InfoAut
Immagine di copertina per il post

Cronache di lotta nel mondo del lavoro (3): picchetti, scioperi e vertenze fanno capolino oltre i magazzini

Continua frattanto a far parlare di sé la lunga vertenza degli operai alla Fiat di Pomigliano, con l’ennesima ondata di messa in cassa integrazione prevista per Agosto: 2146 lettere che fanno gridare ancor di più vendetta ai lavoratori dello stabilimento, e in seguito alle quali si darà ancora battaglia contro la tracotanza di Marchionne e soci.

 

La lotta davanti ai cancelli di Alcar Uno nel modenese continua,dopo l’ exploit di cui abbiamo resocontato due settimane fa.
Qui proseguono i picchetti dei lavoratori licenziati organizzati nel SiCobas, in quella che è una vicenda esemplare che mostra a tutto tondo quanto istituzioni locali, nazionali e padronato industriale (la famiglia Levoni in questo caso) siano collusi nel mantenimento dello status quo di sfruttamento (legalizzato) della manodopera, a maggiorparte migrante. Ne consegue una situazione di muro contro muro in cui ai picchetti e agli scioperi senza soluzione di continuità promossi dai lavoratori risponda il silenzio assenso delle istituzioni preposte formalmente a garantire le più palesi ed elementari condizioni di lavoro all’interno dei comparti industriali del territorio.

 

 

Una situazione analoga di sfruttamento e mancanza di diritti la vivono altre migliaia di lavoratori al CAAT di Torino: per questo all’ inizio di questa settimana è ripresa l’agitazione, con un centinaio di operai che hanno dato vita a un flash mob notturno davanti ai cancelli d’ ingresso del distretto agro-alimentare.

L’insofferenza di chi ambisce a un salario degno e non vuole sottostare a vessazioni né tantomeno a licenziamenti pretestuosi serpeggia anche in altri settori, in particolare legati al terziario. È il caso della protesta delle lavoratrici delle pulizie torinesi dell’ospedale delle Molinette: 380 donne che si sono viste letteralmente dimezzare l’orario di lavoro. A fronte di ciò hanno messo in campo due giorni di sonora protesta, sia davanti all’assessorato al Lavoro del capoluogo piemontese, dove è accorsa la celere a rimuovere il presidio, sia all’interno dei comparti ospedalieri nella giornata di ieri. Qui il link con le interviste alle lavoratrici in lotta.

 

 

È evidente come in un triennio di profonda riscrittura del valore del lavoro e delle tipologie di contratto a esso relativo si risaltino le differenze organizzative a livello sindacale, se non quando si possono constatare modalità di sviluppo delle vertenze quasi antitetiche. Ne è esempio lampante l’imminente sciopero, il primo riguardante il settore, dei lavoratori dell’ outlet di Serravalle Scrivia,il maggiore d’Europa: quasi 2mila precari sottoposti a continuo ricatto, che hanno deciso di incrociare le braccia a Pasqua e Santo Stefano di fronte agli orari continuativi imposti dalla multinazionale McArthurGlen (363 giorni di apertura annua).

Una decisione collettiva, subito cavalcata dalla rappresentanza locale della CGIL, e sostenuta livello formale dalla Camusso. Sorge spontanea una domanda: ma non si tratta della stessa CGIL sterile e supina di fronte all’approvazione del famigerato Jobs Act e alle sue applicazioni concrete a favore delle multinazionali, italiane e non?

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ex Ilva: il riarmo divora la politica industriale (e la transizione ecologica)

Tutti i nodi vengono al pettine. Il governo sovranista con la sua manovrina accantona risorse per acquistare armi e manda alle ortiche quasiasi politica industriale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (Parte 2). 

Proseguiamo la traduzione in lingua italiana di questi preziosi contributi sul contesto delle lotte in Cina nel 2024, tradotti in inglese dal collettivo Chuang.  Consapevoli delle profonde differenze tra il nostro contesto e quello cinese, a sua volta molto difficile da restituire come un intero, alcuni dati e considerazioni che vengono avanzati nel testo sembrano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rompere la pace dentro territori, fabbrica e università della guerra

Partiamo da qui, da questa inquietudine mai risolta e sempre irriducibile che accompagna la forma di vita militante, l’unica postura da cui tentare di agguantare Kairòs, il tempo delle opportunità che possiamo cogliere solo se ci mettiamo in gioco. 

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Teoria del partito

I prezzi sono più alti. Le estati sono più calde. Il vento è più forte, i salari più bassi, e gli incendi divampano più facilmente.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il significato dell’ascesa cinese

Riprendiamo e traduciamo da marxist.com questa interessante analisi di Kenny Wallace sul significato dell’ascesa cinese.  Buona lettura! Questa nazione, che appena due decenni fa era ancora immersa nel sottosviluppo, è oggi impegnata in una titanica rivalità con gli Stati Uniti, nella quale riesce a mantenere la propria posizione. Nel frattempo, l’imperialismo americano, di gran lunga […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump all’attacco dell’America Latina con la scusa della “guerra alla droga”

La tensione nei Caraibi ed in America Latina si fa sempre più alta. Alcune note per comprendere quanto sta succedendo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gaza, un futuro di controllo della AI che ci riguarda

Se andiamo a leggere i piani di controllo dell’ordine pubblico prefigurati per la nuova amministrazione di Gaza, vediamo come questi convergano sulla previsione di un modello di sicurezza basato sull’integrazione di Intelligenza Artificiale (IA), robotica avanzata e sorveglianza aerea.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Colonialismo accelerato: un piano contro la Palestina

Qual è la logica del piano Trump su Gaza? La costruzione di spazio meticolosamente controllato e depoliticizzato, cioè pacificato, per la circolazione, il consumo e la produzione del capitale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bombardamenti israeliani contro il Libano: 5 morti, tra cui l’Alto comandante di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabaei

Beirut-InfoPal. Il ministero della Salute Pubblica libanese ha diffuso il bilancio ufficiale dell’attacco israeliano senza precedenti contro un’area residenziale alla periferia sud di Beirut, domenica 23 novembre: cinque morti e 28 feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso il 28 novembre: i comitati sardi chiamano alla mobilitazione

Diffondiamo l’appello uscito dalla rete Pratobello24 che invita tutti i comitati che lottano contro la speculazione energetica a unirsi allo sciopero e alla mobilitazione del 28 novembre.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il caso di Ahmad Salem, in carcere da 6 mesi per aver chiamato alla mobilitazione contro il genocidio

Ahmad Salem è un giovane palestinese di 24 anni, nato e cresciuto nel campo profughi palestinese al-Baddawi in Libano, arrivato in Italia in cerca di protezione internazionale e che dopo il suo arrivo, si è recato a Campobasso per presentare richiesta di asilo politico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Non ci sarebbe mai stata una fase due, il cessate il fuoco era la strategia

Il cessate il fuoco, come i negoziati, sono diventati un altro campo di battaglia in cui Tel Aviv temporeggia e Washington ne scrive l’esito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cile: le grandi possibilità del nazi Kast di essere presidente

Il primo turno delle elezioni presidenziali in Cile di ieri sono terminate in modo triste e prevedibile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: corteo “Show Israel Red Card” contro la partita della vergogna tra Virtus e Maccabi Tel Aviv

Ieri, venerdì 21 novembre, corteo a Bologna contro la partita della vergogna, quella di basket tra Virtus e Maccabi Tel Aviv prevista alle 20.30 al PalaDozza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: il trionfo di un popolo che non rinuncia alla sua sovranità

Nel referendum del 16 novembre il popolo ecuadoriano ha detto NO

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Extinction Rebellion scarica 30 tavoli davanti alla Regione Piemonte. “Tutte le occasioni mancate”

Nei giorni conclusivi della conferenza sui cambiamenti climatici che si tiene a Belém, il movimento denuncia gli impegni disattesi da Governo e Regione