Video del pugno in faccia al leader di casa pound: c’è (solo) da ridere?
In queste ore imperversa sul web il video di due fascisti che si picchiano tra di loro. C’è il tronfio segretario provinciale di un partitino dello zerovirgolaniente che convoca una manifestazione ma si ritrova con quattro amici (vedere le immagini per credere) a scattarsi selfie davanti a un palazzo dove abitano tanti giovani e famiglie che, come tutti, vivono, lavorano e si arrangiano nella nostra città. L’operazione, si badi bene, è resa possibile soltanto dal servizio d’ordine predisposto dalla questura di Torino che schiera decine di poliziotti a difesa dei fascisti del terzo millennio, perché i ragazzi del MOI [le palazzine olimpiche abbandonate dopo Torino 2006] questi quattro sfigati se li potrebbero mangiare crudi in mezzo secondo, come meriterebbe chiunque viene davanti casa tua a pavoneggiarsi e speculare sulla tua vita per il proprio tornaconto elettorale.
A un certo punto, vedendo tutti quei giornalisti, un simpatizzante di casa pound (cosi ci dicono i quotidiani), disoccupato e in difficoltà economiche, pensa sia una buona occasione per parlare dei suoi di problemi. Non ha fatto i conti col segretario provinciale del partito, Matteo Rossino, che lo redarguisce e gli intima di non parlare coi giornalisti della sua situazione. Questo non ci sta e gli molla un bel cazzotto. “Quell’uomo non è nemmeno tesserato, è una persona con problemi e gli avevo già detto in precedenza di non cercare i giornalisti per parlare della sua situazione di disoccupato” dirà ai cronisti. Si scatena un parapiglia e il ducetto viene salvato dalla “persona con problemi” dall’intervento della DIGOS. Un siparietto abbastanza patetico che sta facendo sganasciare mezza Italia e che anche a noi, di primo acchitto, ha strappato una sonora risata (non è la prima e non sarà l’ultima con questi fenomeni di casa pound torino).
Ci ha poi però colpito un’altra cosa. C’è un signore, disoccupato, italiano, (fascista addirittura!), che vorrebbe che in un’iniziativa si parlasse della sua situazione. Per casa pound però questo non va bene. Perché? Perché per loro la politica è un teatro, in cui al centro non ci sono i problemi delle persone e la loro voglia di riscatto (italiani o immigrati poco importa). Le persone e i loro problemi, per questa gente – come per tutti i politici d’altro canto – sono cose da usare. Quando va bene sono oggetti di scena, come i residenti di Mirafiori, quando va male sono coreografie di sfondo, come gli abitanti del MOI. Per loro è importante però che la politica resti una recita, coi suoi tempi scenici e la sua divisione in atti. Soprattutto, al centro ci deve essere sempre casa pound stessa e la sua pantomina. Oltre all’ilarità, questo è successo ieri. Davanti ad un accrocchio di giornalisti e politicanti si presenta un disoccupato che vuole prendere parola sulle proprie condizioni di vita, ma che viene zittito: oggi si specula solo sui neri. In questa scena non è forse racchiusa tutta la miseria umana, ancora prima che politica, di questi tristi personaggi?
Dal FB Centro Sociale Askatausuna
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