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Torino, secondo giorno di blocchi e cortei selvaggi

Rispetto all’ampia partecipazione studentesca che affollava piazza Castello questa mattina segnaliamo anche il comunicato del Kollettivo Studenti Autorganizzati. Per quanto riguarda voci e commenti dai vari blocchi che hanno caratterizzato la giornata di oggi rimandiamo a questo articolo che raccoglie il lungo lavoro svolto dai microfoni di Radio Blackout per l’intero arco della mattinata.

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L’annuncio del prosieguo della mobilitazione circolava già dal pomeriggio di ieri nei vari presidi sparsi per la città e così è stato: dalle prime ore di questa mattina a Torino sono ripartiti i blocchi stradali rilanciati dopo la giornata di ieri. Anche quest’oggi i tre punti principali per il concentramento della protesta sono stati la centrale piazza Castello e piazza Derna e Pitagora come riferimento per le periferie nord e sud della città.

Lo scenario dei maggiori mercati era di nuovo quello di piazze deserte senza nemmeno un banco, in continuità con quanto accaduto già ieri mattina, mentre alcuni negozi ed esercizi commerciali vari hanno rialzato le serrande.

La giornata di oggi ha visto però altri e più interessanti elementi di novità rispetto a quanto accaduto il #9D, innanzitutto una maggiore componente giovanile che si è evidenziata soprattutto nell’appuntamento dato in centro città, dove in mattinata centinaia di studenti delle scuole superiori hanno raggiunto piazza Castello abbandonando i propri istituti e unendosi alla protesta che già affollava la piazza, portando le rivendicazioni che si sono levate in questi ultimi mesi dalle varie piazze studentesche. Anche quest’oggi la protesta si è indirizzata soprattutto contro il palazzo della Regione, individuata come controparte tanto più in questi giorni in cui la giunta in camicia verde di Cota è travolta dagli scandali su ‘rimborsopoli’; di lì il presidio, che contava ormai alcune migliaia di persone e in particolare di studenti, si è mossa in corteo raggiungendo prima palazzo Lascaris, sede del consiglio regionale, e poi la stazione di Porta Susa.

Un altro elemento significativo che emerge dalla giornata di oggi è come la protesta si sia indirizzata non solo contro singoli negozi ma in particolar modo contro la grande distribuzione: ipermercati e grandi magazzini in diversi punti della città sono stati costretti a chiudere con il blocco degli ingressi e delle strade adiacenti.

Contemporaneamente tanti altri presidi – che talvolta contavano anche solo poche decine di persone – si spostavano per la città bloccando piazze, incroci e accessi alle tangenziali e mandando in tilt il traffico torinese. Nei blocchi di piazza Derna e piazza Pitagora la polizia è intervenuta nel corso della mattinata per sgombrare le strade, affermando che la protesta non fosse stata preannunciata; durante l’operazione in piazza Derna sette persone sono state fermate e tradotte in Questura, molte altre identificate ma dopo non molto il blocco è ripartito. Ad Avigliana, in bassa val di Susa, un gruppo di trattori si è piazzato in una delle principali rotonde determinati a rimanere; al blocco si sono aggiuntii gli studenti di Avigliana e Giaveno che hanno poi in corteo bloccato per alcune decine di minuti corso Laghi.

Questa una prima parziale cronaca della mattinata di oggi; mentre scriviamo molti blocchi e piccoli cortei sono ancora in corso in parti diverse di Torino. Nel frattempo il sindaco Fassino ha convocato d’urgenza il comitato per l’ordine pubblico, mentre diversi esponenti della giunta piddina si affannano a invocare un intervento più massiccio da parte delle forze dell’ordine.

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