striscioni antisemiti, razzisti e contro il sindaco Alemanno ma anche contro altre organizzazioni neofasciste.

Ancora una volta quindi tocca alla componente veneta fare bilanci e rilanciare progetto e discorso , specie in un anno in cui la Crisi Globale, nella semplicistica lettura politica di fase di questi neonazisti, non fa che esasperare il controllo delle elites giudaico-bancarie sulle vite dei cittadini dell’europa bianca e cristiana ed il melting pot, figlio della globalizzazione, inonda le nostre coste di migranti incapaci di integrarsi nella nostra cultura, come dimostrano i riot di Londra di questa estate.

Significativi furono gli adesivi, a firma VFS, comparsi a Padova ed in altre città del veneto: “Droga/Stupri/Morte, il nostro futuro sbarca a Lampedusa” o le prese di posizione in favore del nazionalismo serbo e in ultimo in solidarietà all’eurodeputato leghista Mario Borghezio per le sue dichiarazioni “comprensive” verso Anders Behring Breivik, responsabile della strage di Utoya e dell’autobomba a Oslo del 22 Luglio scorso.

Dunque, come pomposamente afferma Giordano Caracino, giovane portavoce del VFS succeduto 3 anni fa a Piero Puschiavo, “squillino le trombe, l’adunata è chiamata”, l’invito era rivolto alle “realtà vicine al frastagliato arcipelago della destra radicale italiana, col preciso intento di dar vita ad una 3 giorni di dibattiti e confronti sull’attuale situazione che investe un’intera area politica ed una comunità umana”.

La risposta non si è fatta attendere: in cartellone c’erano infatti due tavole rotonde: la prima “Europa sconfitta?”, l’incontro a cui doveva partecipare anche l’On. Borghezio, in cui figurano tra i relatori Argo Fedrigo (presidente del “ Comitato di Liberazione Monetaria”), Mario Consoli (difensore di diversi teorici revisionisti), Adriano Tilgher (storico esponente di partitucoli e iniziative neofasciste, attualmente in forza a “La Destra”), Antonio Venier, dei “nazionalisti serbi” . La seconda invece dal titolo “Idee e Comunità tra strada e web, realtà a confronto”, momento presieduto da Maurizio Boccacci. Presenti le principali realtà neonaziste italiane: dai pugliesi di Apulia Skinheads a Lealtà ed Azione ( la testa politica del neonazismo milanese della vecchia Skinhouse), da Sardinia Skinheads ( gli organizzatori del festival estivo di RAC-music “Sei diventata nera”) all’associazione Giustizia-Giusta (creatura di una vecchia conoscenza della strategia della tensione,recentemente scomparsa, Paolo Signorelli), dai nazimaoisti veronesi di Alternativa Antagonista al centro culturale Ritter ( vero e proprio spazio comune della destra milanese dalla Lega Nord agli HammerSkin), ai romani di SPQR-skinheads.

Alla finestra ma comunque della partita anche Casa Pound e Forza Nuova, che hanno partecipato al’incontro con la presenza di due associazioni di loro prossimità, rispettivamente Popoli e Cervantes, d’altronde entrambe le organizzazioni hanno condiviso con il VFS percorsi comuni (CasaPound ed il VFS sono stati insieme in Fiamma Tricoloare fino al 2008). Da notare anche la partecipazione dell’associazione e libreria romana “Raido”,che si muove in maniera trasversale nel variegato arcipelago della destra radicale da quella di governo a quella più tradizionalista ed oltranzista.

Cosa cambierà dopo questo meeting? Una nuova vitalità e voglia di fare sembra attraversare i network di naziskin italiani: all’indomani della chiusura dell’ incontro veneto è stato annunciato per il 28 e il 29 ottobre, il 28 è l’ anniversario della Marcia Su Roma, il primo raduno della divisione nazionale del network “Blood and Honour” nella Skin House di Roma. La Skin House di Roma altro non è che “Casa Italia Colleverde”, occupazione di Casa Pound animata dagli S.P.Q.R Skin veterani del circuito bonehead della capitale. Casa Pound, che ha costruito un immagine pubblica molto diversa da quella del naziskin, non riesce quindi al di là delle operazioni di facciata a rompere veramente con le sue radici ben piantate nella storia di organizzazioni neofasciste e naziskin come Movimento Politico e Base Autonoma. Chissà che diranno di questa iniziativa i padrini politici di Casa Pound nel Pdl e nel Comune di Roma che hanno coccolato e innaffiato di soldi e patrocini i “fascisti del terzo millennio”?!


ValerioRenzi

Elia Rosati

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