Attacco repressivo alle lavoratrici e ai lavoratori de Il Padrone di Merda
Questa mattina all’alba la questura di Bologna ha messo in campo un’operazione contro lavoratrici e lavoratori che animano la campagna Il Padrone di Merda.
Nei loro confronti sono stati emessi 5 divieti di dimora a Bologna e un divieto di avvicinamento. Altri 13 lavoratori sono stati denunciati. Le misure sono state comminate con le accuse assurde di “violenza ed estorsione”.
Il Padrone di Merda è un’esperienza nata per evidenziare e segnalare le condizioni di lavoro indegne in cui si trovano molti precari e precarie, i salari da fame e i ritardi nei pagamenti. Condizione media di diverse generazioni alle prese con lavori intermittenti e alle dipendenze di piccoli e grandi imprenditori che fanno il buono e il cattivo tempo in totale impunità. Come leggiamo sul comunicato: “”Cosa viene imputato? Di perseguitare e non dare tregua ai padroni che non pagano i lavoratori. Pretendere di ricevere il salario pattuito da questa mattina ufficialmente si chiama “estorsione”! Andare dal padrone di merda a chiedere conto di truffe e molestie, disturbando così i suoi sporchi affari, da questa mattina ufficialmente si chiama “violenza”!”.
Ancora una volta la polizia e le magistrature si spendono per il quieto vivere dei padroni sfruttatori e si accaniscono sui lavoratori e le lavoratrici che chiedono quanto gli è dovuto.
Non possiamo che esprimere solidarietà a chi si trova a subire queste misure inaccettabili.
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