Torino, San Salvario in corteo contro razzismo e fascismo
Nella piazza si sono alternati diversi interventi che hanno sottolineato il carattere da sempre meticcio di San Salvario, rifiutando così le retoriche di Casapound che vorrebbe invece strumentalizzare i problemi del quartiere addossandone le responsabilità ai tanti migranti che lo abitano, quando sono invece sotto gli occhi di tutti le conseguenze causate dalla speculazione edilizia e dell’aver fatto di quella zona un quartiere adibito unicamente alla “movida” (qui un bell’approfondimento sulle trasformazioni di San Salvario redatto alcuni mesi fa dai ragazzi del comitato di quartiere). Il pensiero è ovviamente anche andato ad Andrea, il ragazzo aggredito e accoltellato solo poche settimane fa a Torino da un manipolo di neonazisti, a Ciro Esposito, morto oggi dopo la lunga agonia causatagli dall’agguato fascista lo scorso 3 maggio durante la finale di Coppa Italia, e a tutte le altre vittime delle vigliacche aggressioni dei neofascisti.
Dopo circa un’ora il presidio si è trasformato in un corteo che ha attraversato le strade di San Salvario al grido di “Siamo tutti antifascisti!” fino a raggiungere corso Dante, dove poco più in là era stato dato il raduno per la manifestazione dei neofascisti. Questi ultimi, prevedibilmente, erano ridotti a un risibile gruppetto che è stato costretto a rimanere rinchiuso in un recinto fatto di lampeggianti blu e poliziotti schierati senza poter muovere un passo.
Dopo aver spiegato cosa stava accadendo alle persone che si domandavano il perché di una tale militarizzazione del quartiere, il corteo antifascista è ripartito alla volta di largo Saluzzo. Lungo il percorso, però, è arrivata la notizia che Casapound, ben protetta dalla celere e convinta che gli antifa avessero ormai lasciato la zona, in maniera vigliacca e provocatoria aveva ben pensato di provare a partire in corteo. A quel punto il corteo antifascista è rientrato velocemente verso corso Dante, costringendo i neofascisti a interrompere la loro sfilata e a battere in ritirata verso il loro circolo “culturale” situato poco più in là. Dura e schizofrenica, invece, la reazione delle forze dell’ordine, che colte di sorpresa hanno inseguito il corteo antifa a manganello spiegato minacciando pesanti cariche e intimando di allontanarsi dalla zona. Il corteo non si è però lasciato intimidire ed è rimasto a far sentire il benvenuto del quartiere ai fascisti in fuga, scandendo cori e slogan per poi rientrare al punto di partenza.
Insomma, la lunga serata per il quartiere è riuscita a impedire spazio e agibilità politica a Casapound, costretta invece a stare rinchiusa a pochi metri dalla sua sede e a elemosinare qualche metro di corteo dalla Questura solo a serata ormai inoltrata. La San Salvario antifascista e meticcia è riuscita a far sentire la propria voce contro chi vorrebbe soffiare sul fuoco per ottenere un po’ di visibilità e propagandare retoriche securitarie e xenofobe, ribadendo invece che i quartieri si cambiano solo vivendone quotidianamente strade e contraddizioni e organizzando percorsi dal basso.
Alcune immagini dal corteo antifascista:
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