
Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (Parte 2).
Proseguiamo la traduzione in lingua italiana di questi preziosi contributi sul contesto delle lotte in Cina nel 2024, tradotti in inglese dal collettivo Chuang.
Consapevoli delle profonde differenze tra il nostro contesto e quello cinese, a sua volta molto difficile da restituire come un intero, alcuni dati e considerazioni che vengono avanzati nel testo sembrano veramente sovrapponibili con la condizione dei giovani e delle giovani laureate in Italia.
Buona lettura.
Parte 2: Giovani lavoratori: “Inghiottire le nostre misere quote”
Questa è la seconda parte della nostra traduzione a puntate del resoconto annuale 2024 “Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina”, prodotto da un gruppo anonimo di utenti della rete. La prima Parte della nostra traduzione è disponibile qui, mentre l’originale cinese può essere consultato qui.
Nell’agosto 2023, nel pieno di un tasso di disoccupazione giovanile ai massimi storici, il National Bureau of Statistics (Istat cinese) sospese temporaneamente la pubblicazione dei dati relativi al tema. Nonostante gli aggiustamenti statistici introdotti dopo la ripresa della serie, la disoccupazione giovanile ha continuato a crescere anche dopo il giugno 2024, raggiungendo il 17,1% a luglio. Inoltre, in contrasto con l’andamento usuale degli anni precedenti – in cui il tasso tendeva a toccare un picco estivo per poi diminuire – nel 2024 è invece salito fino al 18,8% in agosto, superando la maggior parte dei valori registrati nel quadro statistico precedente. Sebbene nei mesi di settembre e ottobre il tasso sia poi sceso, è rimasto su livelli elevati, superiori al 17%.

Grafico: Variazioni mensili del tasso di disoccupazione giovanile, 2021-2024.
A causa dei cambiamenti nella metodologia statistica, i dati sul tasso di disoccupazione giovanile del 2024 non possono essere comparati direttamente con quelli degli anni precedenti. Tuttavia, secondo il “Sondaggio sull’occupazione dei laureati 2024” di Zhaopin, il tasso di offerte di lavoro per chi possiede un titolo magistrale o di dottorato era pari al 44,4% a metà aprile, mentre per i laureati triennali era al 45,4%, valori entrambi inferiori rispetto al 2023. Inoltre, la quota di neolaureati che ha scelto di ritardare l’ingresso nel mercato del lavoro o di svolgere attività freelance è aumentata rispetto all’anno precedente. Questo suggerisce che le difficoltà occupazionali per i giovani sono continuate nel 2024 e potrebbero essere state persino più gravi rispetto al 2023.
Nel pieno della crisi economica e del rallentamento in tutti settori, anche le opportunità lavorative di maggiore qualità sono diminuite. Ciò ha spinto molti giovani a orientarsi verso impieghi più stabili nel settore pubblico o in istituzioni para-governative, cioè posizioni “nel sistema”. Il Sondaggio sull’occupazione dei laureati mostra un aumento costante della quota di neolaureati che desiderano entrare nelle imprese statali tra il 2020 e il 2024, fino a raggiungere il 47,7% degli intervistati. Analogamente, i candidati all’esame nazionale per il servizio civile hanno raggiunto quota 3,41 milioni nel 2024, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente, mentre sono diminuiti i candidati ai test di ammissione ai corsi post–laurea del 2025.
Qualsiasi posizione collegata al sistema è considerata relativamente sicura; anche carriere al di fuori dell’amministrazione pubblica in senso stretto – come in ospedali, scuole, biblioteche, istituti di ricerca o case editrici – risultano molto ambite. Secondo un articolo pubblicato dal People’s Daily, “I giovani si contendono i posti nel lavoro sociale: inseguire la stabilità anche senza status nel sistema”, le posizioni di base nelle comunità locali stanno diventando particolarmente appetibili. In una città di livello distrettuale dell’Anhui, più di duemila candidati hanno concorso per appena trentacinque posti da operatore sociale. Pur non rientrando formalmente nel sistema e richiedendo frequenti straordinari, un forte impegno di base e una vasta gamma di compiti, questi impieghi offrono comunque un reddito stabile, un ambiente sicuro e prospettive prevedibili. Per questo motivo, rappresentano un’ancora di salvezza per molti giovani con specifici background formativi e capacità di superare concorsi.
Al contempo, l’idea stessa di “sistema” sta perdendo la sua tradizionale aura di stabilità. Negli ultimi anni, molti giovani altamente istruiti hanno guardato all’abilitazione all’insegnamento come modo per “mettere piede” in un lavoro stabile. Tuttavia, secondo il Beijing Business Today, nel 2024 il Consiglio per lo sviluppo dell’istruzione del distretto di Fengtai (Pechino) ha proposto di rafforzare le valutazioni annuali degli insegnanti e di “metterne a frutto i risultati”, esplorando l’istituzione di un “meccanismo di uscita”. Fengtai è così diventato l’ultimo distretto – dopo Guizhou e Zhejiang – a mettere in discussione la “ciotola di ferro” degli insegnanti.
Gli effetti persistenti dei tre anni di pandemia da COVID-19 continuano a pesare sui giovani lavoratori. In ottobre, alcuni media hanno riportato che diversi laureati del 2024 si sono visti rifiutare offerte di lavoro perché appartenenti alla cosiddetta “coorte pandemica”. Un imprenditore ha dichiarato di non assumere laureati delle classi 2022–2024, poiché ritenuti meno preparati avendo seguito molti corsi online.
In continuità con gli ultimi anni, molti giovani con livelli di istruzione più bassi stanno abbandonando la manifattura e rivolgendosi alla gig economy, in lavori come consegne di cibo, servizi di corriere o produzione di contenuti digitali. Diversi giovani intervistati hanno affermato che, poiché è difficile ottenere un reddito stabile, preferiscono evitare le gerarchie rigide e le relazioni sociali complesse della fabbrica, oltre a salari modesti e mansioni monotone. Nel 2024, inoltre, un grande numero di lavoratori di mezza età rimasti disoccupati è confluito nelle piattaforme digitali, competendo con i più giovani. Di conseguenza, settori come il food delivery, che fungono da ammortizzatori occupazionali, hanno registrato un calo delle retribuzioni per singolo ordine e un peggioramento generale delle condizioni di lavoro.
In sintesi: le posizioni di qualità sono diventate sempre più scarse nel mercato del lavoro, il tradizionale “posto sicuro” nel sistema sta sgretolandosi, chi ha già attraversato tre anni difficili durante la pandemia ora subisce discriminazioni al momento di cercare lavoro dopo la laurea, e i lavoratori che si rivolgono alla gig economy in cerca di “libertà” o di un reddito temporaneo scoprono che le retribuzioni sono diminuite. Di conseguenza, l’espressione ampiamente diffusa online “la Gen Z ingoia le misere quote della propria epoca” è diventata rappresentativa del sentimento con cui i giovani si affacciano sul mercato del lavoro negli ultimi anni.(2)

Le condizioni deplorevoli dei diritti del lavoro affrontate dai giovani lavoratori che occupano la zona grigia tra studio e lavoro – come gli “stagisti” provenienti dalle scuole professionali, i tirocinanti medici e gli studenti post–laurea – sono rimaste altrettanto gravi per tutto il 2024.
A gennaio, The Beijing News ha documentato il caso di una studentessa di cognome Li. Nel 2018, mentre studiava al Bijie Vocational and Technical College, nel Guizhou, Li era stata raccomandata dalla scuola per uno stage presso un’azienda di telecomunicazioni, e in un secondo momento era stata assunta dalla stessa azienda come dipendente a tempo pieno. Tuttavia, quando in seguito si è scoperto che l’azienda aveva commesso una frode, anche Li è stata condannata per frode, a causa della natura del lavoro che svolgeva. Secondo gli avvocati, la scuola stessa aveva mostrato una grave negligenza nel processo di selezione delle aziende partner e avrebbe dovuto essere ritenuta responsabile sotto il profilo legale – indipendentemente dal fatto che Li fosse entrata in azienda come stagista o fosse stata collocata lì come lavoratrice dopo la laurea.
È inoltre pratica comune per tali scuole colludere con le aziende per fornire manodopera a basso costo alle catene di montaggio sotto forma di stagisti. Nell’aprile 2024, è emerso che la Xinxinan Technical School, nello Yunnan, aveva costretto studenti dei corsi di educazione della prima infanzia e gestione alberghiera a lavorare nelle linee di montaggio di una fabbrica, svolgendo per undici ore al giorno mansioni fisiche monotone. Se gli studenti si rifiutavano, non veniva loro assegnato il diploma. Inoltre, la scuola tratteneva una parte del loro salario. L’azienda in questione, la Dongguan Zhengyang Electronics Factory, pagava i lavoratori 23 RMB all’ora, dei quali 9 RMB venivano trattenuti dalla scuola.
Condizioni di stage così dure hanno contribuito a diversi suicidi di studenti in tutto il Paese nel 2024. Inoltre, la mancanza di un adeguato supporto ha portato anche all’episodio di accoltellamento di massa descritto nella puntata precedente del report. Pur essendo importante condannare senza ambiguità gli atti di violenza contro persone innocenti, è deplorevole che la discussione pubblica scaturita da tali episodi abbia in gran parte ignorato gli abusi di lunga data e le violazioni dei diritti del lavoro subite dagli stagisti delle scuole professionali, che hanno posto le basi per tali tragedie. Questo è il quarto anno in cui compiliamo un bilancio annuale, ed è il quarto anno in cui chiediamo una migliore protezione dei diritti degli studenti delle scuole professionali. Quante altre tragedie saranno necessarie prima che ci rendiamo conto che, a meno che non si affrontino le cause alla radice, la situazione non farà che peggiorare?
L’inizio del 2024 ha visto anche diversi casi di suicidio tra i medici specializzandi. Il 2 febbraio, uno specializzando dell’Università di Medicina Tradizionale Cinese di Shanghai si è suicidato tramite avvelenamento da monossido di carbonio dopo essere stato minacciato di espulsione per aver “venduto turni” durante il Festival di Primavera, allo scopo di tornare a casa per le vacanze. Il 24 febbraio, durante la Festa delle Lanterne, Cao Liping, studentessa del terzo anno di master e specializzanda presso l’Università Normale dello Hunan, si è tagliata la gola mentre era in servizio, dopo essere stata sottoposta a pressioni costanti sul lavoro. A marzo, uno specializzando del Primo Ospedale del Popolo di Nanning, che a quanto riferito era stato trattenuto dal ricevere il diploma di specializzazione medica, si è tagliato la gola nel proprio dormitorio. In seguito a questi episodi, il professor Liu Jin, progettista del sistema cinese di formazione dei medici specializzandi, ha dichiarato in interviste ai media che “gli studenti di medicina devono essere in grado di lavorare sotto fatica”, respingendo l’idea che il sistema di formazione degli specializzandi sia diventato uno strumento per ridurre i costi degli ospedali.
Tra gli studenti post–laurea, pratiche come la presentazione di denunce collettive contro i supervisori o il portare i conflitti nella sfera pubblica sono diventate strategie importanti di lavoratori accademici nel 2024. A gennaio, undici studenti della Huazhong Agricultural University hanno presentato una lettera di 125 pagine accusando il loro supervisore, Huang Feiruo, di frode accademica. Di conseguenza, Huang è stato sospeso. Ad aprile, quindici studenti della Beijing University of Posts and Telecommunications hanno presentato una denuncia congiunta contro il loro supervisore, di cognome Zheng, per condotta etica e professionale inappropriata. La denuncia affermava che “il professore ci tratta come schiavi”, accusando Zheng di costringere gli studenti a fare straordinari e di ignorare la loro salute fisica e mentale. La maggior parte degli studenti sotto la sua supervisione avrebbe subito gradi diversi di problemi fisici e psicologici. Di fronte a tali condizioni, sono emersi numerosi account sui social media dedicati a discutere modi per affrontare i “cattivi supervisori”, e alcuni professori ormai famigerati tra i lavoratori accademici sono diventati dei paria. A dicembre, durante una lezione trasmessa in livestream alla Tsinghua University, Song Erwei, del Sun Yat-sen Memorial Hospital dell’Università Sun Yat-sen, è stato affrontato da studenti che lo accusavano di frode accademica, corruzione e sfruttamento degli studenti. Alcuni studenti hanno perfino strappato i poster dell’evento in segno di protesta.

Infine, un’organizzazione per il monitoraggio dei diritti del lavoro ha documentato un caso di lavoro minorile nelle fattorie dello Yunnan che riforniscono Nestlé e Starbucks China. I lavoratori erano costretti a turni lunghissimi in condizioni climatiche difficili, esposti ai pesticidi, privi di assicurazione sanitaria e pagati poco più del salario minimo.
In sintesi, nel corso del 2024 il declino economico, la discriminazione occupazionale e le violazioni dei diritti del lavoro hanno esercitato pressioni crescenti sui giovani lavoratori. Dall’instabilità delle posizioni nel sistema alla competizione brutale della gig economy, fino alle violazioni strutturali subite da studenti delle scuole professionali, tirocinanti medici e lavoratori accademici, le giovani generazioni cercano di sopravvivere negli interstizi. Non si tratta semplicemente di un problema economico, ma di una prova cruciale per l’equità sociale e la capacità di riforma delle istituzioni.
Nota del traduttore dal cinese all’inglese (1): i termini “dentro il sistema” (体制内, tǐzhì nèi) e “nel sistema” (编制, biānzhì) indicano posizioni vicine all’apparato burocratico, comprese molte che non appartengono formalmente al governo, come impieghi nelle imprese statali. Al contrario, lavori del “settore pubblico” in altri Paesi, come il lavoro sociale, non garantiscono necessariamente uno status pienamente interno al sistema. L’esatta accezione dipende dal contesto.
Nota (2): l’espressione “inghiottire le misere quote della propria epoca”, letteralmente “mangiare tutti i profitti neri dell’epoca” (吃尽时代黑利), gioca sul contrasto tra “profitti neri” (perdite, costi, esternalità) e “profitti rossi” (dividendi, bonus). L’idea è che i giovani oggi debbano pagare il prezzo delle esternalità create dal boom precedente.
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