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E’ Notte Rossa a Pomigliano. Bloccata l’autostrada, poi corteo a Napoli

Mimmo Mignano (Comitato Cassintegrati e licenziati Fiat di Pomigliano)

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Karim (operaio della logistica Artoni, Bologna)

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Aggiornamento h 13:15

Il corteo sfila per le vie del centro di Napoli, comunicando alla città quello che é successo nella notte e rilanciando, forte anche della presenza di centinaia di studenti e studentesse confluite dalle scuole, l’appello ad un autunno di lotta generalizzata e radicale.

Il corteo selvaggio sta paralizzando il traffico cittadino compiendo diversi blocchi stradali.

Diversi disoccupati hanno data vita all’occupazione della sede del Ministero del Lavoro. Una volta dentro l’edificio, gli occupanti si sono affacciati per rivolgersi dalle finestre alla folla sottostante, composta de centinaia di precari, operai, studenti, cassintegrati e i movimenti sociali partenopei che hanno partecipato la notte al picchetto davanti ai cancelli di Pomigliano. La folla ha risposto gridando forte “assedio” “assedio“,alludendo alla mobilitazione del 19 ottobre a Roma. Sotto la sede ministeriale si è attuato un blocco stradale, che proprio in questi istanti la polizia pare intenzionata a voler rimuovere. La tensione sale, ma non ci sono stati contatti tra celere e manifestanti.

Al contempo, l’occupazione ha smosso i responsabili del ministero che hanno richiesto di poter ricevere all’interno dell’edificio una delegazione di disoccupati.

 

 

In centinaia di fronte al cancello 2 dello stabilimento Fiat campano si sono ritrovati per gridare forte la loro ostilità verso il simbolo della stagione di attacco ai diritti iniziata proprio nel 2008, con il progetto Fabbrica Italia di Marchionne.

 

Un luogo simbolico dunque, per muovere un primo passo verso l’obiettivo reale, una pratica radicale di conflitto contro il governo della crisi e dell’austerità. Reintegro di tutti i cassintegrati la richiesta principale, inserita però in una volontà di lottare per dignità, reddito e diritti.

Dopo un tentativo di entrare con un blitz nel cancello 1, controllato (come tutti gli altri 6 ingressi) da un ingente schieramento di forze dell’ordine, il presidio composto da operai, cassintegrati, lavoratori della logistica, studenti solidali e precari ha effettuato un blocco dell’autostrada all’altezza dell’uscita che porta allo stabilimento.

La Fiat del resto, preoccupata dalla piega che poteva prendere la giornata, aveva militarizzato l’accesso agli impianti e contemporanemente anticipato di diverse ore il cambio turno. Una chiara mossa per depotenziare lo sciopero.

Diverse le delegazioni presenti al presidio, che comprendevano non solo diverse realtà di lotta campane ma anche sindacalismo conflittuale, centri sociali, collettivi studenteschi e lavoratori della logistica da Bologna, Torino, Milano, Piacenza, quei lavoratori che negli scorsi mesi hanno portato avanti battaglie capaci di rilanciare anche le mobilitazioni contro uno storico nemico operaio come appunto l’azienda di Marchionne.

Terminato il presidio dopo il blocco dell’autostrada, ci si muove alla volta di Napoli, dove alle 10 partirà un corteo nazionale da piazza Garibaldi.

Seguiranno aggiornamenti..

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