InfoAut
Immagine di copertina per il post

12D: la Bologna del conflitto sociale sciopera a oltranza!

Sin dall’alba i cancelli dell’Interporto, Hub logistico del bolognese, sono stati bloccati dai facchini e dalle facchine organizzati nel sindacato SI Cobas e da diversi solidali; tra questi va sottolineata la presenza e il sostegno dei militanti del Laboratorio Crash! e di molti occupanti di casa della Bologna meticcia, che hanno unito alle pratiche di autorecupero degli edifici occupati anche il sostegno alle lotte sociali come quelle condotte dei facchini, facendo sventolare le bandiere “Stop sfratti” insieme a quelle del sindacato.

 

Per diverse ore i camion destinati al trasporto merci sono stati costretti a mettersi in fila e fermi di fronte ai facchini che scandivano intanto slogan contro il governo Renzi sottolineando soprattutto il disegno criminoso strutturale di sfruttamento del sistema delle cooperative, già evidenti a partire dalle lotte degli ultimi anni e ulteriormente resi espliciti dalle inchieste su MafiaCapitale.

 

Quasi contemporaneamente, dalle 9, a piazza studentesca convocata dai collettivi autonomi si muoveva in corteo selvaggio in corteo selvaggio per la città, in opposizione al JobsAct e alla politiche di austerità del governo Renzi. Ma sottolineando allo stesso tempo l’inutilità di uno sciopero come quello proclamato per oggi dalla CGIL, arrivato a JobsAct già approvato e non orientato minimamente all’apertura di processi di conflitto sociale.

 

Durante il corteo, come riporta anche Univaut – dove potrete trovare un articolo più esteso sulla giornata di lotta – sono state sanzionate diverse agenzie interinali, banche, centri per l’impiego, case editrici (tutti luoghi che materializzano la precarietà e lo sfruttamento nei confronti del proletariato giovanile) ma anche la sede locale del Ministero del Lavoro, ribattezzato “Ministero dello sfruttamento e della precarietà“.

 

Intanto alla Mirror di Ferrara proseguiva la vertenza dei facchini che dopo un primo sciopero a fine settembre contro le condizioni di sfruttamento venivano licenziati in blocco. La loro lotta aveva portato ad un accordo successivamente mai rispettato. Nel pomeriggio, dopo una mattinata di presidio  – con solidali giunti anche da Bologna –  che aveva costretto l’azienda ad aprire un tavolo di confronto, si è svolto un corteo selvaggio per fare pressione affinchè gli accordi strappati con la lotta vengano effettivamente implementati. Un corteo che ha bloccato  la sede centrale di Ceramiche Sant’Agostino e che dopo al grido di “Lega Nord di merda” e “cooperative Mafia” sfilavano per il centro cittadino fino a giungere sotto il Municipio, dove si è sussseguita una serie di interventi che portavano solidarietà ai 14 licenziati, affermando la volontà di tornare a bloccare la Mirror fino al pieno rispetto degli accordi. 

 

Sempre in mattinata i collettivi Hobo, TPO, Labas e Sma si muovevano in un corteo sfilando per il centro città. Nel pomeriggio alcuni attivisti di queste sigle hanno raggiunto una conferenza in università in cui avrebbe dovuto parlare anche il ministro Madia; durante la contestazione vi sono state manganellate della polizia che hanno portato al ferimento di una manifestante.

 

A Bologna sono previste nuove giornate di mobilitazione: prossima tappa è il corteo lanciato da Social Log per portare nel centro cittadino le ragioni e i volti dell’occupazione dell’Ex-Telecom di via Fioravanti 27, previsto per il 20 dicembre a venire.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

12 dicembreBolognasciopero

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre blocchiamo tutto, atteso il voto di fiducia per Bayrou

Da circa un mese sui social e sui siti di movimento, ma non solo, è iniziato a girare un appello per una giornata di mobilitazione e di blocco per il 10 settembre. In questa giornata infatti, in tutto l’esagono si terranno iniziative, manifestazioni, blocchi stradali per cacciare Macron e il primo Ministro francese François Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: 26 e 27 settembre “Alza la voce, alza la testa!” Due giorni di festival per un cambiamento radicale

A Quarticciolo il 26 e il 27 settembre si terrà una due giorni di festival per un “cambiamento radicale”, ancora una volta la realtà romana alza la voce e alza la testa per portare i propri contenuti, le proprie istanze di lotta per una vita dignitosa, per un quartiere sicuro. A partire da questi temi […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lotte operaie: sabato 6 settembre manifestazione SUDD Cobas a Forlì contro caporalato e sfruttamento

Non si placano le proteste dei lavoratori della filiera Gruppo 8 a Forlì e a Cesena. L’azienda vuole delocalizzare gli stabilimenti romagnoli, dai quali escono prodotti di lusso brandizzati Made in Italy.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: cariche della polizia contro il picchetto antisfratto a difesa di una famiglia con minori

Manganellate di polizia contro attiviste e attivisti di Plat – Piattaforma di intervento sociale, stamane in occasione di un picchetto antisfratto in via Cherubini a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sullo sgombero del Leoncavallo

I “centri sociali” sono luoghi dove persone giovani e meno giovani si riprendono il senso dell’esistenza, si riprendono i loro desideri, non sono (o non dovrebbero essere) ambiti in cui una generazione ripiegata su se stessa cerca consolazione alle proprie sfighe.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calabria: vincere la rassegnazione. Costruire l’alternativa

La Calabria si avvicina a una nuova tornata elettorale e ciò che emerge, senza troppi giri di parole, è l’ennesima prova di quanto poco i principali partiti nazionali tengano davvero a questa terra. In questi giorni assistiamo al solito teatrino: spartizione di poltrone, nomi tirati fuori dal cilindro senza radici, senza sostanza, senza un’idea chiara […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Botulismo in Calabria: come la sanità privata ci lascia morire per strada

La vicenda non riguarda solo le intossicazioni, ma l’intero sistema sanitario calabrese ed il ruolo delle cliniche private.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Urbanistica: cosa hanno in comune Milano e Torino?

Fa notizia in questi giorni (finalmente!) come una giunta sedicente di sinistra abbia stravolto la città di Milano, ma in realtà non molto diversa è la situazione di quell’altra metropoli del nord che è Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre “Blocchiamo tutto”

Ovunque in Francia, dei gruppi si incontrano, si organizzano e condividono delle idee con un obiettivo comune: bloccare tutto il 10 settembre prossimo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pensare l’Europa oggi: spazi e soggetti delle lotte in tempo di guerra

Come agiamo dentro questo quadro e che cosa vuol dire opporsi alla guerra e al riarmo in questa situazione?

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lavoro: la polizia carica gli operai di Gruppo 8 (FO) in sciopero. Tre lavoratori in ospedale, ma la resistenza continua

Violente cariche di polizia ai cancelli della Gruppo 8 di Forlì, dove i lavoratori sono in sciopero e picchetto supportati dal sindacato di base Sudd Cobas. Da undici giorni lavoratori e sindacalisti presidiano i cancelli della fabbrica del Gruppo 8, azienda che produce divani di lusso che vengono venduti anche a 100mila euro l’uno. Difendono […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

“Senza il contratto, il Paese si blocca”

La lotta dei metalmeccanici per il rinnovo contrattuale non sembra affievolirsi ma anzi dimostra forza e determinazione. Sommando le 8 ore di ieri si arriva a 40 ore di sciopero da quando, più di un anno fa, è saltato il tavolo di trattativa con FEDERMECCANICA, non si vedeva una lotta così aspra dal 1997. Oltre […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

«Denunciateci tutti». I metalmeccanici sfidano il decreto sicurezza

A Bologna al corteo dei metalmeccanici i lavoratori bloccano la tangenziale violando il dl Sicurezza. In diecimila rischiano la denuncia

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Quattro giornate di sciopero nel distretto tessile di Prato. Un primo bilancio degli Strikedays

In quattro giorni, scioperi e picchetti in ventotto fabbriche dello sfruttamento e ventiquattro accordi 8×5 già firmati.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero nazionale contro il ddl Bernini: mobilitazione in tutta Italia delle Assemblee Precarie Universitarie

Ieri in occasione della giornata di sciopero oltre 20 città si sono mobilitate in tutta Italia contro la riforma Bernini, contro i tagli alla ricerca e contro gli investimenti in ottica bellica. Lo sciopero promosso da diversi sindacati (Flc-Cgil, Usi, Cub, Usb, Cobas, Adl Cobas, Clap) ha visto l’attivazione di molti atenei attraverso iniziative di blocco, presidi, cortei e occupazioni, grazie alla mobilitazione delle Assemblee Precarie Universitarie.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero dell’università: contro tagli, precarietà e guerra

Per avere un lavoro stabile nell’università allo stato attuale è richiesto ad ogni lavorator di sopportare tra i 15 e i 20 anni di precarietà lavorativa che costringe ad una vita precaria a 360 gradi.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Mirafiori: capitale della cassa integrazione

Presidio FIOM fuori dai cancelli di Stellantis. Venerdì 18 Aprile, durante lo sciopero indetto dalla FIOM (unico sindacato oltre ai COBAS a non aver firmato il “contratto ricatto”) dentro gli stabilimenti Stellantis di tutto il territorio piemontese, davanti al cancello 2 di Mirafiori si è radunato un presidio di metalmeccanici e metalmeccaniche. Le rivendicazioni che […]