#15F a Pisa: sanzionate banche e partiti, cariche sotto al Comune
Anche Pisa ha raccolto l’appello del network Studaut ed è scesa in piazza manifestando il dissenso alle politiche di austerity e alle istituzioni della crisi e la sfiducia preventiva dei movimenti nei confronti di tutti i protagonisti del teatrino elettorale.
Quasi duecento studenti si sono mossi in corteo per tutta la mattinata paralizzando a tratti il traffico e decidendo di segnalare con striscioni, lanci di uova e vernice, fumogeni, le controparti di questa giornata. Ed i principali obiettivi sono state le sedi dei partiti (Pd e Pdl) che, dopo aver sostenuto le politiche di tagli ed austerità, saccheggiato le risorse di scuola, welfare e sanità, approvato ogni tipo di nefandezza, provano per l’ennesima volta a mostrare un bel viso nel momento della campagna elettorale; ma i protagonisti di quel movimento che nei mesi passati ha gridato a gran voce “que se vayan todos” ha scelto di non subire passivamente questa ennesima farsa elettorale e di intervenire a gamba tesa per portare un preciso punto di vista: sono le lotte, e non il voto agli stessi partiti che ci hanno condotto in questa crisi, che possono veramente cambiare qualcosa.
E la volontà di portare questo messaggio chiaro e forte anche nei palazzi del potere locale, ha condotto il corteo fin sotto il Comune, teatro, negli scorsi momenti di mobilitazione, di grandi prove di determinazione degli studenti medi, che più di una volta si guadagnarono l’accesso al palazzo superando cordoni di poliziotti.
Per l’ennesima volta il palazzo del Comune ha accolto il corteo a porte sbarrate e protetto da uno spiegamento di celere in antisommossa; di nuovo gli studenti non hanno mostrato timore, fronteggiando lo spiegamento di forze e pretendendo di entrare nell’edificio, richieste che sono state accolte con una prima carica di alleggerimento, seguita immediatamente da una carica più violenta che ha registrato diversi manifestanti contusi.
Invece che risentirne, il corteo è uscito dagli scontri ancora più determinato, aumentando anche numericamente, e ha deciso di spostarsi di nuovo paralizzando i lungarni, per poi sanzionare le banche Monte dei Paschi e Cassa di Risparmio, fino a portare il proprio saluto all’edificio di via la Pergola. Cadeva oggi l’anniversario dello sgombero di questa palazzina, occupata dal movimento Occupy Pisa per denunciare lo scandalo della sua compravendita speculativa, che riguardava proprio gli istituti bancari che adesso sono nell’occhio del ciclone.
Instancabili, i manifestanti si sono poi diretti a bloccare il Ponte di Mezzo per quella che avrebbe dovuto essere l’assemblea di conclusione del corteo, ma che è stata solo l’occasione per riorganizzarsi e ripartire verso un nuovo obiettivo; è stata rilevata infatti l’assoluta indifferenza delle principali testate giornalistiche nei confronti della mobilitazione, per cui è stato deciso di occupare gli uffici del “Tirreno” per imporre la giusta attenzione ed un punto di vista non distorto riguardo ai fatti della giornata. La redazione, che all’inizio ha provato a sbarrare le porte in faccia agli studenti, ha infine dovuto cedere e ha fatto entrare alcuni ragazzi che hanno consegnato foto e comunicati, mentre fuori il resto dei manifestanti pretendevano a gran voce la prima pagina dell’edizione di domani.
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