Expo,cibo,rigenerazione urbana: un dibattito a Bologna
Si è dimostrato anche strumento per imporre un nuovo paradigma di relazioni lavorative, la sublimazione del paradigma renziano incarnato nel JobsAct. Puro sfruttamento del lavoro, spesso gratuito: tra le cifre, basti sottolineare i soli 800 contratti (a termine) stipulati pagati tra i 4 e i 500 euro al mese, ai quali si affiancano 18,500 posti da volontari spacciati per più di 20,000 posti di lavoro.
Non è solo attacco ai diritti sul lavoro, è anche devastazione dei territori. Un’area di circa 1,1 milioni di metri quadrati è stata sottoposta a lavori, come tutti ben sanno conclusi solo in minima parte (21%) mentre la restante parte, anch’essa soggetta a cementificazione e speculazione selvaggia e colpita da costanti verifiche amministrative e contabili, è ancora inconclusa, mentre Expo accusa i paesi partecipanti di essere loro i primi responsabili dei ritardi e allo stesso tempo non commenta i dati che vedono questi risultati diventare abberranti rispetto alle somme spese, circa 1 miliardo e 300 milioni di soldi pubblici provenienti soprattutto dal governo nazionale e dalle istituzioni locali lombarde.
Autori come Wolf Bukowski nel suo ultimo libro “La danza delle mozzarelle” si sono soffermati proprio sul rapporto tra cibo e organizzazione di produzione e distribuzione capitalistica, ragionando sulle tematiche del biologico e sulla retorica del “km zero”, sottolineando come dietro questi modelli vi sia sfruttamento del lavoro, accumulazione di capitale selvaggia, devastazione di territori, travestimento di vecchie retoriche in altre compatibili alla valorizzazione capitalista. Gambero Rosso, Slow Food, Eataly con Farinetti, il vero simbolo dell’imprenditore arrivista in salsa green dell’era renziana..nuovi incubi di un turbocapitalismo che fa sfregio dei diritti e punta solo a guadagnare nuove fette di mercato ammantandosi di nuove ideologie di sostenibilità utili solo a coprire vecchie pratiche di ricatto.
Riportiamo di seguito gli audio di una discussione tenutasi a Bologna che ha visto i contributi della rete CampiAperti, in particolare soffermatasi sul come sapersi e potersi rapportare in maniera mutualistica con il proprio territorio, di Wolf Bukowski sul rapporto Expo/multinazionali del cibo/”nutrire il pianeta” e di Social Log che si è esposto principalmente sui temi della rigenerazione urbana, intesa come opposta a quella proposta dal capitale in termini di green economy e nuova cementificazione.
CampiAperti:
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Wolf Bukowski (parte 1)
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Social Log Bologna
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Wolf Bukowski (parte 2)
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Dibattito
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