Noi qui non vi vogliamo! – Lettere dal Centro Italia alle istituzioni
Si avvicina il primo anniversario del terribile terremoto che ha colpito il Centro Italia. Cittadini e comitati di molti comuni terremotati hanno scritto delle lettere alle istituzioni.
Il 24 Agosto sarà un anno dal terremoto che ha devastato il Centro Italia e in tutti i comuni colpiti si terranno delle commemorazioni. Da diversi comuni i cittadini stanno scrivendo lettere alle istituzioni affinchè non si presentino alle commemorazioni per fare le loro passerelle. Poco o nulla è stato fatto in questo anno per le popolazioni terremotate, noi riportiamo la rabbia delle persone in queste due lettere da Castelsantangelo sul Nera e da Arquata.
-Castelsantangelo sul Nera
“Porgiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza a chi ha perso le persone care, per loro il 24 sarà un anniversario di dolore, non ha paragone con il nostro, noi siamo stati fortunati al confronto.
Non dobbiamo permettere che lascino morire i nostri paesi, lo dobbiamo anche a loro”
Ai rappresentanti del Governo, della Regione Marche e dei partiti politici tutti
Scriviamo in qualità di residenti e non a Castelsantangelo sul Nera (MC), uno dei 113 comuni colpiti dal sisma.
Ci è giunta notizia che per il 24 agosto prossimo alcuni Vostri rappresentanti potrebbero essere presenti QUI nel nostro Comune, per inaugurare ad un anno dall’inizio degli eventi sismici le prime 11 SAE, ancora in fase di costruzione.
A questo punto sentiamo la necessità di esprimere la nostra opinione.
NOI QUI NON VI VOGLIAMO!
Le motivazioni sono le seguenti:
NOI QUI, che eravamo 280 esistenze e che ora siamo 280 sfollati, come in tempo di guerra, anonimi numeri di un conteggio istituzionale, senza peso elettorale, QUI non vi vogliamo;
NOI QUI, che viviamo al margine delle sconfinate zone rosse, tra le frane, le macerie immobili da mesi, le strade sbarrate e non possiamo neanche andare a camminare nei nostri sentieri, QUI non vi vogliamo;
NOI QUI, sparpagliati per tutto il centro Italia, che per ritrovare un senso di famiglia e di paese abbiamo solo telefono, sms e whatsapp, e che quando ci sentiamo la prima cosa che ci chiediamo è: “Dove stai?”, QUI non vi vogliamo;
NOI QUI, che ci hanno fermato, controllato ed identificato centinaia di volte per poter circolare nel nostro paese, QUI non vi vogliamo;
NOI QUI, che stiamo vedendo i nostri anziani lasciarsi andare a demenza, tristezza, nostalgia e disperazione, sopraffatti dalla consapevolezza che non torneranno mai più a morire nelle loro case, QUI non vi vogliamo;
NOI QUI, che i nostri bambini sfiniti hanno viaggiato per ore e ore nei pulmini sulla costa per raggiungere la scuola distante troppi chilometri, o che hanno resistito dentro tensostrutture dall’aria densa ed irrespirabile, QUI non vi vogliamo;
NOI QUI, una manciata di ostinati, che sopravvivono in camper e roulotte dal 30 ottobre, a combattere il freddo ed il caldo, a fare i turni per la doccia, perché l’acqua calda nei soli due container della protezione civile non basta per tutti, QUI non vi vogliamo;
NOI QUI, che abbiamo visto morire i nostri animali, imprigionati dalla neve alta e che le stalle le abbiamo viste arrivare a giugno e luglio, QUI non vi vogliamo;
NOI QUI, che abbiamo trascorso le notti invernali di vento e neve senza elettricità ad accendere e spegnere le stufe, dovendo decidere se rimanere intossicati o sentire freddo, QUI non vi vogliamo;
NOI QUI, che chi ve lo ha fatto fare a rimanere in paese? tra le scosse, le macerie e il freddo; potevate andare nei comodi “non luoghi”, alberghi o camping sulla costa;
NOI QUI, che quando ci siamo abituati ai “non luoghi” camping e alberghi sulla costa, facendoli diventare le nostre piccole comunità, ci avete trasferito di nuovo e disseminato in altri “non luoghi”, come dei pacchi in consegna ritardata.
NOI QUI, a fare centinaia di chilometri al giorno, tutti i giorni, per poter andare a lavorare nelle aziende rimaste in piedi, alzandosi a notte fonda e rientrando a sera inoltrata, QUI non vi vogliamo;
NOI QUI, a viaggiare con le strade ingombre di neve, che “tanto lassù non ci vive più nessuno”, QUI non vi vogliamo;
NOI QUI, paralizzati da studi di fattibilità, ipotesi di progetto, fasi previsionali e niente di concreto, QUI non vi vogliamo;
NOI QUI, che ringraziamo gli italiani che ci hanno aiutato e sostenuto concretamente, loro si! fin da subito e sempre;
NOI QUI, che in 11, dopo un anno, primi assegnatari delle prime “casette”,ci sentiamo in imbarazzo nei confronti degli altri compaesani, perché le loro non si sa ancora quando arriveranno, e se arriveranno prima del prossimo inverno;
NOI QUI, a vedere i nostri sindaci sfiancati, barcamenarsi tra la rabbia, l’impotenza ed i vostri vacui progetti, nel timore di veder svanire le briciole di promesse che di tanto in tanto gli elargite;
NOI QUI, ultima notizia di questi giorni, che ci avete comunicato che l’emergenza è finita! grazie! noi non ce ne eravamo accorti! e che quindi i bagni e le docce pubblici usati da chi è in camper e roulotte verranno portati via!
NOI QUI NON VI VOGLIAMO!
NOI QUI abbiamo esaurito la pazienza e vostre eventuali visite le vivremmo come una provocazione, quindi vi chiediamo la cortesia di non esasperare oltre i nostri animi.
NOI QUI vogliamo le SAE subito per tutti
NOI QUI vogliamo che tornino i bambini
NOI QUI vogliamo che tornino gli anziani
NOI QUI vogliamo che tornino le attività commerciali
NOI QUI vogliamo che tornino i proprietari delle seconde case, nostri compaesani di altra generazione
NOI QUI vogliamo che tornino i turisti
NOI QUI vogliamo che tornino gli italiani che ci hanno aiutato
NOI QUI vogliamo veder tornare le nostre opere d’arte
NOI QUI vogliamo circolare liberamente nelle nostre strade e sulle nostre montagne
NOI QUI vogliamo la no tax area, unica possibilità per far ripartire l’economia e scongiurare lo spopolamento
NOI QUI vogliamo piani di ricostruzione chiari, scanditi e definiti
NOI QUI, CASTELSANTANGELO SUL NERA, non Sant’Angelo o Castel Sant Angelo, che neanche le istituzioni scrivono correttamente il nostro nome
NOI QUI, E’ CASTELSANTANGELO SUL NERA, PROVINCIA DI MACERATA, MARCHE, ITALIA
NOI QUI NON VI VOGLIAMO! NOI QUI NON CE NE ANDIAMO
Nel salutarVi lasciamo a Cesare Pavese, uno dei poeti preferiti dalla nostra compaesana Anna, l’arduo compito di spiegarVi il senso della nostra appartenenza; ancora speriamo possiate capire…
“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
(C.Pavese, La luna e i falò 1950)
Anna Maria Alfani, Marco Alfani, Sergio Alfani, Paola Angeli, Antonella Barbonari, Cinzia Blanchi, Franco Brizi, Alessia Brignardello, Massimo Brignardello, Paolo Brignardello, Ada Buschittari, Augusta Caldarelli, Gloria Caprari, Angela Carucci, Eraldo Carucci, Maria Teresa Carucci, Alessandro Cesaretti, Angela Cesaretti, Benedetto Cesaretti, Anna Cianconi, Giulio Cianconi, Adele Costantini, Angelo Cristiani, Mario Davidde, Teresa Di Antonio, Pietro Francioni, Franco Lelli, Roberto Lelli, Antonella Liberti, Giovanni Liberti, Rita Liberti, Mariangelo Marinelli, Valentina Marinelli, Domenico Marzoli, Marisa Marzoli, Domenico Marzoli Capocci, Gianfelice Marzoli Capocci, Nadia Natali, Emanuela Petrucci, Domenico Piccinini, Sonia Pierangeli, Salvatore Piergiovanni, Cinzia Quattrini, Antonio Riccioni, Carlo Riccioni, Eraldo Riccioni, Paolo Riccioni, Angela Ridolfi, Beatrice Rossi, Benedetta Rossi, Emanuele Smarchi, Orlando Smarchi, Anna Tarragoni, Antonello Urbani
-Arquata
Nell’avvicinarsi del 24 Agosto, a un anno dal terremoto, con il ricordo del dolore e devastazione che abbiamo vissuto, chiediamo ad Istituzioni e mass media un rispetto fatto di silenzio, ricordo, preghiera e riflessione.
Riflessione che dovrebbe poi indurre a correggere errori e ritardi che hanno portato, a un anno dal sisma, ad avere le macerie quasi tutte lì, i lavori per riportare la popolazione nei suoi luoghi, in grave ritardo, la ricostruzione neanche abbozzata, la viabilità bloccata.
Di fronte a tante dichiarazioni e promesse al vento ( non vi lasceremo soli, ricostruiremo tutto come era e dove era…..) vogliamo onorare e ricordare le nostre vittime nel silenzio (no ad interviste il 24 Agosto) e senza passerelle istituzionali che lasciano il tempo che trovano.
No alle parole, si ai FATTI e ad un approccio degno di questa emergenza. È in gioco la vita di questa Comunità.
Basta con routine burocratica, lentezze, promesse non mantenute.
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