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Bologna: il secondo picchettone contro la Granarolo

Ore 12am: il picchettone si scioglie dopo 7 ore di blocco ai cancelli. Un piccolo corteo passa davanti a tutti i cancelli dell’azienda scandendo slogan e fermandosi ancora una volta all’ingresso principale della Granarolo. A conclusione dell’iniziativa una partecipata assemblea fa il punto della situazione e rilancia le mobilitazioni future attraverso gli interventi di ADLCobas, facchini, Laboratorio Crash e con le ultime considerazioni affermata da Aldo Milani dei S.I.COBAS. 

A margine della giornata non possiamo ricordare le provocazioni di Calzolari, patron di Granarolo e Legacoop, che condanna la lotta dei lavoratori definendoli “carne da cannone ” nelle mani di altri che intenderebbero gestirli e profittare della notorietà della Granarolo per condurre una battaglia politica.
Ancora una volta il padrone cieco si rifiuta di pensare ai facchini come capaci di ragionare e scegliere nella propria  autonomia, si preferisce raccontarli come stupidi esecutori, che mai avrebbero dovuto osare alzare la testa.
Gli operai e  i solidali, alle amenità di Calzolari, rispondono sempre nello stesso modo determinato e compatto, continuando la propria battaglia per una vittoria che non si fermi all’accettazione di  piccole conquiste sul piano sindacale e salariale, ma che sappia affermarsi nella indispensabile prospettiva politica di attacco ad un sistema che intende ancora utilizzare i lavoratori come schiavi

 

E’ iniziato alle 5am puntualissimo il secondo “picchettone” ai cancelli della Granarolo di Bologna composto da OLTRE 300 manifestanti tra operai della logistica e studenti, precari, disoccupati che partecipano alla lotta ormai da mesi. Numerose delegazioni hanno raggiunto l’iniziativa tra Milano, Piacenza e Veneto (arrivati con un pullman organizzato dall’ADL Cobas). Le bandiere rosse del S.I.COBAS che ieri hanno sventolato intorno ai magazzini della logistica in sciopero in tutta Italia, oggi sventolano a Bologna, a fianco degli striscioni scritti dai facchini e dai compagni e le compagne del Lab Crash che riportano gli slogan, ormai storici, del movimento operaio della logistica “Sciopero per la dignità fino alla vittoria”, “Boicotta Granarolo, Granarolo ladri!”. Gli interventi al megafono si susseguono veloci tra gli applausi e i canti di lotta inventati dal presidio sul momento. La socialità conflittuale del picchettone si fa più intensa quando 3 bus e due defender pieni zeppi di celerini si fermano nel parcheggio nei pressi del presidio: “siete dei ladri anche voi, che difendete gli interessi delle cooperative e della Granarolo”. Alle 8am il picchettone (seconda edizione della partecipatissima iniziativa dello scorso sabato) decide di spostarsi sulla strada e bloccare così anche la circolazione.

Seguiranno aggiornamenti…

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