9 Dic: un intervento anticipatore di Alberto Perino
di Alberto Perino (Teatro Don Bunino – Bussoleno 7 dic 2013)
Farò un intervento che forse farà storcere il naso a qualcuno ma che ritengo sia di grande attualità. In questi giorni c’è stato un grande dibattito sui canali internet del movimento notav e non solo, in merito alle manifestazioni di protesta del 9 di dicembre in avanti. Non sono intervenuto in quella sede perché se ce uno che è stato preso per i fondelli pesantemente dal fascio quell’uno sono stato io e quindi non volevo mettere delle cose nero su bianco proprio per evitare che poi qualcuno facesse di nuovo degli altri scherzetti, ma qui una serie di cose voglio dirle. Noi abbiamo lanciato in questi mesi il grido in giro per l’Italia che bisogna resistere e bisogna opporsi bisogna, in parole povere, sollevarsi e non accettare lo status quo. Ovviamente, siccome non siamo gli unici che facciamo politica in questo paese, noi la pensiamo in modo molto pulito ma ci sono altri che la fanno in modo meno pulito, non era pensabile che tutta una serie di parole d’ordine che lanciavamo noi non venissero riprese ma vorrei ricordare a tutti il rischio che queste parole d’ordine possono essere lasciate in mano ad altri. Io non dico che dobbiamo andare a braccetto che dobbiamo confonderci con il fascio, tutt’altro, però voglio ricordare a tutti che questa protesta se ci sarà, io spero che ci sia, sarà fatta dal popolo, sarà fatta dalla gente, sarà fatta da gente stufa, da gente che non ne po’ più, da gente che ne ha le scatole piene di questo governo e di tutta la casta.
Noi abbiamo impiegato molti anni di ragionamenti e di riflessioni di discussioni per passare da una posizione Nimby perché è la prima che sveglia la gente e io non mi scandalizzo e sono ben contento – finché non spieghi alla gente che gli stanno girando la casa al contrario in genere impiega un momento a capire poi, dopo che ha capito, puoi andare avanti ma subito per svegliarli bisogna che abbiano l’immagine di una ruspa e allora lì magari funziona. Noi, dicevo, abbiamo impiegato degli anni per riuscire a far sì che diventasse patrimonio comune il discorso dei beni comuni, il discorso del modello di sviluppo, il discorso che ricordo a tutti che quello che sta succedendo oggi, questo modo di andare avanti, questo modo di procedere non è più accettabile non po’ continuare, dicevo però, abbiamo impiegato anni non giorni. Abbiamo fatto un sacco di riunioni, abbiamo discusso è la gente ha capito, il popolo notav ha capito che questo modello di sviluppo non è più accettabile.
Noi non possiamo pensare che dove non c’è stata questa lunga e lenta maturazione la gente di colpo capisca tutta una serie di cose. I mercandin, gli autotrasportatori, chi si trova a non essere più in condizioni di pagare le tasse, chi si trova in condizioni di impiccarsi perché non sa più che cosa fare è difficile che abbia avuto il tempo, la voglia e la capacità di maturare una serie di cose che noi abbiamo maturato. Allora secondo me bisogna davvero riuscire a fare quel famoso salto di qualità che noi come movimento notav abbiamo fatto che è andare oltre agli slogan, oltre alle cose e cercare di capire che quando un popolo è oppresso in qualche modo si ribella ma bisogna anche capire che non possiamo lasciare ad altri il campo. Non possiamo lasciare ad altri il campo storcendo il naso e dicendo”ah, se ci sono questi noi non ci andiamo” perché il popolo che protesta magari ci andrà lo stesso. Vorrei ricordare a tutti l’esperienza di Alba Dorata in Grecia e vorrei ricordare a tutti il rischio che queste cose si possano ripetere anche in Italia. Stiamo molto attenti su queste cose. Pare da alcuni sondaggi, poi per carità per quel che valgono i sondaggi… che Alba Dorata se si andasse alle elezioni in Grecia oggi sarebbe il primo partito.
Allora facciamo attenzione a queste cose, facciamo attenzione. Con la scusa di non volerci far strumentalizzare stiamo attenti a non fare in modo che gli altri strumentalizzino la ribellione popolare che è pronta a montare e a scoppiare perché non si può pensare che tutti quanti abbiano fatto lo stesso percorso, non si può pensare che tutti quanti siano puri e duri e non si può neanche pensare che tutti quanti siano sulle stesse posizioni.
Io credo che la gente debba essere incoraggiata, istruita, debba essere in qualche modo incoraggiata a fare il salto di qualità a capire che questo modello di sviluppo non po’ più andare avanti, anche i mercandin. Non si può più pensare che magari siamo tornati indietro per cui non facciamo nessuno scontrino, non paghiamo più niente, non facciamo più niente etc, però non possiamo neanche essere impiccati perché ricordate che questo governo i grandi regali li ha fatti soltanto alle banche e ai banchieri i quali non hanno pagato le tasse – gliele hanno condonate – non solo ma ci stanno tagliando sanità, pensioni, scuole e tutto il resto per regalarli ai banchieri, no ai commercianti, no ai piccoli imprenditori, no agli autotrasportatori. È questo il discorso che dobbiamo ricordarci sempre molto bene perché siamo tutti piccoli, tutti tartassati.
Grazie.
Ascolta l’intervento di Alberto:
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I materiali del convegno “Diritto alla Resistenza nella Valle che non si arresta”
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