Brescia: il processo per la strage del 28 maggio 1974 torna in appello, ma non per tutti
Torna il appello, anche se non per tutti gli imputati, il processo per la strage fascista, di stato e della Nato di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974. La Cassazione ha deciso oggi verso le 16 che Carlo Maria Maggi, ex esponente di Ordine Nuovo, e Maurizio Tramonte, uomo dei servizi noto come “fonte tritone” (entrambi assolti in appello) dovranno tornare a processo.
Accolto quindi nei loro confronti il ricorso della Procura generale di Brescia e delle parti civili. Esce invece definitivamente dal processo Delfo Zorzi, il fascista latitante in Giappone da diversi anni. Per lui il ricorso è stato invece rigettato.
La Cassazione ha anche annullato la sentenza della Corte d’assise d’appello di Brescia nella parte in cui condannava le vittime, costituitesi parti civili, al pagamento delle spese processuali in ragione dell’assoluzione degli imputati. Il nuovo processo in appello che dovrà essere celebrato dovrà anche pronunciarsi su questo punto.
E’ confermata invece la sentenza nella parte in cui escludeva il risarcimento da parte del generale dei Carabinieri Francesco Delfino. Su questo punto la Cassazione non ha accolto le richieste del sostituto procuratore generale Vito D’Ambrosio che aveva chiesto il rinvio in sede civile per il risarcimento ad una delle vittime che aveva presentato ricorso.
Il commento di Silvia Guarneri, avvocato di parte civile. Ascolta o scarica il contributo
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