InfoAut
Immagine di copertina per il post

1° maggio a Torino: “fuori il Pd dal corteo!”

Lunghissimo spezzone dell’opposizione sociale cittadina: student*, precar*, rifugiat*, migranti, esodat*.

 

Il 1 maggio di questa primavera 2013 a Torino è forse quello in cui la permanenza nella piazza delle alte cariche del Partito Democratico e dei sindacati confederali è stata la più veloce che la storia ricordi. Il comizio finale è durato pochissimo e anche quest’anno l’intervento del sindaco Fassino è stato subissato dai fischi che giungevano in ordine sparso dalla piazza (vedere il video del Fatto).

Ma le contestazioni sono iniziate fin dal concentramento in piazza Vittorio, dove le “alte cariche” non si son proprio viste e lo striminzito accrocchio Pd-dino si connotava per lo striscione “No all’inciucio Pd-Pdl. Congresso subito”. Ciononostante la piazza non ha gradito la presenza di bandiere del partito responsabile del nuovo governo di larghe intese e al grido di “fuori il Pd dal corteo!” ha iniziato a premere, invitando i superstiti militanti a uscire dalla piazza. Immancabile è seguito lo schieramento in assetto anti-sommossa della Polizia che sembrava optare per una possibile carica. Tuttavia, il realismo circa i numeri della piazza (a larga maggioranza d’accordo con la contestazione) li ha ben consigliati e hanno quindi deciso di accompagnare i Pd-ini fuori dalla piazza. Solo allora la vasta composizione sociale e autorganizzata ha iniziato a dispiegarsi per via Po e iniziare il corteo: precar*, studenti, gli occupanti della Verdi15, i rifugiati occupanti le palazzine dell’ex-Moi, occupanti di case dopo gli sfratti…etc

Insulti e fischi hanno del resto accompagnato la triste sfilata dei “democratici” anche in altri punti dislocati della piazza, al passaggio per esempio del loro piccolo spezzone in piazza Castello dove altri pezzi del sindacalismo di base e di comitati territoriali hanno contestato il loro veloce passaggio. Una signora reggeva un cartello con su scritto “mi avete tolto 50 anni di lavoro”, altri gridavano “non basta un furgone e uno striscione: l’inciucio c’è e si vede”. Più in generale si registrava una presenza molto più rarefatta negli spezzoni istituzionali di apertura e un’attenzione maggiore ai contenuti che arrivavano dal lungo spezzone delle realtà sociali autorganizzate, che infatti sono state notevolmente rimpolpate da centinaia di persone che aspettavano e guardavano il flusso del corteo, non a loro agio negli spezzoni istituzionali.

Arrivati in piazza, dei confederali e del Pd non c’era più traccia e l’impianto era già stato smontato. Lo spezzone antagonista con le maschere di V per Vendetta sono saliti allora sul palco con rifugiat*, occupanti di case e notav. Numerosi interventi hanno scandito le ragioni di chi sta pagando la crisi e prova ad organizzarsi per riprendersi quello che gli è stato tolto. Nello spezzone è stato anche riprodotto uno striscione con le foto di alcuni uomini e donne suicidatisi per la disperazione che questa crisi porta con sé e, assieme, la foto di Luigi Preiti, come questi uomini e queste donne anche lui vittima di una crisi che l’ha stritolato. La cosa sembra avere particolarmente colpito qualche gazzettiere che già grida allo scandalo, ben poco consapevole di quello che pensa la maggioranza degli/le italiani/e.

Dopo gli interventi in piazza San Carlo il corteo è ripartito in direzione di Porta Nuova (dove lo spezzone dei rifugiat* è salito sui treni per le palazzine dell’ex-Moi) e ha quindi ri-attraversato le strade del centro cittadine. Insomma, un 1 maggio che ha visto in piazza soprattutto il protagonismo delle fasce colpite dalle misure dei governi di austerity mentre bonzi sindacali e dirigenti del Pd sfilavano velocemente, “per mestiere” e con tanta voglia di finire in fretta questa giornata.

 

 

 

 

Primo maggio a Torino

{mp4}7669{/mp4}

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

1 maggiocrisiopposizione socialeredditotorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop Riarmo: assemblea pubblica a Torino

Riprendiamo l’indizione dell’assemblea pubblica e segnaliamo il percorso di Stop Riarmo che si sta sviluppando a Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Sara Marzolino

La redazione di Infoaut si unisce al Movimento No Tav nel ricordo di Sara, giovane compagna reggiana che ci ha lasciati ieri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blackout in Spagna: un segnale inascoltato

Cercando i fatti Giorgio Ferrari ci guida tra speculazioni, bugie e contraddizioni.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino cambia lavoro – Tra deindustrializzazione e riconversione

Gli operai prendono parola: il lavoro cambia, la città si interroga

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

2 Giugno: Torino scende in piazza contro il razzismo!

L’8 e il 9 giugno si terrà un referendum popolare che prevede quattro quesiti sul lavoro e un quesito per ridurre da 10 e 5 anni i prerequisiti di residenza continuativa in Italia per l’ottenimento della cittadinanza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’uso dei reati associativi per contrastare il conflitto sociale: il processo contro il CSOA Askatasuna (1° parte)

Il processo contro 28 militanti del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav, conclusosi il 31 marzo scorso, costituisce il tassello principale di un’articolata strategia volta a contrastare il conflitto sociale a Torino e in Val di Susa

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: cacciati i sionisti dal Campus (per la seconda volta) e boicottata la conferenza di Nathan Greppi al Salone del Libro

La giornata di ieri è stata un’altra occasione per praticare i valori dell’antisionismo e dell’antirazzismo, opponendoci ai provocatori eventi che i sionisti avevano previsto di svolgere in Università e al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero dell’università: contro tagli, precarietà e guerra

Per avere un lavoro stabile nell’università allo stato attuale è richiesto ad ogni lavorator di sopportare tra i 15 e i 20 anni di precarietà lavorativa che costringe ad una vita precaria a 360 gradi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Vertenza LEAR: tutto fumo, niente arrosto

Gli anni passano, tragedie come queste rimangono però all’ordine del giorno e trasformano il tessuto sociale delle nostre metropoli. Sembra che non si impari mai niente dagli errori commessi nel passato.

Immagine di copertina per il post
Culture

Tonino Miccichè, crucifissu cumu a Cristu!

Senza il libro di Filippo Falcone, Morte di un militante siciliano (1999) probabilmente si sarebbe persa quasi del tutto la memoria. Con la necessità di ricordare viene orgganizzato il festival “Memoria e Utopia per Tonino Miccichè” a Pietraperzia, il 9, 10 e 11 maggio. di Angelo Maddalena, da La bottega del Barbieri Rocco D’Anna poco […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop al riarmo, contro il Partito della Guerra. Organizziamoci verso e oltre il primo maggio

Le parole d’ordine uscite dall’assemblea per la costruzione dello spezzone del primo maggio torinese parlano chiaro: organizzarsi per stoppare il riarmo generale, contrastare il partito della guerra