8 marzo a Torino, le donne chiedono diritti, la polizia spintona e arresta
Questa mattina noi donne dello spazio popolare Nerudadi Torino abbiamo aderito alla giornata di sciopero internazionale delle donne dell’ 8 marzo praticando uno dei tanti blocchi che ci sono stati in città. Abbiamo deciso di occupare simbolicamente la sede degli assistenti sociali della nostra zona per dire che non sopportiamo più le loro violenze: ricatti, giudizi e i sensi di colpa che vogliono cercare di procurarci.
Ci siamo quindi recate agli uffici di Lungo Dora Savona 30 per portare le nostre rivendicazioni e pretendere che anche le e gli assistenti sociali prendessero una posizione a riguardo.
Mentre eravamo negli uffici e cercavamo di essere ricevute dalla responsabile è intervenuta la digos che ha usato la forza per allontanarci dagli uffici.
Una volta uscite, dopo qualche minuto di interventi per denunciare l’accaduto, abbiamo deciso di muoverci per raggiungere il corteo delle studentesse diretto a Palazzo Nuovo. Gli agenti della digos mossi da qualche strana follia, hanno cominciato a placcarci e spintonarci per impedirci di avanzare.
Durante questi placcaggi hanno sbattuto a terra due donne e cominciato a rincorrere in maniera schizofrenica i manifestanti. Fra questi si sono accaniti su un compagno che abita nel nostro spazio strattonandolo con forza per portarlo in questura. Dopo poche ore lo stato di fermo si è trasformato in stato di arresto con la ridicola accusa di resistenza aggravata.
Nel frattempo alcuni agenti rincorrevano un altro manifestante, un nostro fratello di origine gambiana, intimandogli di fermarsi, con la minaccia di sparargli, in perfetta continuità con le violenze razziste che stiamo vedendo in questi giorni nel nostro paese.
La forza e la determinazione delle donne fa paura, fa paura soprattutto agli uomini violenti che non possono accettare il tipo di riscatto e di libertà che ci vogliamo riprendere e gli agenti della digos sono proprio tra questi. Non ci stupisce questo loro atteggiamento, lo sappiamo che gli uomini in divisa sono i primi esponenti della violenza patriarcale, basti pensare ai recenti fatti di Latina, in cui un carabiniere ha sparato alla moglie e ucciso le due figlie.
Noi non ci facciamo intimidire! LORIS LIBERO SUBITO!
Le famiglie dello spazio popolare Neruda
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