InfoAut
Immagine di copertina per il post

1 giugno a Bologna. Scarichiamo Granarolo e l’austerità! [Comunicati]

Il primo giugno, mentre in tutto il mondo ci saranno iniziative di lotta contro l’austerità promosse dalla piazza indignata portoghese con lo slogan “que se lixe a troika”, anche Bologna avrà la possibilità di alzare la testa contro la crisi. Centinaia di facchini, durante l’ultima assemblea tenutasi domenica al Laboratorio Crash!, hanno deciso di partecipare alla giornata di lotta mondiale dell’1 giugno e danno appuntamento alle 15h in piazza del Nettuno per un corteo contro la Granarolo e le cooperative della logistica. Ultimamente la controparte si è fatta forte anche del parere espresso dal Garante Nazionale per gli Scioperi che ha duramente attaccato le forme di conflitto messe in campo dagli operai, dando mano libera a ripieghi repressivi e polizieschi su ordine delle grandi aziende.

Ad essere sotto attacco sono gli scioperi, i blocchi delle merci, i picchetti ai cancelli. Ad essere sotto attacco sono le forme di conflitto che appartengono ai movimenti di lotta contro la crisi e non possiamo permettere che tutto ciò passi!

Il primo giugno il Laboratorio Crash! Invita tutti e tutte, insieme agli operai della logistica, a diventare facchini in lotta e ad unirsi al corteo per scaricare insieme la Granarolo, le Cooperative, il governo Letta-Berlusconi, la Troika e l’austerità. Pensiamo che la giornata di sabato su spinta degli operai della logistica possa essere uno spazio aperto per scaricare insieme, come fosse un pacco, tutto il peso dello sfruttamento che subiamo come precari, studenti, e disoccupati. Per questa ragione l’1giugno vogliamo diventare ancora una volta, e nel centro città, facchini in lotta per scaricare con forza e tutti insieme il peso della crisi. La crisi non la vogliamo pagare più, facciamogliela caricare all’1% dei padroni del mondo!

 

SIAMO TUTTI FACCHINI!

SCARICHIAMO LA GRANAROLO!

Scarichiamo le cooperative!

 SCARICHIAMO L’AUSTERITA’!

QUE SE LIXE A TROIKA!

1 GIUGNO piazza Nettuno ore 15h corteo con gli operai della logistica!

LABORATORIO CRASH!

 

Dopo le lotte del 22 marzo e 15 maggio che hanno interessato il comparto della logistica ed in particolare le lotte che hanno investito la Granarolo e la lega delle cooperative, la Commissione di Garanzia sullo sciopero ha inserito tra i servizi  pubblici essenziali (legge 146 del 1990) la movimentazione ed il trasporto di merci genericamente deperibili, limitando, così, il diritto di sciopero.
Nello stesso tempo, per dimostrare  il proprio potere, la Granarolo elimina i lavoratori della cooperativa attraverso i licenziamenti.
Si tratta di un duro attacco contro i lavoratori della Granarolo, ma anche un segnale per i lavoratori SDA e per agli altri che lavorano al di fuori di quel magazzino.
I padroni del vapore di Bologna hanno tratto il dado e hanno scelto la linea dura, a noi la risposta.
Questa non può essere solo legale, essa deve essere sopratutto di lotta, fuori e dentro il magazzino.
Dovrà essere continua, efficace, e durare nel tempo, ed è per questo che è partita la cassa di resistenza per sostenere i lavoratori in lotta, l’organizzazione di forme di lotte improvvise ed incisive dei licenziati e di chi li sosterrà nella lotta, lo sviluppo di una campagna comunicativa tesa  a svelare ciò che succede nei magazzini della Granarolo, iniziative sui vari territori dove il latte e lo stracchino di questo marchio vengono portati..
E’ iniziata una guerra ed il COMITATO CONTRO I LICENZIAMENTI si prepara ad affrontarla:

Sabato 1° giugno manifestazione a Bologna alle ore 15, partenza da P.za Nettuno.

La solidarietà arriverà dai vari lavoratori organizzati in comitati di base, dalle varie strutture sindacali e politiche che sostengono con forza la lotta, gli studenti e  i precari bolognesi e , soprattutto, per segnare una ideale linea di contatto con le diverse realtà, ci saranno i lavoratori della Fiat di Pomigliano espulsi da quella  fabbrica.

Per il S.I. Cobas – Il Coordinatore Nazionale Aldo Milani

——————

APPELLO ALLE REALTA’ DELL’AUTORGANIZZAZIONE SOCIALE E SINDACALE, AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE : IL DIRITTO DI SCIOPERO NON SI TOCCA!

Dopo le lotte che hanno interessato l’intero comparto nazionale della logistica culminate con gli scioperi generali del 22 marzo e del 15 maggio è arrivata la dura reazione padronale.

In particolare, a seguito delle lotte che hanno investito la Granarolo e la Lega Cooperative, la Commissione di Garanzia sullo sciopero ha inserito tra i servizi pubblici essenziali la movimentazione e il trasporto di merci genericamente deperibili con conseguente applicazione delle procedure previste dai codici di autoregolamentazione e delle norme della legge 146 del 1990 (la famigerata legge “anti-sciopero”). Per sostanziare ancora di più questo attacco sono stati licenziati 40 lavoratori in appalto alla Granarolo “colpevoli” di aver partecipato allo sciopero generale del 15 maggio.

Crediamo che questo sia un attacco frontale al diritto di sciopero che vuole rendere inoffensive, riportandole a un livello di concertazione, lotte caratterizzate da una forte spinta unitaria autorganizzata che negli anni sono riuscite, da una parte, a portare miglioramenti reali per i salari e i diritti degli operai, per la gran parte immigrati, e dall’altra hanno fatto emergere con la pratica del conflitto un punto di vista di classe, scoperchiando nel contempo un sistema consolidato di potere e di commistione istituzionale, politica e sindacale sulla pelle dei lavoratori.

Pensiamo che questo attacco non sia diretto esclusivamente nei confronti dei lavoratori del comparto specifico della logistica, ma che sia una misura fortemente repressiva generalizzabile nei confronti di chiunque si ponga sul terreno del conflitto di classe.

I lavoratori delle cooperative oggi non chiedono semplice solidarietà, ma la condivisione di un percorso collettivo e unitario che sia in grado di rispondere complessivamente alla portata dell’attacco in corso.

Non siamo nuovi a doverci confrontare con la repressione padronale. Ogni strumento a disposizione è stato utilizzato: non si contano infatti le sospensioni cautelari e i licenziamenti politici, le pratiche di isolamento dei lavoratori più attivi, le minacce e le aggressioni, le violente cariche di polizia contro gli scioperanti e i solidali, le denunce contro l’intero movimento, i fogli di via comminati contro il responsabile nazionale del S.I. Cobas e di due compagni solidali.

Citiamo a questo proposito anche il processo di Origgio, nel quale sono imputati numerosi lavoratori e compagni/e del sindacato e del coordinamento di solidarietà, orchestrato per criminalizzare direttamente le forme concrete con cui vengono organizzati gli scioperi.

Ma questo è un attacco più generale che riguarda tutti contro il quale chiediamo a tutti di schierarsi. L’attacco al diritto di sciopero riguarda infatti i lavoratori nel loro complesso e non solo i lavoratori della logistica, in quanto riproducibile dal padronato in ogni contesto sociale e produttivo nel quale i propri interessi di classe vengono messi in discussione dalla lotta.

Chiediamo una chiara scelta di campo non come semplice ma importante difesa dei lavoratori, bensì quale scelta consapevole e condivisa che abbia una valenza ricompositiva in termini di solidarietà di classe.

Come dimostrato in più occasioni da questo movimento è solo con l’unità e la solidarietà tra lavoratori che è possibile avanzare, conquistare e difendere i propri diritti. Occorre

ancora un passo: la risposta alla scontata repressione e riorganizzazione padronale non può che essere politica. Dal diritto a un salario e ad un lavoro dignitoso e dalla riconquista dei diritti sociali (casa, lavoro, sanità…) occorre passare alla ricostruzione di un immaginario di società antagonista all’attuale come proposta reale da far vivere nella quotidianità del conflitto.

Per questo occorre invertire i giochi: riteniamo infatti che vi siano le condizioni perché questo attacco possa essere volto a elemento positivo per lo sviluppo della lotta di classe se saprà aprire un confronto dialettico e una messa in relazione di tutti quei settori oggi in lotta in un’ottica di ricomposizione sociale e di classe per un allargamento del fronte di lotta rifuggendo ogni ipotesi concertativa o di subordinazione agli interessi padronali.

Solo così si potrà avere una reale possibilità di vittoria respingendo al mittente questo ennesimo attacco padronale!

 

Invitiamo tutti alle prossime scadenze di lotta e di confronto:

–   sabato 1° giugno corteo a Bologna ore 16,00 piazza del Nettuno contro la repressione padronale in difesa dei lavoratori licenziati

–  sabato 15 giugno vogliamo costruire un’assemblea nazionale per confrontarsi e organizzare una difesa unitaria e collettiva da questo attacco.

 

Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori delle cooperative

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

granarolologisticasicobas

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lettera di Luca dai domiciliari: Sardinnia libera, Palestina libera.

Venerdì 13 giugno la questura di Cagliari ha posto il compagno Luca agli arresti domiciliari. È accusato di aver lanciato un petardo durante una manifestazione per la palestina e in particolare contro l’esercitazione militare “joint stars”. Riceviamo e pubblichiamo la sua lettera dagli arresti domiciliari. Per me la resistenza palestinese non ha il solo merito […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop Riarmo: assemblea pubblica a Torino

Riprendiamo l’indizione dell’assemblea pubblica e segnaliamo il percorso di Stop Riarmo che si sta sviluppando a Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Sara Marzolino

La redazione di Infoaut si unisce al Movimento No Tav nel ricordo di Sara, giovane compagna reggiana che ci ha lasciati ieri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

La logistica tra legalità e illegalità

La crescita della logistica è impressionante, nel 2024 in Italia siamo intorno a un miliardo di pacchi consegnati. Un fattore di inquinamento e di consumo di suolo per gli hub. In Amazon e nelle “coop spurie” si lavora in condizioni di sfruttamento, ma crescono conflitti e sindacati di base di Marco Veruggio e Sergio Fontegher […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Pavia: logistica lombarda in crisi, caricati i lavoratori Geodis

Un nuovo attacco all’occupazione nella logistica lombarda. Ai magazzini della GEODIS di Marzano, Pavia, i lavoratori e lavoratrici in presidio sono stati caricati dalle forze di polizia nella giornata di martedì, 10 giugno 2025. Erano in protesta da una settimana davanti ai cancelli del magazzino della logistica per difendere il posto di lavoro quando un plotone di polizia ha tentato di sgomberare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Marocco: i portuali impediscono la consegna di pezzi di ricambio per l’aviazione israeliana

Il regime marocchino sta guidando la normalizzazione con Israele nel mondo musulmano. Nel bel mezzo del genocidio di Gaza, lo Stato marocchino moltiplica i suoi gesti di simpatia verso Israele e persegue partnership commerciali e militari con lo Stato coloniale. tradotto da Contre Attaque Il popolo marocchino rifiuta questa fedeltà e da mesi fa sentire […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di Enrico, rispondere compatti contro la repressione

Riprendiamo di seguito il comunicato del SI Cobas sull’ordine di carcerazione domiciliare che ha raggiunto Enrico, compagno modenese da sempre attivo nelle lotte sul territorio e nella logistica. Esprimiamo la nostra massima solidarietà! In queste ore è arrivato un ordine di carcerazione domiciliare di due anni per il compagno di Modena, Enrico Semprini. Tale ordine […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Speculazione sul burro e altre storie del capitalismo globalizzato

Il capitalismo è una follia e la prova è data da un prodotto che tutti i bretoni amano: il burro. Il 28 dicembre, un articolo di Le Parisien ha raccontato di un biscottificio dell’Ile et Vilaine costretto ad acquistare burro dai Paesi Bassi, anche se prodotto a 90 chilometri dalla sua fabbrica… in Normandia! Tradotto […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lotte operaie: bloccato per ore a Tortona un intero polo della logistica. Alle 20 si replica

Sciopero nazionale della logistica promosso da Si Cobas, Adl Cobas, Cobas Lavoro Privato, Sgb e Cub, esclusi dal tavolo di rinnovo del Ccnl, nonostante la forte rappresentatività tra facchini, driver e operai.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Mondo Convenienza: la lotta paga. Applicato il CCNL della logistica a tutti gli appalti

È ufficiale. Dal 1 marzo in tutti gli appalti Mondo Convenienza verrà applicato il CCNL della Logistica. All’inizio dicevano che era “impossibile”. Ora sarà realtà.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Logistica di guerra: l’idea di difesa degli USA

I bombardamenti guidati da USA e Gran Bretagna in Yemen contro gli Huthi vengono spacciati dalla Nato come “difensivi”. Ma cosa difendono e per chi?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA e Gran Bretagna attaccano lo Yemen. Navi, sottomarini e aerei colpiscono la capitale e le città portuali

Le forze Houthi hanno fatto sapere che i bombardamenti di Stati Uniti e Gran Bretagna hanno ucciso 5 persone e ferito altre 6. I raid sono stati 73 e hanno colpito 5 regioni dello Yemen controllate dagli Houthi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Logistica di guerra: dopo gli Houti nel Mar Rosso anche la Malesia blocca le navi israeliane

Il primo ministro malese Anwar Ibrahim ha dichiarato che il paese ha deciso di non accettare più navi battenti bandiera israeliana per attraccare nel paese. La dichiarazione afferma che Israele sta commettendo “massacri e brutalità” contro i palestinesi.