Alla Logista di Bologna è vittoria per i lavoratori!
Dopo 8 giorni di sciopero e 4 di blocco totale, 24 ore su 24, delle merci e dei crumiri, la nuova azienda subentrante (cooperativa BSB) è stata costretta a firmare la riassunzione per tutti i lavoratori alle stesse condizioni contrattuali e salariali, trasformando inoltre una dozzina di contratti in scadenza in contratti indeterminati, e rinnovando fino al 31 agosto il contratto per gli altri 22 lavoratori rimasti precari.
La determinazione dei lavoratori organizzati nel sindacato SI Cobas alla fine ha costretto alla resa tutte le controparti, in primis la multinazionale Logista, che anche in questo frangente aveva provato di tutto per salvaguardare i propri profitti e far fuori l’unità dei lavoratori prodotta dalle lotte. A dimostrazione che solo la rigidità operaia, la sua costruzione e la sua organizzazione politica, sono gli elementi centrali, la variabile indipendente che può rompere la logica del profitto imposta con la forza sulla vita delle persone portando a casa i suoi risultati in termini di reddito e dignità.
La notizia ufficiale di cui scriviamo oggi è stata accolta giovedì sera attorno al fuoco del picchetto la gioia era tanta, gioia espressa nel ringraziamento agli altri lavoratori solidali, agli studenti ed ai militanti del Lab.Crash che hanno dato un sostegno attivo alla lotta. Da notare come la controparte aziendale e poliziesco-repressiva abbia scelto di evitare lo scontro aperto, passando solo di rado e senza provare ad intimidire con la celere che l’unica volta che si è presentata ai cancelli, lo ha fatto la notte per pochi minuti e senza mai scendere dai mezzi.
Un elemento che può far riflettere rispetto alle potenzialità di rottura che una composizione come quella di questo caso (a maggioranza giovane e italiana completamente sfruttata e precarizzata) può mettere in campo in questa fase politica, soprattutto se saprà riconoscere, nelle lotte, il terreno di sfruttamento comune subito anche dalla composizione migrante protagonista di precedenti lotte sul campo della logistica, ibridandosi con questa.
Comunque sia la battaglia all’interno del magazzino non è finita. Le controparti cercherà sicuramente di effettuare contromosse, per normalizzare il magazzino in termini di lavoro e disciplina, rompendo l’unità. Probabilmente proveranno ad intervenire con un nuovo cambio appalto, anche a breve, come arma padronale per riconquistare ciò che si è riusciti a strappare con la lotta. Questa consapevolezza tra i lavoratori è però ben presente, e se mantenuta potrà portare nuovamente davanti ai cancelli, per rilanciare ulteriormente la lotta sui diritti e per la dignità!
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