Giovedì 200 antifascisti si sono dati appuntamento davanti al teatro di Vaudeville, dove doveva avere luogo il meeting dei partiti di estrema destra Vlaams Belang (Interesse Fiammingo) e Front National (partito francese).

Inizialmente il sindaco di Bruxelles aveva negato l’autorizzazione per il meeting a causa dei pochi agenti della polizia a disposizione, dato che lo stesso giorno la città ospitava il vertice Europa-Africa, evento per il quale è stato dispiegato un dispositivo considerevole di poliziotti e mezzi. A due giorni dal meeting, il consiglio dello stato ha annullato la sentenza del sindaco, concedendo il permesso a Vlaams Belang, perchè, secondo il consiglio, riguardo al problema della sicurezza lo sindaco poteva fare richiesta per gli agenti della riserva federale.

Prima che iniziasse il meeting, un gruppo di neofascisti di Nation, sotto scorta degli agenti, ha raggiunto il concentramento antifascista, urlando slogan, insulti e facendo saluti romani. Gli antifascisti e le antifasciste non sono rimaste a subire questi scherni e intimidazioni, dunque hanno risposto in maniera adeguata. Si sono verificati attimi di tensione e i due schieramenti sono venuti a contatto, fin quando la polizia non ha caricato il concentramento antifascista, arrestando alcune persone.

In seguito, Philip Dewinter, noto membro del Vlaams Belang ha deciso di provocare nuovamente gli antifascisti e le antifasciste, sfilando davanti al concentramento. La risposta degli attivisti è stata chiara: Bruxelles, come tutto il Belgio, è antifascista e ripudia tutte le forme che l’estrema destra tenta di assumere pur di raccattare qualche voto. Il politico è stato allontanato rapidamente dagli agenti, i quali hanno caricato per la seconda volta per diversi metri, facendo uso anche di manganelli telescopici.

Alla fine i partecipanti della cerimonia di Vlaams Belang hanno dovuto rinunciare alla location di Vaudeville, riunendosi in piazza Grand Place, protetti da un centinaio di agenti.