13/12: PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI SIETE PER SEMPRE COINVOLTI
Pubblichiamo il comunicato dell’assemblea delle scuole sul corteo di venerdì 13 Dicembre:
Oggi, per la terza volta in un mese, ci siamo ripresə le strade di Torino, unendo la lotta delle scuole superiori all’Intifada studentesca delle università.
Siamo scesə in piazza in occasione di uno sciopero incentrato sul boicottaggio accademico.
Passando per Città Metropolitana abbiamo denunciato la situazione di fatiscenza delle nostre scuole e i tagli che vengono effettuati soprattutto sulle scuole della cintura di Torino, tagli che si traducono anche nell’accorpamento di più istituti sotto una sola dirigenza.
Sotto l’Ufficio Scolastico Regionale abbiamo contestato le politiche del ministro Valditara che, in linea con la direzione dei governi precedenti, propone una formazione aziendalizzata e volta esclusivamente a riprodurre la futura classe lavoratrice. Tutto questo restringendo gli spazi di pensiero critico e agibilità politica nelle scuole.
In linea con questo discorso siamo passati anche vicino a Confindustria, responsabile dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, molti dei quali all’interno del circuito dell’industria bellica. Abbiamo ribadito che vogliamo aboliti subito questi percorsi, ricordando Lorenzo, Giuseppe, Giuliano.
Dopo aver sanzionato la sede dell’Unione degli Industriali, tra l’altro completamente militarizzata, ci siamo diretti verso le OGR, ove si trovano dei laboratori di sperimentazione di Leonardo s.P.a, azienda bellica coinvolta direttamente nel genocidio in Palestina. Dopo essere entrati e aver evidenziato la loro complicità con Israele e con lo sviluppo di guerre e conflitti del mondo, ci siamo diretti verso il Politecnico.
Quello che dovrebbe essere un luogo di formazione aperto al dialogo, era invece presidiato da numerose camionette della Polizia e diversi reparti di celere.
Decisi a ad entrare nel polo universitario per denunciare il ruolo del Politecnico nello sviluppo del settore militare e industriale, siamo corsi verso l’ingresso, ricevendo tuttavia come risposta solo cariche da parte delle forze dell’ordine. Diverse persone sono anche state fermate e atterrate dai poliziotti. Tra questi studenti vi era anche un ragazzino di 14 anni, che è stato afferrato dal collo e circondato da molti agenti. Crediamo che questo fatto sia dimostrativo della posizione che istituzioni scelgono di prendere rispetto alle richieste di noi giovani: tapparsi le orecchie e reprimere. Ma non per questo ci faremo intimidire.
Le mobilitazioni di quest’autunno sono indicative di un cambiamento nell’organizzazione politica delle scuole superiori di Torino. Abbiamo dimostrato che siamo in grado di esprimere forza e determinazione nei nostri cortei, scendendo in tante e tanti in piazza, ma siamo consapevoli che questo non è che un primo passo. Da ora cominceremo ad attivarci sempre di più nelle nostre scuole, iniziando percorsi politici e prendendoci sempre maggiori spazi di confronto e mobilitazione nei nostri istituti, in cui incanalare i nostri bisogni e la nostra insofferenza. Lo sciopero di oggi è solo l’inizio.
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