Raccontare la felicità è una cosa bellissima, raccontare il dolore invece no
Riprendiamo da fb alcune parole di un combattente italiano Ypg, Paolo Pachino, sul libro “Hevalen. Perché sono andato a combattere l’Isis in Siria” di Davide Grasso
Un libro, Hevalen, che parla di guerra ma non solo, anche di una rivoluzione sociale che sta stravolgendo il Nord della Siria, senza non poche difficoltà.
Un libro di guerra che era da un po che non si vedeva in libreria, ricorda i libri letti sulla Resistenza italiana o della guerra civile spagnola. Un libro anche molto crudo, che parla di una guerra dura, molto dura, e che mette in luce le contraddizioni di cui noi occidentali, che andiamo a combattere, dobbiamo duramente confrontarci ogni giorno. In cui il nemico è ovunque, dov’è molte volte vorresti tornare a casa, ma una voglia di libertà ti spinge a combattere. Una guerra in cui quando superi l’ostacolo della morte e lanci la tua vita oltre la morte, ti fai tu stesso paura, e nella testa ti frullano queste frasi: Perché non ho paura? Che mi succede? Perché sono contento di andar al fronte? Perché felice se partecipo ad un’operazione? Una guerra che noi occidentali del 21 secolo non siamo abituati, non abbiamo mai visto la guerra e quando la vedi tutto cambia nella propria vita, come successo a Davide a me e a tanti altri internazionali, quando vivi la guerra la disprezzi a più non posso e a pensarci ti vengono i brividi, a leggere i racconti della battaglia di Mambiji mi sono fermato, non sono riuscito a leggere i racconti di battaglie, feriti e morti, quando si è da soli non si riesce a leggere certi racconti pieni di dolori, lo stesso che hai vissuto tu sopratutto la perdita di compagni e amici. Delle giornate vissute in guerra ne parli solo con gli amici che come te sono andati in Siria, gli altri ti sembrano estranei, e quando ne parli e c’è qualcuno di estraneo rimane sconvolto dalla scioltezza con cui ne parliamo. Ma quello che ti fa riflettere di più, se ti vengono i brividi a parlare di guerra e non riesci nemmeno a leggere i racconti della battaglia di Mambiji, perché vuoi tornarci? Perché combatteresti di nuovo? Perché in luoghi così pieni di contraddizioni ma allo stesso tempo pieni di amore e speranza? Quando si va via dal Rojava tutti salutiamo quei luoghi con un’arrivederci e non con un’addio.
Hevalen è un libro di guerra che ti fa riflettere e immergere nelle giornate, brutte e belle vissute da Davide e che vive ogni combattente internazionale.
Certe cose le puoi solo scrivere e ci vorranno anni prima di raccontarle.
Raccontare la felicità è una cosa bellissima, raccontare il dolore invece no.
Dalla pagina FB di Paolo
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