InfoAut
Immagine di copertina per il post

Si Amo Afrin: una campagna per costruire solidarietà a livello globale

||||

Segnaliamo la traduzione di questo articolo (uscito sul sito Morning Star) che contiene alcune informazioni in più sulla campagna globale di raccolta fondi “Si Amo Afrin”, anche attraverso le parole di Hawzhin Azeez, cofondatrice della Hevi Foundation e tra le coordinatrici della campagna (qui il link all’articolo originario).

di Rosa Gilbert

Perché i socialisti di tutto il mondo devono assumersi la causa del Rojava

Il 25 aprile di ogni anno gli italiani celebrano il giorno della Liberazione, ricordando quando nel 1945 l’occupazione nazista dell’Italia settentrionale fu debellata dalla resistenza antifascista.

Quest’anno la data è stata scelta per lanciare una campagna di foundraising per la popolazione “sfollata” di Afrin, nella Siria settentrionale. Chiamata “SiAmo Afrin” – per significare sia “noi siamo Afrin” che “noi amiamo Afrin” – la campagna è sostenuta da una serie di organizzazioni politiche italiane e di tutto il mondo, dall’Australia alla Polonia.

La campagna mira non solo a raccogliere un significativo contributo monetario per gli aiuti urgenti agli sfollati di Afrin, ma anche a rompere il silenzio internazionale sul disastro umanitario causato dalla guerra della Turchia nel cantone curdo nel Nord della Siria, che si trova appena a nord di Aleppo. 

Nel corso degli ultimi anni è stato sporadicamente attaccato dalla Turchia ma è stato solo quando le YPG curde hanno sconfitto l’Isis a Raqqa che il territorio di Afrin è divenuto vulnerabile a una piena invasione da parte della Turchia.

Il semaforo verde è arrivato dopo un incontro tra il governo turco e quello russo, che ha portato la Russia a lasciare Afrin dove aveva precedentemente provveduto a dare copertura aerea contro gli jihadisti. Una delle cause di questo improvviso “abbraccio” tra due eserciti prima opposti è stato l’accordo che il 15 gennaio scorso ha concesso i permessi di costruzione in acque turche alla compagnia energetica Gazprom, il cosiddetto “flusso turco” permettendone l’arrivo fino in Europa attraverso il gasdotto trans-anatolico e quello trans-adriatico. Qualche giorno dopo questo accordo sono iniziati i bombardamenti aerei su Afrin.

Non solo il secondo esercito Nato ha attaccato una piccola enclave, una regione multietnica, pacifica e democratica, famosa per i suoi alberi di ulivo e le sue colline, ma ha usato mercenari jihadisti tra cui ex membri di al-Quaida e Isis, come ha riportato Patrick Cockburn sull’Independent.

Questo ha significato la perpetuazione di crimini di guerra, inclusa la mutilazione dei corpi delle combattenti curde, inoltre dall’occupazione della città di Afrin sono stati riportati casi di decapitazione, stupri e torture. Mentre la città era circondata da bande jihadiste con copertura aerea turca, negozi e case sono stati saccheggiati, bruciati e distrutti. Gli Yazidi, di cui molti si erano rifugiati al sicuro ad Afrin a seguito del genocidio perpetrato dall’Isis a Shengal, sono particolarmente a rischio in quanto gli jihadisti li considerano “infedeli”. Nonostante la sconfitta dell’Isis, sono ancora una volta soggetti di conversioni forzate, rapimenti e stupri.

Da quando l’invasione è iniziata in Gennaio, si stimano oltre 450mila persone fuggite dai territori coinvolti che al momento vivono all’aperto e senza assistenza da parte di ONG internazionali o organizzazioni umanitarie, a parte ONG locali come Hevya Sor (mezzaluna rossa curda) e Hevi Foundation.

Malattie quali tubercolosi si stanno velocemente diffondendo e c’è una disperata mancanza di medicinali e di equipaggiamento medico. Hawzhin Azeez, cofondatrice della Hevi Foundation e una dei coordinatori di SiAmo Afrin, mi ha raccontato come la campagna ha risposto a una chiamata da Hevya Sor la quale richiedeva urgenti aiuti e supporto per le persone “sfollate” di Afrin: «L’importanza di questa campagna sta nella costruzione di solidarietà a livello globale, riducendo quindi l’onere per la popolazione curda e ampliando così il supporto della comunità internazionale alle popolazioni di Afrin».

Le motivazioni della campagna non sono semplicemente umanitarie, c’è il chiaro intento politico di riequilibrare l’attenzione internazionale, che tende a focalizzarsi sulle vittime della guerra civile tra FSA e Bashar al-Assad, ignorando la situazione critica dei curdi della Siria settentrionale e completamente occludendo il ruolo della Turchia. Quest’ultimo è notevole, dato il chiaro aiuto economico e il supporto militare turco all’Isis e al gruppo jihadista delle FSA e al loro ruolo nella destabilizzazione della Siria.

Azeez indica i “meccanismi discrezionali e neoliberali nell’offerta di aiuti” i quali sono determinati da priorità politiche nel supportare particolari gruppi di persone piuttosto di altri.

In risposta, la campagna ha la volontà di sottolineare l’ipocrisia di un sistema “nel quale regimi fascisti quale quello turco sono finanziati con miliardi di euro di aiuti dall’Europa per supportare i rifugiati mentre in contemporanea sono coinvolti in bombardamenti e nell’esodo di civili da Afrin”. Lanciando la campagna SiAmo Afrin nel giorno della Liberazione, gli organizzatori stanno chiedendo alle organizzazioni antifasciste e socialiste di guardare al Rojava come ai partigiani di oggi e come esempio di eroica resistenza, e di raccogliere aiuti umanitari e supporto come già è avvenuto in precedenza, dalla campagna di “aiuto alla Spagna” durante la resistenza contro Franco a quella di solidarietà ed assistenza verso le vittime e i rifugiati politici cileni durante la dittatura di Pinochet.

La cittadina britannica Anna Campbell è stata uccisa il 25 Marzo da un attacco aereo turco ad Afrin, lei era andata lì esplicitamente per difendere la rivoluzione femminista della Rojava dal fascismo turco. Poiché la Federazione Democratica della Siria settentrionale (Rojava) è sempre più minacciata dalla Turchia e dalle bande jihadiste, è cruciale tenere vivo lo spirito rivoluzionario e democratico della rivoluzione della Rojava per rafforzare la sua resistenza.

Questa più ampia prospettiva internazionale è cruciale in quanto rende noi tutti responsabili nel richiedere ai nostri governi di fermare queste disastrose politiche estere, le quali includono il diffuso supporto e la vendita di armi alla Turchia e le tragiche conseguenze che queste stanno avendo sulla popolazione curda in Turchia e Siria.

————————–

Per donare alla campagna visita  www.retedeldono.it/it/progetti/gus/siamoafrin

Twitter: @SiAmoAfrin
Facebook:
www.facebook.com/SiAmoAfrin

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

AfrinkurdistanSIAMOAFRIN

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il cambiamento climatico è una questione di classe/1

Alla fine, il cambiamento climatico ha un impatto su tutti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il coltello alla gola – Inflazione e lotta di classe

Con l’obiettivo di provare a fare un po’ di chiarezza abbiamo tradotto questo ottimo articolo del 2022 di Phil A. Neel, geografo comunista ed autore del libro “Hinterland. America’s New Landscape of Class and Conflict”, una delle opere che più lucidamente ha analizzato il contesto in cui è maturato il trumpismo, di cui purtroppo tutt’ora manca una traduzione in italiano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Controsaperi decoloniali: un approfondimento dall’università

n questo momento storico ci sembra inoltre cruciale portare in università un punto di vista decoloniale che possa esprimere con chiarezza e senza peli sulla lingua le questioni sociali e politiche che ci preme affrontare. Sempre più corsi di laurea propongono lezioni sul colonialismo, le migrazioni e la razza, ma non vogliamo limitarci ad un’analisi accademica: abbiamo bisogno dello sguardo militante di chi tocca questi temi con mano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Stati Uniti: soggetti e strategie di lotta nel mondo del lavoro

L’ultimo mezzo secolo di neoliberismo ha deindustrializzato gli Stati Uniti e polverizzato il movimento operaio.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’enigma Wagenknecht

Dopo le elezioni regionali del Brandeburgo, il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha confermato di essere una presenza consolidata nel panorama politico tedesco. di Giovanni Iozzoli, da Carmilla Il profilo stesso di questa aggregazione non autorizza la sua collocazione nel campo delle performance elettorali effimere o occasionali: le radici sociali sono solide e si collocano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il trattore torna al campo.. e adesso?

I primi mesi del 2024 sono stati segnati in molti paesi d’Europa dall’esplosione del cosiddetto “movimento dei trattori”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico

Nessuno con un minimo di sensibilità umana può rimanere indifferente alla violenza esorbitante che viviamo in Messico, sono circa 30.000 le persone uccise solamente nel 2023, mentre nel maggio di questo 2024 ne sono state assassinate 2.657.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Abbecedario dei Soulèvements de la Terre – Composizione

Pubblichiamo di seguito un estratto del libro “Abbecedario dei Soulèvements de la Terre. Comporre la resistenza per un mondo comune” in uscita per Orthotes Editrice, curato nella versione italiana da Claudia Terra e Giovanni Fava.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Le guerre del Capitale

Passano i mesi e, nonostante le mobilitazioni di massa in tutto il mondo, con milioni di persone che chiedono a gran voce un immediato cessate il fuoco, su Gaza continuano a piovere bombe.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: pene tombali per i leader curdi dell’Hdp

Pene tombali sono state inflitte dai tribunali turchi ai fondatori e leader del Partito Democratico dei Popoli.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: Erdogan tenta di delegittimare la vittoria di Dem nel sud-est del paese. Manifestazioni e scontri

Proseguono i tentativi del sultano Erdogan e del suo partito AKP di delegittimare i risultati espressi nel voto per le elezioni amministrative del fine settimana.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il PKK è un’organizzazione terroristica?

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e il suo cofondatore e leader di lunga data, Abdullah Öcalan, sono stati per molti anni nella lista dei terroristi degli Stati Uniti e dell’Unione Europea (UE).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SDF: gli attacchi della Turchia alla Siria settentrionale e orientale sono un atto di aggressione barbara e terroristica

Gli attacchi della Turchia alla Siria settentrionale e orientale sono un “atto di aggressione barbarica e terroristica”, lo hanno affermato le SDF in una nota. Questa mattina la Turchia ha continuato ad attaccare la regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Unità operativa rivoluzionaria di guerriglieri a Zap: “Noi non ci arrenderemo, ma il nemico sì”

Gerîla TV ha pubblicato un filmato del gruppo d’azione Girê Şehîd Pîrdogan che ha preso parte all’operazione rivoluzionaria per espellere l’esercito turco dalla regione occidentale di Zap, nelle zone di difesa di Medya controllate dalla guerriglia nel Kurdistan meridionale (Iraq settentrionale).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kalkan: la lotta del popolo palestinese per la libertà e la democrazia è sacra

Il membro del Consiglio esecutivo del PKK Durkan Kalkan ha parlato del nuovo contesto geopolitico, analizzando il ruolo della Cina e l’attuale guerra israeliana alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kalkan: Difendiamo la giusta causa del popolo palestinese fino alla fine

Duran Kalkan, membro del Consiglio esecutivo della KCK, ha parlato della guerra in corso contro Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Turchia liberi immediatamente le/i cinque torinesi arrestati ieri a Sanliurfa

Riceviamo e pubblichiamo… Manifestazione “Defend Kurdistan” a Torino domenica 15/10 ore 16.30, piazza Castello In questo momento cinque giovani di Torino si sono svegliate/i nelle mani dello Stato fascista turco.Sono trattenute/i da ieri insieme ad altre 10 internazionaliste e a 15 esponenti della giovanile del Partito della Sinistra Verde. L’opposizione democratica in Turchia e in […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Mehmet Dizin è stato preso in custodia per l’estradizione in Italia

Con accuse inventate dalle autorità turche, Mehmet Dizin, che vive in Germania dal 1980, è stato arrestato mentre si trovava in vacanza in Italia ed è ora in attesa di estradizione in Turchia.