Andalusia, arresti e sgombero della fattoria autogestita
Dopo gli espropri proletari nei supermercati di martedì 7 agosto, organizzati a Alcarrachela e ad Arcos dal sindacato andaluso dei lavoratori (SAT) e da diverse decine di persone aderenti al sindacato, venerdì 10 è seguito anche lo sgombero dei terreni occupati dal SAT e dal movimento andaluso.
Da quasi venti giorni nella fattoria autogestita “Las Torquillas”, di proprietà del Ministero della Difesa, decine e decine di persone stavano dando vita ad una nuova esperienza di organizzazione e cooperazione sociale, dove il sudore e la fatica del lavoro nei campi, svincolati dalle logiche del profitto e del consumo, dà necessariamente un altro “valore al lavoro”: gli abitanti si riprendevano i propri terreni e le proprie ricchezze, recuperando così una terra lasciata alla desolazione.
La fattoria autogestita si inseriva in un quadro politico molto più ampio in risposta alla crisi e alle conseguenti politiche di austerità del governo spagnolo.
I poteri militari e governativi, minacciati dal contropotere che cresceva, si organizzava e si espandeva giorno dopo giorno in terre andaluse, tra le più povere della Spagna, non hanno tardato a farsi sentire.
Sono stati eseguiti sette fermi per l’azione ai supermercati e 51 denunce in seguito allo sgombero della fattoria.
Tra gli arrestati, alcuni esponenti di rilievo del sindacato e Nestor Salvador, conosciuto anche qui in Italia dove si è reso protagonista nella sua esperienza a Pisa, durante i suoi studi universitari, con il movimento di Occupy Pisa.
Queste azioni militari, volte ad intimorire e reprimere ogni forma di contestazione ed organizzazione dei disoccupati e dei lavoratori, non fermeranno il movimento andaluso, che scenderà in piazza di nuovo, il 15 agosto, contro i nuovi tagli che il governo spagnolo sta già attuando.
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