InfoAut
Immagine di copertina per il post

Banca di strozzini, banca di assassini. No Salvabanche in presidio a Ferrara

“Banca di strozzini, banca di assassini” così riportava lo striscione esposto questa mattina davanti l’Agenzia 1 di nuova Carife di Ferrara. Il partecipato presidio era stato convocato per richiedere l’azzeramento del tasso di interesse sul prestito che Giosuè Arnone, grazie alla pressione delle nostre passate iniziative, era riuscito ad ottenere. La banca però aveva stabilito condizioni di credito da strozzini:l’ 8,5% su 2500 euro ad un pensionato espropriato di tutti i suoi risparmi e in gravi difficoltà economiche. Condizioni che Giovanni Capitanio, ad di nuova Carife, non ha esitato a definire vantaggiose. Dimenticandosi però di specificare per chi: per la sua banca sicuramente non certo per Giosuè costretto a subire l’ennesima presa per i fondelli. C’è di più, perché il prestito era stato concesso sulla base di un programma di credito “agevolato” rivolto a clienti in difficoltà economiche. Ecco cos’è una banca: un’agenzia che specula sulle nostre vite,  amministrata da funzionari senza scrupoli. Oggi però abbiamo dimostrato che se lottiamo insieme il rapporto con la banca si ribalta a nostro favore, che riusciamo ad imporre condizioni migliori di quelle che invece da soli subiremmo. Oggi con il nostro presidio abbiamo strappato una riduzione di due punti e mezzo percentuali (dall’8,5% al 6%) non solo sul tasso di interesse richiesto a Giosuè ma per tutti i clienti che potranno usufruire dello stesso programma di credito. Per noi è un risultato importante ma parziale. Il 6% è un tasso ancora molto alto e tuttavia dimostra ancora una volta che solo la lotta paga.
Vigileremo sull’operato del direttore dell’Agenzia 1, Enrico Campagnoli e del suo collega Gabriele Arioli, perché non abbiamo nessuna fiducia. Torneremo con più forza per ottenere l’azzeramento. Noi continueremo a lottare perché è l’unico modo per ottenere condizioni di vita migliori.

No Salvabanche

Comunicato di convocazione dell’iniziativa:

Quanti morti dobbiamo ancora aspettare prima di ottenere giustizia?
 
Il 16 giugno si è suicidato Antonio Bedin, ex operaio di Montebello Vicentino. Antonio era malato ma non aveva più a disposizione i risparmi di una vita intera di lavorando come perito chimico e che gli avrebbero consentito di affrontare la vecchiaia e la malattia con serenità. Il suo patrimonio è andato in fumo in seguito alla crisi della Banca Popolare di Vicenza. Ha perso tutto: i soldi e – peggio ancora – qualsiasi idea di futuro. Come Luigi D’Angelo, il pensionato di Civitavecchia che si è tolto la vita a fine novembre 2015, in seguito alla perdita dei suoi risparmi investiti in Banca Etruria.
Le responsabilità di questi suicidi sono di Matteo Renzi, del suo governo, del Partito Democratico insieme al sistema dei partiti e, nel caso di Antonio, dell’ex presidente di BpVi Gianni Zonin. Siamo infatti governati da una casta di politici che non si fa nessuno scrupolo a curare gli interessi di banchieri e finanza, dissanguando risparmiatori, lavoratori, pensionati e precari.
In questi mesi di mobilitazione però abbiamo imparato una lezione fondamentale: per non avere paura, per non sentire il peso terrificante dell’angoscia quotidiana, per rispondere alla violenza di questo sistema che espropria ricchezza, vita e futuro, per rompere l’isolamento, dobbiamo lottare! 
Nelle scorse settimane, sotto la nostra pressione, l’agenzia 1 di Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara ha concesso a Giosuè Arnone un prestito a condizioni da strozzini. Di fronte alle vicende drammatiche di Antonio e Luigi, ci domandiamo se questo atteggiamento della banca non sia l’ennesima istigazione al suicidio. Come hanno detto i concittadini di Antonio Bedin al suo funerale: “quanti morti dobbiamo ancora aspettare prima di ottenere giustizia?”.
Noi non siamo più disposti a subire ancora. Vogliamo l’azzeramento del tasso di interesse per il prestito di Giosuè. Vogliamo continuare a lottare perché le storie di Antonio, di Luigi e di tutti i risparmiatori azzerati urlano giustizia.
Rimborso totale o qui finisce male!
 
No Salvabanche

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Aska è di chi arriva. Chiedi del 47

In questo momento più del solito, ma non è un fenomeno specifico di questi giorni, sembra esserci una gara a mettere etichette su Aska e sulle persone che fanno parte di quella proposta organizzativa.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: “difendere l’Askatasuna per non far spegenere la scintilla di ribellione che Torino ha dentro”

“La grandissima manifestazione di risposta allo sgombero è stata la reazione di Torino che si è riversata nelle strade per difendere quella sua radice ribelle che non si vuole che venga cancellata.”

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgombero Askatasuna. Giorgio Rossetto: “Rispondere logorando l’avversario come in Val Susa”

Bisogna accettare i terreni anche quando non si sono scelti, il terreno del conflitto, della lotta, a volte anche dello scontro e l’esercizio della forza da parte dei movimenti

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Nasce il Presidio Permanente per la Tutela e il Rilancio della Sanità Lametina

Negli ultimi anni le criticità del sistema sanitario calabrese – e in particolare dell’area lametina – hanno raggiunto livelli non più tollerabili per una comunità che ha pieno diritto a servizi efficienti, sicuri e dignitosi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Emergenza sanità in Calabria: serve una reazione decisa e collettiva!

La tragica notizia del cinquantasettenne morto a Lamezia mentre attendeva l’arrivo di un’ambulanza impone una reazione decisa e collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando il popolo si organizza, il sistema vacilla

L’ultimo periodo di lotte ha mostrato che il potere trema solo quando il popolo smette di obbedire.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: Askatasuna ‘bene comune’, iniziati i lavori di riqualificazione

Entra nel vivo la trasformazione dello storico centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47 a Torino, occupato 29 anni fa e da allora perennemente sotto minaccia di sgombero, in bene comune.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Culture

“Una poltrona per due” e il Natale violento del capitale

Perché ogni anno, Una poltrona per due (Trading Places, 1983), di John Landis, viene puntualmente trasmesso dalla televisione italiana in occasione della vigilia di Natale?

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Perde un occhio per un lacrimogeno sparato ad altezza persona: la battaglia di “Lince”

La sera dello scorso 2 ottobre un’attivista di 33 anni ha perso un occhio a causa di un lacrimogeno lanciato ad altezza d’uomo dalle forze dell’ordine.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Combattere la macchina genocidiaria!

Ripensare il due, la divisione, la rivoluzione

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Viva Askatasuna! Torino e la deindustrializzazione

Una volta chiamavano Torino la città dell’automobile.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sanzioni per lo sciopero generale del 3 ottobre: il governo Meloni prova a vendicarsi

La Commissione di Garanzia sulla legge 146 ha emesso la sua prima sentenza contro gli scioperi dello scorso autunno, facendo partire una prima pesante raffica di sanzioni contro l’agitazione che è stata proclamata senza rispettare i termini di preavviso a causa dell’attacco che stava subendo la Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Allevatori ed agricoltori di nuovo in protesta in Belgio e Francia.

Di seguito ripotiamo due articoli che analizzano le proteste degli agricoltori che in questi giorni sono tornate ad attraversare la Francia ed il Belgio.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La violenza che non fa notizia

La violenza dello Stato: sgomberi, gas CS, idranti ad altezza persona e una narrazione mediatica che assolve chi colpisce e criminalizza chi resiste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.