Macerata e Piacenza: l’antifascismo rompe gli argini
Sabato 10 febbraio da Nord a Sud l’antifascismo ha rotto gli argini: Macerata, Piacenza, Milano, Torino e Cosenza.
A Macerata trentamila manifestanti si riprendono la città a una settimana dagli spari di Luca Traini, leghista vicino a Forza Nuova, che hanno ferito 6 giovani. il progetto di Minniti è sconfitto così come la creazione di una retorica “degli opposti estremismi”. Esiste un terreno di antifascismo di massa, non intersecabile con in piano istituzionale che fa una decisa retromarcia dopo le ultime prese di parola, tutte di “convenienza”. Alcuni sindacati e associazioni ri-confermano l’adesione alla manifestazione, incalzati dalla loro base. Nessun fascismo e nessuna strumentalizzazione della violenza sulle donne, la manifestazione di Macerata lo esprime chiaramente.
A Piacenza in migliaia sono scesi in piazza contro l’apertura della sede di Casa Pound e per esprimere la rabbia contro l’attentato neo fascista e leghista di Macerata. Blocchi di polizia e carabinieri provano a fermarli ma i cordoni vengono sfondati a più riprese, la polizia scappa. La piazza è antifascista, i divieti e le prescrizioni sono stati infranti.
A Milano una manifestazione antirazzista, antifascista di 20mila ha protestato in solidarietà ai feriti nell’attentato di Macerata, in contemporanea con la manifestazione nelle Marche. La Boldrini, presente in piazza è stata contesta.
A Torino durante il corteo antifascista è stato attaccato un presidio di Forza Nuova che manifestava in “ricordo” delle foibe. L’azione è stata bloccata dalla polizia in via Luzzati, un manifestante è stato fermato.
A Cosenza al campus di Rende era stato annunciato, con poche ore di anticipo, lo spostamento di una conferenza stampa di Forza Nuova con la presenza di Roberto Fiore. Un nutrito presidio di antifascisti ha circondato i forzanuovisti.
Anche a Parigi un presidio in Place de la République solidarizza con i feriti di Macerata.
La forza di rispondere alla tentata strage di Macerata si è espressa in molte forme, rifiutando le narrazioni istituzionali e riportando in piazza un rifiuto ai divieti del PD e di Minniti. L’antifascismo rompe gli argini!
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