InfoAut
Immagine di copertina per il post

Voci dalla Spagna in rivolta: “Vogliamo tutto, lo vogliamo ora!”

Nell’aria gli stessi slogan che riecheggiano ormai da tempo nelle piazze di tutta Europa (e oltre): “Non siamo merce nelle mani di politici e banchieri!”, “Questa crisi non la paghiamo” e “Basta corruzione, passiamo all’azione”! Voci univoche di un soggetto politico multiforme, il cui obiettivo comune sta nella critica e nell’opposizione al capitalismo e ai suoi effetti devastanti su individui e territori, così come nella denuncia della corruzione politica e nella difesa dei diritti sociali.

Lanciate dalla piattaforma politica Democracia Real Ya, nata pochi mesi fa dal coordinamento di vari gruppi e associazioni, tra cui il movimento universitario Juventud sin futuro, le manifestazioni hanno visto scendere in piazza disoccupati/e, precari/e, lavoratori e studenti, “indignat* organizzat*” in un movimento intergenerazionale e trasversale dal punto di vista sociale e politico. La piattaforma, sul cui sito è visibile un manifesto che ne espone obiettivi e prospettive, è nata come iniziativa sul web proprio dal dissenso alle “riforme antisociali” (come la recentemente approvata Legge Sinde, atta a “difendere la proprietà intellettuale” sul web) ed in contrapposizione ai modelli corrotti della classe politica e finanziaria al potere: speculatrice, totalmente cieca rispetto ai bisogni reali della popolazione e rispetto alle istanze sociali di casa, lavoro, cultura, salute, educazione.

L’imminenza delle elezioni amministrative, che il prossimo 22 maggio riguarderanno più di 8000 comuni spagnoli – e delle autonomiche, per 13 delle 17 comunità autonome – fa sì che il dissenso venga riportato con forza sulla classe politica in toto, declinando questo “Qué se vayan tod@s” in uno specifico “No les votes!” (non votarli!), un appello all’astensionismo che riunisce nello stesso disprezzo PP, PSOE e qualsiasi altro partito, perché “senza il nostro voto non sono nulla”.

Senza casa, senza lavoro, senza pensione, senza PAURA!” è uno degli slogan più ripetuti da questo movimento, che trova le proprie fondamenta nella rete sociale allargata fra realtà molteplici, e nei social network il proprio altoparlante – Facebook e Twitter in testa. I diversi livelli di lotta e organizzazione si intrecciano, ed il seguito che gli eventi stanno avendo in rete (#spanishrevolution e #acampadasol erano Trending Topics mondiali nella giornata di ieri) viene efficacemente riportato sulla piazza a livello di partecipazione e determinazione. L’intelligenza di questo movimento sta proprio nella capacità di servirsi degli strumenti della rete sfruttandone al massimo le capacità organizzative e comunicative, unitamente al lavoro politico di (ri)costruzione di legami sociali contro l’atomizzazione delle relazioni. Ne esce riconfigurata anche la dimensione spaziale: gli spazi pubblici tornano ad essere luoghi di aggregazione, di riappropriazione e partecipazione politica.

Così la manifestazione di domenica a Madrid è spontaneamente sfociata nell’occupazione della centralissima Plaza di Puerta del Sol, dove circa un centinaio di manifestanti hanno dato vita un presidio permanente trasformandola in un luogo assembleare, con la volontà di rimanere sul posto fino alle elezioni del 22M. “Dalla Puerta del Sol si organizza la resistenza per la dignità e il diritto a decidere del nostro futuro” scrive l’utilizzatore di uno dei tanti spazi in rete che raccontano la protesta. Fra gli obiettivi primari della acampada madrilena anche la scarcerazione immediata dei 19 arrestati in seguito ai disordini della manifestazione del pomeriggio, momenti che hanno visto i manifestanti praticare blocchi stradali per le vie del centro (in zona Tirso de Molinas) e la polizia utilizzare proiettili di gomma e caricare anche i manifestanti che stavano seduti a terra sulla Gran Vìa.

Il silenzio imbarazzante dei media generalisti sugli avvenimenti viene ben compensato dalla narrazione sui social network, dove naturalmente la protesta viaggia veloce per la rete; oltre ad affollare sempre più la piazza madrilena i twitter riescono ad organizzare in tutto il paese altre “acampadas permanentes”: Barcellona, Valencia, Siviglia, Granada, Bilbao fra le altre (tutte rintracciabili su twitter tramite gli hashtag #acampadavalencia, #acampadagranada, etc).

“L’idea iniziale era concentrare il maggior numero di persone in un luogo importante della città, tenendo conto dell’efficacia che questa strategia ha avuto nelle rivolte di alcuni paesi del mondo arabo” così uno dei manifestanti madrileni, riportando all’attenzione quello che è un sentimento comune: la vicinanza e la complicità con le rivoluzioni dell’oltre Mediterraneo, ma anche con le più “modeste” mobilitazioni europee – Italia, Grecia, Portogallo le più menzionate; con un occhio di riguardo al (forse) meno conosciuto “modello islandese”.

Intanto nel pomeriggio di oggi arriva la notizia del rilascio di tutti gli arrestati, su cui pendevano le accuse di resistenza e danneggiamento durante il corteo di domenica. Dalle 12 di questa mattina un presidio formato da centinaia di persone si era riunito sotto il tribunale per chiederne l’immediata liberazione.

Nel frattempo, nonostante lo sgombero subito questa notte (fra lunedì e martedì) dall’acampada di Madrid i manifestanti rilanciano dandosi appuntamento nella stesso luogo alle 20 di questa sera, per riprendersi la piazza e ribadire la propria determinazione a proseguire la lotta, fino alla messa in atto del cambiamento. La piazza al momento è vigilata da decine di agenti, con l’ordine di impedire qualsiasi accampamento durante la nottata. “Ci hanno cacciato dalla Puerta del Sol, ma in quanto luogo pubblico, trasformato in assemblea aperta e partecipativa, continua ad essere nostra”. Mentre una rete di avvocati si è già organizzata per offrire assistenza legale a livello nazionale, resistono e si moltiplicano anche le acampadas in molte altre città della Spagna. Con un occhio al 22 maggio e uno al futuro.

 

Manifestazione del15 Maggio 2011

 

 

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

crisispagna

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump all’attacco dell’America Latina con la scusa della “guerra alla droga”

La tensione nei Caraibi ed in America Latina si fa sempre più alta. Alcune note per comprendere quanto sta succedendo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gaza, un futuro di controllo della AI che ci riguarda

Se andiamo a leggere i piani di controllo dell’ordine pubblico prefigurati per la nuova amministrazione di Gaza, vediamo come questi convergano sulla previsione di un modello di sicurezza basato sull’integrazione di Intelligenza Artificiale (IA), robotica avanzata e sorveglianza aerea.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Colonialismo accelerato: un piano contro la Palestina

Qual è la logica del piano Trump su Gaza? La costruzione di spazio meticolosamente controllato e depoliticizzato, cioè pacificato, per la circolazione, il consumo e la produzione del capitale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il bluff dell’ intelligenza artificiale

Perché la bolla speculativa è solo la punta dell’iceberg di un piano per consolidare il potere.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’ottavo fronte: la Cupola di Ferro Digitale di Israele e la battaglia narrativa

Mentre i suoi militari bombardano Gaza, nonostante l’accordo per un cessate il fuoco, Tel Aviv lancia un’offensiva parallela su internet volta a mettere a tacere le narrazioni della Resistenza, manipolare le percezioni globali e riprogettare la memoria digitale dei suoi Crimini di Guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecocidio, imperialismo e liberazione della Palestina/1

La devastazione di Gaza non è solo genocidio, ma anche ecocidio: la distruzione deliberata di un intero tessuto sociale ed ecologico.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché Trump vuole “salvare” Milei

Swap multimilionario del Tesoro Usa in cambio dell’impegno a cacciare la Cina dall’Argentina. Sospetti di fuga di fondi speculativi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Spagna. Sei attiviste condannate a tre anni di carcere, insorgono i sindacati

Cinque attiviste e un attivista sindacali sono entrati nel carcere di Villabona per scontare una condanna a tre anni e mezzo di reclusione. È accaduto ieri a Gijon, nella regione settentrionale spagnola delle Asturie.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Montichiari: cancellato il volo con i missili in transito.

Vittoria per lavoratrici e lavoratori. Revocato lo sciopero.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Infiltrati tra attivisti e partiti: il caso italiano ed europeo

Riprendiamo questo ariticolo di Checchino Antonini da Diogene Notizie, che partendo dal caso italiano del poliziotto infiltrato dentro Potere al popolo ricostruisce alcuni dei maggiori casi degli ultimi anni. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Blackout: è il liberismo bellezza!

Riprendiamo dal sito SinistrainRete questo contributo che ci sembra interessante per arricchire il dibattito a riguardo del recente blackout iberico. I nodi sollevati dall’articolo ci interessano e rimandando a ragionamenti complessivi sulla fase e la crisi energetica, che animano il nostro sito in questi ultimi tempi. Sembra interessante e da approfondire, il ruolo dei mercati finanziari nella gestione delle reti energetiche nazionali e come questo si intersechi con l’utilizzo di fonti rinnovabili, fossili e nucleari.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blackout in Spagna: un segnale inascoltato

Cercando i fatti Giorgio Ferrari ci guida tra speculazioni, bugie e contraddizioni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.